The Avengers e lo spartiacque di un genere cinematografico

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Sono passati otto anni dall’uscita cinematografica di The Avengers, film che ha segnato un vero e proprio evento nel panorama cinematografico dedicato ai blockbuster: non solo perché è stato il primo film Marvel a essere distribuito da Disney (in seguito all’acquisizione della Casa delle Idee dall’azienda di Topolino), ma soprattutto perché dopo The Avengers nulla è stato più come prima.

A parlare è, in primis, il botteghino: affidandoci ai “freddi” numeri è possibile notare come The Avengers abbia ottenuto un successo decisamente più ampio rispetto alle pellicole Marvel Studios che lo hanno preceduto, incassando oltre un miliardo e mezzo di dollari in tutto il mondo. Prima del film di Joss Whedon, infatti, Iron Man e Iron Man 2 si erano attestati intorno ai seicento milioni di dollari, mentre Captain America The First Avenger non aveva raggiunto neanche quattrocento milioni di dollari.

Come può giustificarsi un simile successo? Perché parliamo di spartiacque?

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The Avengers – Prima e dopo

Prima dell’arrivo del primo Iron Man, nel 2008, i cinecomics stavano già vivendo un periodo decisamente molto buono. I primi anni 2000 avevano infatti visto l’arrivo nelle sale di saghe molto apprezzate, tra cui gli Spider-Man diretti da Sam Raimi e la originale trilogia degli X-Men. Non mancano altri esempi, come i due film dedicati ai Fantastici Quattro e il primo Hulk di Eric Bana, mentre non può essere dimenticato il grande contributo autoriale di Christopher Nolan, con la trilogia del Cavaliere Oscuro, iniziata nel 2005 con Batman Begins. La presenza in sala di Iron Man non rappresentava perciò una vera e propria novità.

Certo, si trattava all’epoca di un personaggio secondario, non particolarmente amato e non troppo noto, soprattutto se messo a confronto con personaggi come Batman e Spider-Man, per non parlare degli X-Men. Eppure il film aveva, al netto di un buon risultato finale, una grande sorpresa: una scena dopo i titoli di coda, in cui Nick Fury emergeva dall’ombra, parlando a Tony Stark del Progetto Avengers.

I film successivi (Iron Man 2, Hulk, Thor, Captain America) non fecero che contribuire a elevare all’ennesima potenza la forza di quella semplice ma efficace scena, continuando a mostrare collegamenti tra le pellicole nelle scene dopo i titoli di coda, creando un vero e proprio percorso narrativo, fino all’arrivo di The Avengers.

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The Avengers ha così potuto godere, dal punto di vista pubblicitario, di una costruzione durata anni, un attesa realizzata attraverso poche scene, eppure in grado di mostrare una nuova coesione tra diversi franchise e diversi eroi. Gruppi di eroi al cinema si erano infatti già visti, come gli X-Men e i Fantastici Quattro, ma si parla di gruppi nati come gruppi, e non di singoli che, come nel caso di The Avengers, vengono uniti in un epocale film crossover.

L’idea di un universo cinematografico condiviso è stata la vera novità che The Avengers ha impresso a chiare lettere sullo schermo, prendendo tale concetto in prestito dall’originale mondo fumettistico e trasportandolo al cinema, coinvolgendo non solo gli storici fan ma anche un nutrito numero di spettatori, destinato a crescere nel corso degli anni successivi, pronti a appassionarsi a un universo che si stava iniziando a muovere davanti ai loro occhi.

Una volta messa in moto la macchina della creatività, inoltre, l’evoluzione si è dipanata a dismisura, in un processo che ancora oggi continua a muovere i propri ingranaggi. Di cosa stiamo parlando?

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Tra serie tv e cinema: l’ibridazione dei Marvel Studios

Dopo The Avengers gli elementi di contatto tra i vari film sono aumentati, donandoci una Fase 3 che ha visto eroi comparire di volta in volta in franchise differenti: Iron Man nei film dedicati a Spider-Man, Doctor Strange in Thor, per non parlare di Captain America Civil War, con buona parte dei personaggi presenti appunto nel conflitto scatenatosi nella pellicola. L’effetto, grazie anche alle sottotrame legate a Thanos e al Guanto dell’Infinito, hanno “obbligato” gli spettatori a seguire tutti i film dei Marvel Studios, con la narrazione dei singoli franchise unita a un progetto più grande, in grado di trasformare ogni film in un gigantesco episodio di una colossale “serie tv”.

Questo perché parlare di ibridazione cinema/tv è tra i modi migliori per parlare del successo commerciale dei Marvel Studios, optando per una soluzione innovativa e imitata, con alterni successi. Eppure, nonostante questo nostro articolo, il movimento verso questa ibridazione è ben lungi dall’essere concluso, con un nuovo step che sta per arrivare nei prossimi mesi. Con l’arrivo di Disney+, infatti, il progetto dei Marvel Studios si è espanso, comprendendo delle serie tv che, al contrario di quanto visto finora, saranno strettamente legate al mondo cinematografico (basti pensare a serie come The Falcon & The Winter Soldier, WandaVision e Loki).

Come sarà il risultato? Difficile dirlo, ma resta una certezza: quanto realizzato da The Avengers continua, otto anni dopo, a influenzare il mondo dei cinecomics e dei blockbuster. Qualcuno ci avrebbe scommesso un soldo nel 2008?

Andrea Prosperi
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