Ho voglia di concerti.

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E’ passato più di un anno dal mio ultimo, grande concerto. Ovviamente nei mesi seguenti sono andato ad altri concerti, a gennaio 2020 ho tenuto un concerto con la mia band. Ora siamo in estate, in quella che possiamo definire la “stagione dei concerti”, ma i concerti non ci sono, e mi mancano.

In realtà questo doveva essere un altro tipo di articolo, un articolo in cui “criticavo” quel futuro in cui si prospettano i “concerti in digitale”. Sarebbe stato un altro articolo, chiamiamolo, di inchiesta, per far riflettere sul fatto che sì, in questo momento storico i concerti in streaming siano la soluzione più valida, ma quando tutto questo finirà, la digitalizzazione della musica live, potrebbe rivelarsi un fallimento, portando alla morte completa il mercato della musica live.

Ma ora come ora non me la sento di criticare, soprattutto perchè potrei andarci pesante, tenendo molto all’argomento. Quindi ho deciso di scrivere una lettera, una lettera scritta da una persona a cui mancano i concerti e tutto quello che c’è durante un concerto, dallo stare spalla a spalla con degli sconosciuti fino alla malinconia dopo il concerto. E chi si sarebbe mai aspettato che mi sarebbero mancati anche quelli che ti superano in fila.

E quindi eccomi qui, davanti ad un PC, a sentirmi uno dei pochi rimasti a cui mancano i concerti, uno degli ultimi che non si vuole piegare al pensiero del “è il futuro, fattene una ragione”.

Milano, Stadio San Siro, 6 giugno 2019. Questo è stato il mio ultimo, grande, concerto, precisamente il concerto di Vasco Rossi. Per me il concerto di Vasco, fin dal 2014 è un “concerto fisso”, quindi da quel 6 giungo già era cominciato il countdown per quello che sarebbe stato il concerto di Vasco nel 2020. In questo preciso momento, se tutto fosse andato secondo i piani, avrei già parlato della data di Vasco Rossi a Roma, avrei già pianto durante il concerto, e starei già facendo il countdown per una data nel 2021.

Concerti

Ma tutto questo non è successo, il countdown che dura dal 6 giungo 2019 finirà, speriamo, a giungo 2021. Non voglio star qui a fare quello che vuole far passare i concerti come unica cosa importante in un momento storico come questo, non voglio che voi pensiate che io sia triste perchè non sono potuto andare al concerto di Vasco Rossi, come ai tanti concerti a cui volevo andare quest’anno. Ma voglio solo sfogarmi, e magari far ricordare a qualcuno che sembra averlo dimenticato, quanto siano belli i concerti.

Mi mancano tante cose.

A molte persone in questo periodo stanno mancando molte cose strane, stanno mancando cose che nessuno si sarebbe mai aspettato che gli mancassero. Ed ecco che a me mancano certe cose dei concerti che ho sempre odiato, o forse, non mi sono mai accorto di amarle. Perchè probabilmente, quando tornerò ad un concerto (normale, senza nessuna restrizione), sarò felicissimo quando rivedrò il “cafone”della fila, si avete capito, mi manca quello che urla, che magari ti da anche fastidio mentre vuoi rilassarti un attimo, e molto probabilmente sarò felicissimo del sole che mi picchierà sulla testa o del freddo mentre aspetterò l’apertura dei cancelli.

Concerti

E poi? E poi quella corsa per arrivare il più avanti possibile mentre la sicurezza ti dice “non correte”, sapendo di essere inutili, perchè tanto, probabilmente, correrebbero anche loro. Mi manca tutto, che siano cose positive o cose negative. E tutto questo viene “amplificato” dal fatto che io sia un musicista, sia uno di quelli che sale sul palco e suona, ed anche in quel caso mi manca salire sul palco e suonare, libero.

“E mi manca una bella canzone…”

ed è la cosa più importante durante un concerto, la bella canzone, ed è quella che mi manca di più, mi manca una bella canzone. Manca tantissimo quella canzone che non ti aspetti in scaletta, e che ti fa rimanere stupito per metà di essa, e solo dopo ti accorgi che era quella che non ti aspettavi, e manca anche quella canzone triste che non volevi sentire, ma la canti con tutta la voce che hai e con tutte le lacrime che hai.

E tutto questo manca anche a voi, quindi sentitevi libero di dirlo, senza pensare che qualcuno possa rispondervi “ci sono cose più importanti” o “ora è così, accontentati”.

Ditelo, urlatelo o scrivetelo su qualche social, perchè è impossibile che non vi manchino i concerti, è impossibile vedervi tutti sui social a pensare “mah ma a me va bene anche così”, non ci voglio credere che ora vi siate scordati tutto. Se li fuori c’è qualcuno libero di dire che questo virus non esista allora voi dovreste sentirvi liberi di dire che vi mancano i concerti, che vi manca stare lì spalla a spalla con qualche sconosciuto, che poi probabilmente non rivedrete mai più.

E’ impossibile che non vi manchi nulla dei concerti, e sono sincero con voi, ho paura di voi, e forse mi state anche un po’ antipatici. Sembra che vi siate scordati tutto dei concerti, tutto quello fatto di bello ai concerti, nel nome di questa fantomatica rivoluzione. Ho paura di pensare ad una domanda: quando tutto questo finirà ve li ricorderete i concerti? Probabilmente no, avrete la mente offuscata dal pensare che farsi mancare i concerti sia una cosa da insensibili e che probabilmente vi sentirete colpevoli di essere andati a concerti che a quel punto saranno “concerti antichi”.

Chiudo così, sperando che dopo aver letto questa simil-lettera qualcuno di voi si faccia ritornare in mente i momenti durante un vero concerto, sperando che qualcuno di voi si lasci scivolare di dosso il pensiero del “vabbè, ora è così, e non è male”. A me mancano i concerti, manca tutto di un concerto, e pensare che per molti il “nuovo modo di vedere i concerti” non sia male e che possa anche essere portato avanti dopo tutto questo casino mi fa male, perchè probabilmente, allora, non avete mai amato i concerti e tanto meno la musica.

Marco Mancinelli
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