Mentre nella scorsa notte è andata in onda negli Stati Uniti la terza puntata, proseguiamo con la nostra recensione di Watchmen, la nuova serie HBO ispirata dal lavoro di Alan Moore e in Italia trasmessa sul canale Sky Atlantic. Potete trovare qui la recensione della prima puntata.
Se il primo episodio ci ha mostrato una visione per certi versi confusa della realtà in cui è immersa la serie tv, spingendoci a cercare di unire i pezzi di questo complesso puzzle, questa seconda puntata lavora in maniera opposta, con lo spettatore che accompagna la protagonista proprio in questa ricerca della verità dietro la verità. Un episodio intenso, in grado di presentarsi come un secondo atto di una tragedia teatrale, e preparando il racconto verso un nuovo appuntamento che potrebbe chiudere questa fase di “incipit”. Ma lasciamo da parte le ipotesi per ciò che verrà, e parliamo di ciò che abbiamo già di fronte ai nostri occhi.
Alla coralità si sostituisce una storia fortemente individuale, in cui è Angela, nota come la vigilante Night, a dover fare i conti con la morte del capo della polizia di Tulsa. Una morte all’apparenza piuttosto chiara nel movente, eppure non è tutto ora quel che luccica, e sarà proprio l’anziano ai piedi dell’albero a porre dei dubbi a dir poco devastanti, in grado di mostrare una nuova prospettiva al mondo in cui ruota la vita di Angela. Alleato o avversario? Il vecchio Will usa le parole come vere e proprie armi, dosando le rivelazioni passo dopo passo, con l’astuzia di chi sa di essere molti passi più avanti. Cosa nasconde? La fine dell’episodio apre nuovi e intriganti scenari, portandoci a credere che davvero ciò che abbiamo visto sia solo la punta dell’Iceberg. Nel frattempo prosegue la straniante narrazione legata a Ozymandias: come si legherà agli eventi di Tulsa?
Tante le citazioni dal classico mondo di Watchmen, anche se non necessarie alla comprensione dell’episodio in sé per sé. Certo è che questo citazionismo aiuta a comprendere come ciò a cui stiamo assistendo è un mondo nato proprio dalle azioni dello storico lavoro di Alan Moore, in una visione distopica che salva le radici ma costruisce la propria personale narrazione. Un punto a favore per un progetto tutt’altro che semplice da portare avanti.
Buona la regia, buona la scrittura, anche se questo episodio ha dalla sua la grande capacità interpretativa del Premio Oscar Regina King. Al tempo stesso la speranza è legata al vedere uno sviluppo anche di altri personaggi, non rendendo il tutto semplicemente il racconto di Night, ampliando lo spettro dei protagonisti. Restano sette puntate, si può decisamente lavorare più che bene.
Nel frattempo, mentre ci viene raccontata una fiction, molti temi dell’attualità politica statunitense fanno capolino in diversi frame, rendendo Watchmen non solo una attualizzazione del mondo creato da Moore, ma anche un modo per portare sul piccolo schermo tematiche delicate e molto sentite dall’opinione pubblica al di là dell’Atlantico. Razzismo e lotta per i diritti si mescolano in una trama pronta a deflagrare da un momento all’altro.
Non perdetevi le nostre prossime recensioni di Watchmen. Ricordiamo che la serie tv va in onda nella notte tra la domenica e il lunedì su Sky Atlantic in versione originale e sottotitolata in italiano, per poi essere trasmessa con il doppiaggio italiano il lunedì successivo.
Buona visione!
Leggi anche
- The Witcher Blood Origin – Recensione - Dicembre 23, 2022
- Avatar La Via dell’Acqua – Recensione - Dicembre 14, 2022
- Black Panther Wakanda Forever – Recensione NO SPOILER - Novembre 8, 2022