Watchmen 1×01 – Recensione

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L’annuncio di una trasposizione televisiva di Watchmen è stato accolto in maniera contrastante: in fondo la difficoltà di una trasposizione è insita nell’opera originale di Alan Moore, in grado di mescolare narrazione e metatestualità in un racconto in cui i livelli di lettura sono molteplici e non adatti a chiunque. Forse proprio per questo l’attuale serie tv non è una trasposizione, quanto un lavoro ispirato all’originale, e questo primo episodio si presta esattamente a contestualizzare tutto ciò: non è Watchmen, è una forma di seguito di Watchmen, all’apparenza ambientato in quello stesso mondo ma decenni dopo. Eppure, prima di dare per certi determinati assiomi, è decisamente meglio attendere gli sviluppi di queste nove puntate.

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Prodotta da HBO, in Italia su Sky Atlantic, è ideata da Damon Lindelof (per i pochi a cui il nome non dica nulla, basti dire Lost), con una sua fortissima impronta fin da questo primo episodio: ci troviamo nel 2019, Redford è ancora il presidente degli Stati Uniti, e i vigilanti sono tornati dalla parte della legge, seppur come dipendenti delle forze governative. I poliziotti si muovono coperti da maschere, e devono ricevere l’autorizzazione centrale per utilizzare delle armi da fuoco. Il nemico? Un gruppo di suprematisti bianchi che ambiscono alla rivoluzione sotto il nome di Rorschach.

Nel corso di questa prima puntata scopriamo piccoli tasselli di questa macrotrama, cercando soprattutto di metterli insieme per contestualizzare meglio un mondo che ci viene mostrato già fatto e finito, lasciandoci spesso anche confusi, creando più domande che risposte. Il tutto con varie citazioni dall’opera originale.

Particolare come l’incipit di questa prima puntata mostri gli scontri di Tulsa del 1921, città diventata location della serie. Come si collegano gli eventi razziali del 1921 a quanto sta accadendo quasi cento anni dopo, nel 2019?

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Ottimo il cast, con una Regina King che, reduce dall’Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista alla scorsa cerimonia, si muove come vera protagonista, seppur la narrazione sia davvero corale e accompagnata da attori decisamente di livello. HBO da questo punto di vista si conferma una vera e propria garanzia.

Buono il lavoro registico, con un ritmo coinvolgente e incalzante, e buone le scenografie e i costumi, grazie anche a una buona commistione di realtà e fantasia, portando in scena personaggi con design chiaramente ispirati all’originale, ma che non si perdono nei cliché degli anni ’80, riattualizzando e riscrivendo l’estetica di questa serie.

Dulcis in fundo il lavoro con la colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Ross, ricreando musicalità stranianti quanto decisamente riconoscibili.

Watchmen è in onda su Sky Atlantic nella notte tra la domenica e il lunedì in contemporanea con gli Stati Uniti e in lingua originale, sottotitolata in italiano, e il lunedì successivo in lingua italiana.

Trailer

Andrea Prosperi
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