Chi l’ha detto che per essere fonte d’ispirazione di una serie tv bisogna avere una vita straordinaria, essere famosi in tutto il paese o aver fatto chissà quale scoperta che cambierà il mondo?
Valentina Santandrea ne è l’esempio: ha creato il suo blog Volevo fare la rockstar circa 10 anni fa, un po’ per gioco e un po’ come autoterapia dopo essere stata lasciata dal padre delle sue tre figlie, avute alla giovanissima età di 22 e 23 anni.
Dallo scorso 30 ottobre tutti i mercoledì sta andando in onda su Rai 2 una fiction intitolata proprio Volevo fare la rockstar, che prende spunto dal blog e dalla vita di Valentina.
Noi di Shockwave abbiamo avuto l’onore di conoscere la blogger e di farle qualche domanda circa la sua vita e la sua storia davanti a dei pasticcini al cioccolato “super buoni”, secondo il commento della simpaticissima Valentina.
Quella che abbiamo conosciuto è una normalissima donna di 36 anni che lavora in un’agenzia pubblicitaria, dolce, umile e semplice. È proprio la sua normalità che salta all’occhio: la storia di Volevo fare la rockstar funziona, sia sul web che alla televisione, perché le persone riescono ad immedesimarsi e a ritrovarsi nel personaggio. Finalmente la Rai ha capito che i suoi telespettatori vogliono perdersi nelle vicende non solo di personaggi che hanno fatto cose memorabili, ma anche nei racconti di gente normale. È per questo che in tanti si sono affezionati alla serie che prende spunto dalla storia della blogger.
Qui di seguito la piacevole chiacchierata che abbiamo fatto con Valentina, che, come scoprirete, non voleva veramente fare la rockstar!
Valentina, come è nato il blog? Quando hai deciso di aprirlo e perché?
«Ho aperto Volevo fare la rockstar una decina di anni fa, quando mi sono lasciata con il babbo delle mie figlie.»
“Il donatore di sperma”, come lo chiami nel sito?
Valentina ride: «Proprio lui. Dopo la nascita della nostra terza figlia (Valentina è rimasta incinta a 21 anni di due gemelle, Camilla e Lucia, e l’anno seguente è nata Carolina, ndr) abbiamo deciso di lasciarci. Le piccole andavano all’asilo, avevano 4 o 5 anni. Quando sono rimasta da sola ho deciso di aprire il blog.»
Ora che rapporto hai con lui?
«Siamo amici, ci sentiamo spesso. Ormai sono passati tanti anni da quando ci siamo lasciati. Ogni tanto scherzo e gli dico che lasciarmi è stata la cosa migliore che abbia fatto.»
Avresti mai detto di avere successo con il blog?
«Assolutamente no. A quell’epoca erano nati i mummy blogs, dei luoghi virtuali dove le mamme raccontavano quello che gli passava per la testa e condividevano la loro vita. Ho deciso di provare anch’io ma mi sembrava di scrivere un diario che nessuno avrebbe mai letto.»
Quali sono i messaggi che vuoi trasmettere con il tuo blog?
«In realtà il blog non è nato per trasmettere nessun messaggio in particolare, anche se poi è finito per farlo. Molti blogger e influencer vogliono trasmettere alle persone un messaggio di empowerment, dicendo ad esempio “Io sono arrivato fino a qui dal nulla, se vuoi puoi!”. Io non ho mai proposto questo tipo di messaggio ma alla fine quello che arriva alle persone, leggendo Volevo fare la rockstar, è l’accettazione della normalità.»
Quali sono le differenze tra la serie tv e la realtà?
«Le differenze sono tante, la serie è molto romanzata ed è soltanto ispirata al mio blog e alla mia vita. Un aneddoto divertente è che tanti mi chiedono se ho veramente flirtato con il professore di ginnastica delle mie figlie. Questa è una delle tante differenze.
Nella serie Olivia (interpretata da Valentina Bellè, ndr) ha soltanto due gemelle mentre io ho tre figlie. Mia madre è vero che mi ha cresciuta da sola e mi ha avuta quando era molto giovane, ma non ha mai fatto uso di droghe come la mamma di Olivia.»
Olivia ti assomiglia?
«Sì, moltissimo. Il suo modo di fare è anche il mio, ma penso che anche Valentina Bellè ci abbia messo del suo.»
Hai seguito le riprese?
«Sono andata a Roma quando hanno girato il trailer e poi in Friuli con le bimbe quando stavano girando una puntata. Ho fatto fare a Camilla, Lucia e Carolina le comparse nella puntata numero 6. Anche se si vedono appena (in una scena durante l’intervallo alla scuola di Eros) è stata un’esperienza molto bella e divertente.»
Come l’hai presa quando la Rai ti ha contattato?
«In realtà non mi ha contattato la Rai ma la casa di produzione. Non mi sembrava vero, non ci credevo al punto che quando mi hanno chiesto di andare a Roma per parlare del progetto io ho risposto: “Ma non possiamo sentirci su Skype?”»
Invece era tutto vero!
«Esatto, era tutto vero e io continuavo a non crederci. È stato quando sono andata sul set, quando ho visto che c’erano il regista, la produzione, i cameraman e gli attori che recitavano quella che era un po’ la mia vita che mi sono detta: “Ma veramente?”»
Non ti sembrava vero perché non hai fatto niente di speciale?
«Io ho una vita molto normale, ho le bimbe, il lavoro e i miei amici. Non faccio niente di speciale. Quello che ho capito è che ormai le persone che stanno davanti al pc o alla tv non vogliano più essere prese in giro con le storie di ricconi, ma vogliano anche immedesimarsi in storie a loro più vicine.»
Hai scritto un libro intitolato sempre “Volevo fare la rockstar”. Hai deciso tu di scriverlo?
«Sì. L’idea iniziale era di fare un progetto multicanale, c’era il web, si pensava di girare una webserie e il libro avrebbe completato il tutto. Alla fine l’ho iniziato dopo che era stata scritta la sceneggiatura della serie, che stava ormai andando avanti da sola.»
Nel libro riporti dei pezzi del blog?
«Nel libro ho raccolto un po’ di pensieri di cui avevo parlato nel blog e li ho sviluppati con un romanzo. La differenza con la serie è che in televisione la storia viene raccontata dal punto di vista di tutti i personaggi, mentre nel libro ho messo il focus sui pensieri di Olivia.»
Ma tu volevi veramente fare la rockstar?
«In realtà no. Vengo da una famiglia molto modesta e non c’erano i soldi per suonare. Il mio più grande sogno è sempre stato scrivere ed emozionarmi attraverso le parole. Ho dato questo nome al blog semplicemente perché dentro mi sentivo un po’ rockstar, avevo quella indole. Nella serie abbiamo poi voluto rendere fisicamente questa voglia di essere una rockstar, infatti il sogno di Olivia è suonare.»
Progetti futuri?
«Vorrei scrivere una cosa tutta di testa mia, fare una cosa diversa da quella di adesso (che è comunque un’esperienza formidabile). In ogni caso… Qualcosa già bolle in pentola!»
Lettori di Shockwave, andate subito a guardare la serie, disponibile su RaiPlay, a leggere il libro di Valentina e a leggere il suo buffo blog!
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