Bookblogger, bookstagrammer, booktuber. Un fenomeno in continua evoluzione. Cambia la piattaforma ma i protagonisti sono sempre loro: i libri.
E’ il 2015 quando Chiara e Matteo si conoscono. Prima colleghi poi amici, si tuffano insieme in un’avventura che, nata per gioco, li vede ad oggi, con un seguito di 61,5 mila followers su instagram: LibriamociBlog. Con padronanza di linguaggio, pacatezza e simpatia, Chiara e Matteo hanno conquistato un largo pubblico che, come loro, ama leggere.
I: come nasce l’idea di libriamociblog?
C: Un pomeriggio per caso, è nata l’idea del Blog. Siamo due amici che condividono la passione per la lettura e ci siamo detti, perché no! La pagina Instagram però è venuta dopo. L’abbiamo creata quasi subito ma pensavamo sarebbe stata di contorno al Blog e invece è esplosa!
I: I social sono in continua evoluzione. Pensate di trasferire Libriamoci anche su nuove piattaforme in futuro o siete affezionati a Instagram?
M: I social sono imprevedibili. Riusciremo a stare al passo? Vedremo
C: Per noi il Blog resta il cuore di Libriamoci
I: Quindi dall’inizio di questo viaggio vi siete dati delle linee guida? E se sì, quali sono?
M: Allora dall’inizio non abbiamo un piano editoriale fisso. L’idea di base era, e resta, quella di parlare di ciò che ci piace. Poi con il tempo abbiamo cominciato a dare attenzione anche alle novità ma non perdiamo di vista i nostri gusti.
C: Diciamo che con il tempo siamo diventati onnivori. C’è una certa eterogeneità nelle nostre letture mantenendo però fede a una promessa che ci siamo fatti dall’inizio: parlare ai lettori da lettori.
Chiara e Matteo si presentano così. Hanno le idee chiare sulla propria identità di lettori ma non si precludono la scoperta di nuovi generi o autori. La lettura dopo tutto è un piacere che ognuno di noi scopre con i propri tempi. Chiara, ad esempio ha scoperto la sua passione per la lettura da qualche anno, poco prima di aprire LibiramociBlog con Matteo. E’ proprio vero che siamo tutti nel nostro tempo, basta vedere le loro Instagram Stories e ammirare le loro libreria per capire la mole di letture fatte in questi anni. Due persone, due gusti letterari assai diversi che si completano e si arricchisono a vicenda. Un autore che li accomuna? Facile…Agatha Christie!
I: Il ruolo del bookstagrammer e bookblogger però non è solo quello di scattare belle foto. Pre-pandemia eravamo invasi da account instagram che promuovevano creme e bibite dimagranti. Ora invece sono rimasta positivamente stupita dalla grande eco che questi profili librosi hanno avuto nel mondo dei social , facendosi portavoce di una cultura della lettura che non sale in cattedra ma che accompagna in modo divertente e costruttivo persone di tutte le età creando delle community di lettori alla scoperta di autori noti e meno noti anche grazie da hashtags. È il caso proprio della challenge #ReadChristie.
Vi va di parlarcene?
M: L’iniziativa nasce proprio da @officialagathachristie, qualche anno fa, che ci chiese di promuovere questa iniziativa in Italia. Da qui poi sono nati anche dei gruppi di lettura dedicati ad Agatha Christie che porteremo avanti anche nel 2021. Non ci aspettavamo tanta partecipazione siamo rimasti positivamente stupiti. È un’idea che è piaciuta a molti.
Ma ci sono state anche altre idee che sono piaciute molto, che sono partite proprio da Chiara e Matteo di LibiramociBlog. Sto parlando di #alfalibro, #patchbooks e #maggiodautore. Ancora una volta il potere degli hashtags colpisce e va dritto al punto: promuovere la cultura attraverso la lettura. Un pensiero particolare Chiara e Matteo lo dedicano ad #alfalibro che ha tenuto compagnia a tantissimi durante il primo lockdown.
C: #alfalibro doveva essere un gioco, seppure un gioco che ha richiesto molto lavoro dietro. Non me lo aspettavo ma è piaciuta davvero tanto. Anche nel processo di eliminazione, io ero dispiaciutissima per chi non passava al turno successivo ma ho riscontrato un entusiasmo anche da chi magari non andava avanti. Il bello di #alfalibro è che ti permette di scoprire tanti libri nuovi. #patchbooks invece nasce all’inizio senza renderci conto di cosa stessimo facendo perché Matteo è un grande lettore di Adelphi e mettendo queste copertine tutte vicine per fare una fotografia è uscito fuori un’immagine simile alla coperta petchwork.
M: si poi è un modo carino anche per sottolineare il lavoro dietro alle copertine.
Chiara e Matteo sono un duo creativo. Si parte sempre dal libro. Il libro è il vero protagonista. E seppur divertente e giocoso, il ruolo del bookstagrammer non è facile come sembra.
C: Se parliamo di un libro in particolare la caption deve parlare di quel libro. Il contenuto è importante per cui la foto viene dopo.
E Matteo conferma: puntiamo sulla parte descrittiva.
Ciò che mi colpisce è il loro attaccamento alla realtà. In un momento in cui su Instagram spopolano discussioni animate su presunti nuovi algoritmi Chiara e Matteo vanno oltre e pensano alla qualità più che alla quantità ed è tangibile da un dato oggettivo: le interazioni sotto ogni post sono notevoli! Il 95% delle volte Chiara e Matteo hanno uno scambio di messaggi attivo con i propri followers.
Dettaglio non da poco se pensiamo che Account da milioni di followers nettamente superiore a Libiamoci copre un range di attività di 4 punti su 10. Andrebbe rivisto il concetto di popolarità? I numeri non sono poi tutto? L’impatto sulle community andrebbe misurato sul punteggio di interazione e non sui numeri di followers?
Qualcosa su cui riflettere non credete?
Tornando a LibriamociBlog.
I: in periodo di pandemia siamo passati dall’essere bombardati da pubblicità di prodotti snellenti a bibite dimagranti. Il miracolo sembrava dietro la porta fino a quando un giorno improvvisamente più nessuno è stato disposto a spendere per prodotti che non fossero di prima necessità. In questo senso però il libro è stato riconosciuto bene di prima necessità….
C: effettivamente l’editoria non ha riscontrato gravissime perdite, come invece hanno sofferto altri settori, grazie al passaparola. E grazie al passaparola si sono (ri)scoperti titoli magari usciti un anno fa come “Cambiare l’acqua ai fiori” che quando uscì la prima volta non riscosse tutto questo successo. Stessa cosa è accaduta con gli autori emergenti.
I: siamo in chiusura, vorrei che ci lasciassimo con uno sguardo al futuro. Perciò vi chiedo un evento a cui non vedete l’ora di partecipare appena saremo di nuovo liveri di spostarci.
C: io non cedo l’ora di andare al Luna Park, non so perché, oppure a un cinema all’aperto…Però anche fare qualcosa insieme.
M: Anche a me piacerebbe girare insieme e scoprire la Milano letteraria. Usciamo da un gruppo di lettura, abbiamo appena terminato “I Promessi Sposi” quindi sarebbe bello girare con una grande mappa letteraria…
Chiara e Matteo ci salutano (forse) con un piccolo spoiler sul prossimo progetto libroso, ma per saperlo possiamo fare solo una cosa: seguirli nelle loro avventure.
Il fenomeno dei bookstagrammer potrebbe vedere una qualche mutazione nel tempo, con la nascita di nuove piattaforme e nuovi mezzi di comunicazione. Ciò che è interessare sottolineare è la loro, attuale e particolare funzione sociale e culturale. Il bookstagrammer e il bookblogger sono a tutti gli effetti gli Influencere 3.0 della cultura letteraria.
La loro forma di comunicazione immediata e alla portata di tutti rende la cultura più accessibile e appetibile anche. e soprattutto, per tantissimi giovani. Il libro, che da lontano può non essere così appetibile se consigliato da un genitore o da un insegnante, ecco che trova nuovo appeal attraverso gruppi di lettura, detti anche #gdl, dirette e challenge.
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