Soundtrack- viaggio nelle colonne sonore di film & serie TV #4: The Assassination of Gianni Versace

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Soundtrack è un modo diverso di approcciarsi alla musica, in un momento come questo in cui le serie tv e i film continuano ad essere i nostri compagni perché non esplorarli da un altro punto di vista che è quello delle colonne sonore che li rendono più emozionanti e che ci fanno sognare? In questo quarto appuntamento entriamo nel favoloso mondo di Ryan Murphy con la Seconda Serie di American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace che abbiamo potuto ammirare su Sky e che ora troviamo nella raccolta di Netflix.

The assassination of Gianni Versace: trama

Il secondo episodio di American Crime Story sbarca su FX nel 2018 dopo il discreto successo del primo ispirato al caso O. J. Simpson ma, sin da subito, si intuisce che questa nuova serie ha le potenzialità per vincere numerosi premi. Innanzitutto il cast stellare: Penelope Cruz, Darren Criss, Edgar Ramirez e il debutto sul piccolo schermo di Ricky Martin (che si difende bene).

Assassination of Gianni Versace

La serie, a dispetto del titolo, è incentrata non tanto sull’assassinio del famoso stilista italiano a Miami, evento che turbò l’opinione pubblica non solo del Belpaese ma anche d’oltreoceano ma la storia di colui che assassinò Gianni Versace: Andrew Cunanan.

La serie inizia con una lunghissima descrizione senza battute dell’assassinio per poi ripercorrere a ritroso la vita e la discesa verso l’abisso di Andrew. L’impatto visivo e crudo di alcune scene è molto forte e si scontra con le immagini patinate e ipercolorate ispirate al mondo della moda. Parecchie sono state le critiche (come anche nel più recente film Joker) che la miniserie televisiva potesse inneggiare al male o potesse, in qualche modo, giustificare le azioni di un efferato assassinio: niente di tutto questo secondo me. Da parte di Murphy c’è la volontà di descrivere come alcune persone abbiano la possibilità di scegliere una strada sia che essa sia buona o cattiva. Ognuno, con il loro libero arbitrio, può scegliere dove andare, può scegliere chi imitare o chi invidiare.

La figura di Andrew è sovrapposta a quella di Gianni, due voci fuori dal coro, due fuoriclasse, a modo loro. L’uno che ha saputo cogliere le occasioni che la vita gli ha presentato con discrezione, pur non snaturando il suo essere e l’altro che sceglie la via più facile o forse quella più incline alla sua indole. L’uno circondato da una famiglia e da valori profondi supera i fallimenti e afferma se stesso, l’altro rinuncia alla sua brillante intelligenza per cercare riscatto in una vita che gli ha riservato nient’altro che solitudine.

La soundtrack di The assassination of Gianni Versace

Amanda Krieg Thomas la music supervisor della miniserie lo sa bene. Sa che deve scavare nel torbido ma anche inquadrare il periodo storico a cavallo degli anni ‘80/’90 da raccontare. Sa che deve descrivere una comunità quella LGBTQ, all’epoca ai margini della società americana.

Lavorando a stretto contatto con Murphy, la Thomas decide di consegnare alla storia delle serie TV i primi otto minuti di questo piccolo capolavoro: la scena dell’assassinio descritta quasi solo dalla musica. Il brano prescelto è l’Adagio in G Minor di Albinoni riarrangiato da Mac Quayle autore delle altre musiche originali, per far sì che si adatti perfettamente all’azione. Un brano italiano, barocco, potente ma anche abusato che descrive perfettamente la dualità della serie. La capacità della Thomas e di Murphy è proprio quella di renderlo un brano scuro e di farci riscoprire la sua origine sconosciuta ai più.

L’adagio in Sol Minore viene erroneamente chiamato Adagio di Albinoni perché venne composto da Remo Giazotto tra il 1949 e il 1958. Giazotto dichiarò di aver “ricostruito” il presunto Adagio sulla base di una serie di frammenti di Tomaso Albinoni che sarebbero stati ritrovati tra le macerie della biblioteca di Stato di Dresda – l’unica biblioteca a possedere partiture autografe albinoniane – in seguito al bombardamento della città avvenuto durante la Seconda guerra mondiale. Giazotto, poco prima di morire ritrattò questa storia attribuendo la composizione del brano totalmente a se stesso. L’Adagio di Albinoni è una vera e propria truffa così come tutta la vita di Andrew. L’utilizzo del brano secondo questa prospettiva è a dir poco geniale.

Il resto della colonna sonora è costellato di hit degli anni ‘80/’90 che servono a descrivere la musica che circondava la vita di Cunanan dalla sua infanzia al tragico epilogo. Tutto ruota attorno ad Andrew, come ad un uomo qualunque che ha scelto di diventare un assassinio con l’obiettivo di descrivere e lasciare al pubblico la possibilità di un giudizio.  L’interpretazione magistrale di Darren Criss, pluripremiata (Emmy e Golden Globe) e l’attinenza della sua recitazione anche al contesto musicale rendono il tutto davvero accattivante.

Interessante l’utilizzo della cover di Laura Branigan del brano Gloria del nostro Umberto Tozzi, in un momento in cui Andrew sta fuggendo dopo aver commesso alcuni omicidi, la Thomas inserisce questa canzone che descrive proprio il momento che il protagonista sta vivendo:

<< Gloria, you’re always on the run now / Running after somebody, you gotta get him somehow (…) Gloria, don’t you think you’re fallin’? / If everybody wants you, why isn’t anybody callin’?>>

e ancora quando Andrew sta per uccidere un ricco avventore, adescato sulla spiaggia, l’azione viene accompagnata, come una sorta di ammonimento da Easy Lover un brano di Phil Collins e Phillip Bailey che racconta di un amante che ingannerà, dando solo preoccupazioni.

Nel terzo, quarto e quinto episodio troviamo dei brani che descrivono i gusti o gli stati d’animo dei personaggi che vengono via via presentati, Lee Miglin (Mike Farrel), un attempato signore che nasconde dei segreti è accompagnato da Doris Day con It’s magic e la struggente Drive mentre David (Cody Fern) ed Andrew sono al bar preannuncia la consapevolezza di David che non c’è via di uscita:

<<Who’s gonna pay attention / To your dreams? / Who’s gonna plug their ears / When you scream?>>

né nel mondo esterno, dove chi è gay è un emarginato, né nel macabro sogno di Andrew di fuggire insieme come due novelli Bonnie e Clyde.

Assasination of Gianni Versace

Anche la figura di Gianni Versace ha la propria colonna sonora, le hit del momento che lo accompagnano non sono poi così diverse da quelle di Andrew, segno che vengono dallo stesso mondo, frequentano gli stessi locali. Nelle scene di Gianni, però, appare spesso l’Opera Lirica o dei brani italiani per sottolineare le sue origini: l’Italia il paese del bel canto, della moda, paese pieno di arte e storia. Ecco la piacevolissima playlist da ascoltare attentamente:

  1. Last Night a DJ Saved My Life – Indeep
  2. All Around the World – Lisa Stansfield
  3. Adagio in G Minor – Tomaso Albinoni/ Mac Quayle
  4. Gloria – Laura Branigan (cover)
  5. Back to life – Soul II Soul
  6. Be my Lover – La Bouche
  7. This is the right time – Lisa Stanfield
  8. It’s Magic – Doris Day
  9. A little bit of ecstasy –Jocelyn Enriquez
  10. Pump Up the Jam – Technotronic
  11. Self Control – Laura Branigan (Cover)
  12. Sérénade Mélancolique, Op. 26 – Tchaikovsky
  13. Freedom! – George Micheal
  14. Vienna – Ultravox
  15. Come Giuda – Carla Boni
  16. Hazy Shade of Winter– The Bangles
  17. Touch Me (I want your body) – Samantha Fox
  18. Drive – The Cars
  19. Easy Lover – Philip Bailey, Phil Collins
  20. You Showed me – The lightning Seeds
  21. Barry Harris – Anachronism

La colonna sonora si attiene in maniera molto precisa all’epoca in cui si svolgono i fatti creando una sorta di scenografia sonora visiva ed emozionale, piena di musica e confusione per descrivere il vuoto e la solitudine pazzesca del protagonista, “diverso” fin dalla nascita.

Come “chicche” da segnalare il brano di Barry Harris, un pianista e compositore americano pazzesco e creatore del Jazz Cultural Theatre di New York. Le registrazioni dei suoi ultimi live sono da ascoltare e riascoltare perché hanno fatto un pezzo di storia della musica afro-americana.

Da riscoprire anche le Bangles un gruppo esclusivamente al femminile composto da tre donne che ancora oggi girano il mondo con i loro live anche se con una fomazione rinnovata. Il loro primo album All over the place rimase in classifica per 30 settimane nel 1984. Dopo un brano scritto da Prince e i Brit Awards il gruppo si sciolse a fine anni ’80 per ricostituirsi nel 1999 con il brano Get the girl composto per il film Austin Powers- La spia che ci provava. Il loro ultimo live del 2018 è stato anche caratterizzato dalla reunion ufficiale del gruppo originario formatosi all’inizio degli anni’80.

Infine vi invito a riscoprire i The Lightning Seeds gruppo alternative rock inglese che con il brano You showed me accompagnano la descrizione del rapporto tra Gianni Versace e sua sorella Donatella. Per rituffarci nei 90ties l’album Jollification è per un ascolto senza pensieri come l’enorme fragola rossa sulla copertina. Appuntamento a fra 15 giorni per un nuovo viaggio attraverso la colonna sonora di una serie tv che ha fatto la storia e che non potete non aver visto.

Elena Fioretti
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