Gli Azul sono una formazione partenopea, nata dalla penna e dalla chitarra di Marilena Vitale (Fede n Marlen) che ha unito alcuni dei migliori musicisti napoletani, fondendo le influenze culturali e musicali del sud del mondo.
Unendo il portoghese, lo spagnolo il napoletano col jazz e i suoni del nord Africa gli Azul propongono una musica che equivale ad un biglietto per un viaggio intenso e polveroso. Li abbiamo intervistati in occasione dell’uscita di Rio, il loro nuovo singolo in cui si avvalgono della collaborazione di Valerio Jovine, già fondatore della band omonima e collaboratore dei 99 Posse .
Come si porta per mano un progetto nato alla vigilia della pandemia e che, nonostante tutto, riesce a rinascere dai due anni più difficili per la musica e per quella live nello specifico?
Come dici bene tu è la musica live soprattutto che ne ha risentito e questa cosa più che ucciderci ci ha fatti tornare sul palco più assetati di prima. Mentre per quanto riguarda la creazione musicale le idee hanno continuato a circolare e questi due anni ci hanno fatto arrivare più sicuri ad alcune scelte che poi abbiamo adottato. Possiamo dire che abbiamo usato a nostro vantaggio questa simil-stasi .
Rio è un brano che sa unire due tradizioni fortemente radicate nella tradizione musicale
napoletana, quando e come nasce la canzone?
“Rio” è nata in una cucina, come tante canzoni che ho scritto, chitarra, voce e tre lingue, che poi sono diventate quattro, ad accompagnarla. E’ uno dei brani che ha subito più modifiche live, l’abbiamo arrangiata in molte chiavi ma nessuna le rendeva giustizia fino a quando in studio una chitarra con un delay dub non ci ha illuminati !
Il dub è parte della storia musicale di Napoli, Valerio Jovine ne è uno dei massimi interpreti, come è nata la collaborazione con lui negli Azul?
L’estate scorsa dopo un concerto in Irpinia siamo rimasti una giornata a dormire in un abazia, l’abazia del Goleto. Un posto pazzesco. No, Jovine non c’era, ma come dicevamo prima le idee stavano viaggiando e ci siamo confrontati sulla possibilità di aprire il progetto a delle collaborazioni. Pensammo che questa nuova veste dub di “Rio” poteva essere interessante per un futuro singolo e l’incontro in passato con Valerio Jovine ci aveva fatto apprezzare la sua genuinità come persona e la sua grande abilità nello scrivere testi che parlassero in modo viscerale.
Azul, musicalmente, è una delle formazioni più ricercate del panorama campano, come si
riesce a fare una sintesi di influenze musicali così diverse tra loro?
In realtà è sorprendentemente semplice, dal momento che l’anima di Azul è il concetto della mezcla, della mescolanza: tutto accade senza soluzione di continuità, partendo già dai testi che in molti casi mischiano diverse lingue – talvolta nella stessa frase – fino ad arrivare alla musica che, in fondo, è appunto la sintesi dei nostri percorsi musicali, messi a disposizione della canzone in virtù anche delle nostre esperienze pregresse che sono tante e molto approfondite.Di base, comunque, cerchiamo di non imporci limiti “discografici” o “radiofonici”: lasciamo che la musica fluisca semplicemente e senza filtri, operando poi delle modifiche e delle cesellature qualora ne sentissimo il bisogno.In ultimo, Marilena ha una penna pazzesca e in sala arriva già con delle idee e dei riferimenti che sono chiari e definiti per cui…siamo fortunati!!!
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