È di abbandono e isolamento che Almodòvar ci parla in The Human Voice, cortometraggio di 30 minuti con protagonista la straordinaria Tilda Swinton. Siamo alla 77° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, un’edizione storica del Festival, in quanto prima manifestazione internazionale di cinema nei tempi della pandemia. Forse non a caso l’autore spagnolo decide di riadattare ora un monologo per lui estremamente importante (che influenzò molto, a detta del regista, il suo “Donne sull’Orlo di una Crisi di Nervi” del 1988), un monologo teatrale del 1930 del celebre Jean Cocteau che esplora l’isolamento di una donna, al telefono con l’uomo che l’ha abbandonata.
Siamo in pieno Almodòvar, qui: interni eccentrici e spettacolari, vestiti dai colori forti e sgargianti, una donna alle prese con la propria nevrosi e il proprio dolore. Questa volta, però, per la prima volta il regista dirige in inglese la performance della protagonista Tilda Swinton (quest’anno vincitrice proprio a Venezia del Leone d’Oro alla Carriera) che qui si destreggia in un’interpretazione squilibrata, aggressiva, tremendamente vulnerabile e squisitamente teatrale. Del teatro restano parvenze anche nella scenografia, oltre che nel monologo. La casa in cui la nostra “donna” (così chiamata nei titoli di coda) si muove, è deliberatamente mostrata come set cinematografico costruito all’interno di un grande studio sonoro, portando sul grande schermo la natura illusoria della costruzione teatrale, rivelando attraverso immagini l’inganno della costruzione amorosa, catalizzata qui in una struttura attraente allo sguardo ma fragile e artificiale. La fotografia è sgargiante, il ritmo rapido e la solitudine e la natura intossicante del rapporto sono portati in primo piano dalla franchezza delle parole e dagli occhi della Swinton. Non mancano momenti di folle passione interiore, in tipico stile di Almodòvar, che includono un’accetta, vetri rotti e magari persino del fuoco.
“The Human Voice” è un rapido ma efficace racconto di solitudine e ossessione, un monologo riadattato con stile e acume, tenuto insieme da un’attrice straordinaria.
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