As The Love Continues dei Mogwai – recensione

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La monumentale band post rock scozzese Mogwai, dopo tre anni torna sulle scene con il nuovo album As The Love Continues, per l’etichetta Temporary Residence Ltd./Rock Action. La loro undicesima fatica, segue le onde magnetiche del precedente Every Country’s Sun del 2017, creando un percorso vecchio stampo più classico, con composizioni di spessore unico.

L’album esce dopo 25 anni dalla ricorrenza del primo brano scritto dalla band di Glasgow, la preziosa suite “Tune/Lower”. Come primo assaggio vengono rilasciati 3 singoli, in ordine cronologico “Dry Fantasy”, “Ritchie Sacramento” e l’ultimo “Pat Stains”, che vede l’accurata collaborazione di Colin Stetson, virtuoso sassofonista e artista geniale nell’underground indie.

Il piano delicato di “To the Bin My Friend, Tonight We Vacate Earth” apre As The Love Continues per un sogno dolce, la chitarra di Stuart tocca i sentimenti più profondi e ricercati, spostando il suo tiro nell’ incantevole esplosione finale post rock in perfetto stile Mogwai. Una perla preziosa per un’apertura superiore di grande stile. A seguire, “Here We, Here We, Here We Go Forever” un brano dalle tematiche elettroniche, con una base di fondo distorta e rumorosa: qui ascoltiamo la parte più commerciale della band, che immerge il suo sound in viaggi cosmici. Nel bridge centrale l’effetto vocoder fa il suo primo ingresso, incastrando una linea vocale amplificata su un delay ovattato dal gusto malinconico.

Con il primo singolo “Dry Fantasy” torniamo al passato, dove le sonorità ricordano lavori più complessi e studiati, nel periodo più sperimentale del gruppo. Infatti la composizione gioca molto sulle tonalità simmetriche e spaziali che abbiamo già ascoltato in The Hawk is Howling del 2008. Il videoclip animato, ben si correda alla tematica musicale descritta, ed ha un impatto visivo notevole. “Ritchie Sacramento” accende la luce su un luogo magico e dimenticato, il brano presenta una struttura differente dai soliti brani, ma che abbiamo imparato ad accogliere in maniera eccellente. Il risultato è godibile e molto orecchiabile. La direzione del videoclip stupendo e ricco di significato è di Sam Wiehl, un altro artista visionario.

Il mondo mistico di “Drive the Nail” è una delizia per le orecchie, il suo ritmo lento si avvolge alla batteria irregolare, con un pattern studiato al metronomo. Il ritornello si innalza su un riff energico e il tiro graffiante si spegne lentamente sulla drum-machine, che continua il suo percorso con colpi pazzeschi. Uno dei brani migliori del disco per l’intensità che crea, su tutta la sua durata.

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L’elettronica d’avanguardia torna alla grande sulle note di “Fuck Off Money” , brano strano e sperimentale, il tempo semplice si culla dolcemente sul tappeto di suoni personali, portando il suo schema su un pianeta lontano e desolato. Invece, il riff pesante e aggressivo di “Ceiling Granny” danza con grande sicurezza su una struttura anni ’90; il groove segue il timbro prettamente post, con tante influenze noise, i cambi duri tagliano il vuoto in maniera impeccabile. “Midnight Flit” è una traccia composta con grande sensibilità, in cui un vortice spaziale ne distorce il cammino: nel sottofondo il tiro diretto si muove alla perfezione con l’aggiunta di violini surreali. Verso la fine ci soffermiamo sull’ultimo singolo, “Pat Stains”, dal sapore maturo con grinta da vendere. Un brano che descrive il sentimento acerbo di una giornata rilassata e sorniona, dondola leggero su un paradiso infinito pieno di dolcezza e sulla chiusura magnetica di infinite distorsioni. Un vero capolavoro senza troppi giri di parole.

Le ultime due tracce, che chiudono questa nuova perla, sono diverse tra loro: “Supposedly, We Were Nightmares” è una take lineare , con un contorno di cori angelici impreziositi dall’organo corposo. Mentre in chiusura “It’s What I Want to Do, Mum” dal forte potenziale cosmico, si regge su una melodia leggera simile a una ballata, che prende corpo nelle accelerate finali.

La band scozzese torna sulle scene, con un disco immenso – As The Love Continues. Questa volta, pur cercando di catturare l’ascolto anche su un pubblico che non segue il genere, le armonie che nascono al suo interno sono uniche e inossidabili. Confermando, ancora una volta, tutto quanto di buono dimostrato nella loro lunga carriera.

Voto: 8

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Link Utili:

° Bandpage Facebook: https://www.facebook.com/mogwai

° YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCqEG1Kwq26Zv2JfqdAwj9kg

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