Zero è la nuova produzione originale italiana di Netflix che debutterà mercoledì 21 aprile in tutti i Paesi in cui è disponibile la piattaforma streaming. Oggi abbiamo seguito la conferenza stampa di presentazione, insieme al cast e a chi ha lavorato per mettere in piedi il progetto.
La serie tv Zero trae ispirazione da un romanzo di Antonio Dikele Distefano ed è prodotta da Fabula Pictures e Red Joint Film per Netflix. Nella conferenza stampa di presentazione dello spettacolo, ha partecipato il cast e Ilaria Castiglioni (Manager serie originali italiane di Netflix), Nicola De Angelis (Fabula Pictures) insieme agli autori ed al creatore.
Zero è composta da 8 episodi di circa 20 minuti ognuno e racconta la storia di un timido ragazzo con uno straordinario superpotere: può diventare invisibile. Non è un supereroe, ma un eroe moderno che impara a conoscere i suoi poteri quando il Barrio, il quartiere della periferia milanese da dove voleva scappare, si trova in pericolo. Zero dovrà indossare gli scomodi panni di eroe, suo malgrado e, nella sua avventura, scoprirà l’amicizia di Sharif, Inno, Momo e Sara, e forse anche l’amore.
Zero, conferenza stampa – Prima Parte
La prima parte della conferenza stampa di Zero ha visto protagonisti gli attori. Ognuno di loro ha risposto alle domande dei giornalisti, facendo conoscere non solo i personaggi che interpretano, ma anche loro stessi. Daniela Scattolin ha rivelato: “Penso che questo sia uno dei progetti che ho desiderato di più, e ho fatto bene a desiderarlo perchè mi ha cambiato la vita. Per me Zero rappresenta il volerci essere a tutti i costi.
Beatrice Grannò, invece, dichiara: “La serie è già nel futuro, che mette al centro temi comuni come l’amicizia, l’amore, e racconta la comunità e il senso di appartenenze e di come il supporto tra amici possa fare la differenza. Amo questa serie perché racconta una persona emozionante a prescindere”.
Zero come opportunità di cambiamento e di normalità.
Su questo è certo lo sceneggiatore di Zero Antonio Dikele Distefano: “Quando ho iniziato a pensare alla serie mi chiedevo: “ma tu pensa a un supereroe nero italiano”. Il discorso dell’invisibilità è una metafora. Quando ho iniziato a scrivere questa serie sentivo: “non esistono attori neri, registi neri”, sembrava una cosa impossibile. Abbiamo visto che ci sono, esistono e bisogna coinvolgerli. Credo che Zero sia la prima finestra verso una rappresentazione migliore. Zero però non è una serie che racconta di tutti i ragazzi italiani. Omar è un ragazzo timido che nella vita vuole disegnare fumetti, e spero che si parli di Omar non di un ragazzo nero”.
Mentre il protagonista Giuseppe Dave Seke: “La serie può dare spazio alle storie che devono essere ancora raccontate, almeno in Italia. Il mondo va molto veloce con il web, la musica, soprattutto i ragazzini. Io ho due fratelli più piccoli, per loro è normale avere un gruppo di amici “mix”, cosa che 10 anni fa non era così”.
Zero, conferenza stampa – Seconda Parte
Nella seconda parte della conferenza stampa ha preso parte il cast tecnico. Ivan Silvestrini ha raccontato: “noi 4 registi (Paola Randi, Ivan Silvestrini, Margherita Ferri e Mohamed Hossameldin ndr) ci siamo confrontati all’inizio per dare delle linee continue poi ovviamente ogni puntata aveva toni diversi ma abbiamo mantenuto uno stile unico”. Margherita Ferri aggiunge: “siamo andati d’accordo ma ognuno era libero di pescare da una libreria di momenti, scene di macchina da usare”.
Il creatore di Zero Menotti rivela: “Avrei preferito un gruppo più multiculturale e non tutti africani ma non tutto quello che avevamo in mente è stato realizzato, e poi è subentrato il cast e il Covid che ha complicato tutto. Era fondamentale dire qualcosa di originale che non fosse stato già raccontato e riprodotto in passato e che sono stati stereotipi già visti, volevamo portare altri aspetti“.
Mentre Stefano Voltaggio aggiunge: “abbiamo cercato di coniugare la realtà con una divisione fantastica e parte di autenticità è proprio quella del rapporto tra le famiglie e i ragazzi”. Ilaria Castiglioni, Manager serie originali Netflix, dichiara: “il tema diversity e inclusion è molto presente su Netflix, c’è un fondo di 100 milioni di dollari per allargare la base di chi realizza e sviluppa progetti. Il nostro desiderio è sempre quello di avere storie nuove e non raccontate”.
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