“Ti prego non ridurmi a icona” di Stefano Pomes è un libro edito dalla casa editrice Scatole Parlanti.
Il romanzo dell’autore di San Giorgio Jonico racconta le peripezie amorose di Stefano, diviso tra tre amori. Il primo, quello apparentemente predominante, quello per Lucia, croce e delizia, che domina ogni aspetto della vita della voce narrante. Il secondo, quello forse più ossessivo, verso Niccolò Contessa leader e fondatore de I cani, vera e propria band di culto dei primi anni 2000. Il terzo, quello più inaspettato, nei confronti di Carmela, vicina di casa e confidente di Stefano.
Nel corso delle centoventi pagine in cui si articola la storia troviamo Stefano, l’io narrante, rivolgersi a Niccolò Contessa in una sorta di romanzo epistolare che utilizza l’esperienza del cantautore romano e la sua musica come una sorta di punto di riferimento tramite il quale leggere gli avvenimenti che attraversano la vita dei personaggi della storia. Come se all’interno delle canzoni potessimo trovare le risposte che noi stessi non sappiamo darci. Come se la musica fosse il nostro personale oracolo di Delfi.
“Ti prego non ridurmi a icona” vede proprio nella musica, non solo quella de I Cani, la quarta protagonista non dichiarata. Innanzitutto testimonia l’importanza che la band romana fondata da Contessa ha avuto nella nascita del movimento indie e nella coscienza di chi è cresciuto nei primi decenni del nuovo millennio. La storia infatti attraversa quasi tutta la parabola artistica de I Cani, senza raccontarne la fine, che presumo sarebbe stata traumatica anche per la voce narrante come lo è stata per la scena musicale italiana.
L’autore utilizza un registro per lo più sarcastico, vola a pelo su emozioni profonde, si strugge, ne ride, ne piange, commette errori e si barcamena tra relazioni che alla fine, forse non convincono in pieno nemmeno lui. Anche quella con Niccolò, come tutte le storie d’amore è una relazione di odio e amore. Di avvicinamenti e repulsioni.
“Ti prego non ridurmi a icona” è un romanzo estremamente radicato nel suo tempo, una storia indie, con tutti i pregi e i difetti che ormai si porta dietro questa categoria. Un libro che racconta i pariolini di diciott’anni, i fuori sede che vivono tra San Lorenzo e il Pigneto. Come se l’autore avesse scelto tre persone a caso tra il pubblico di un concerto di Niccolò Contessa e ne avesse messo in luce i legami. Proprio i concerti sono l’alfa e l’omega della storia, tutto inizia e finisce sotto i palchi, anche se una volta tornati a casa tutti abbiamo una storia da raccontare, proprio come ha fatto Stefano Pomes nel suo libro.
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