Cristiano Cosa, un album d’esordio per guardarsi dentro

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“COSA SONO IO” è il primo disco di Cristiano Cosa, polistrumentista tarantino, un concept album esistenzialista ispirato dalla frase del filosofo Heidegger “l’esserci è il tempo”.

Non è questo un tempo di dischi che lasciano il tempo alla riflessione, allo studio, eppure ogni tanto capita di imbattersi in lavori che non sono soltanto un semplice assemblaggio di canzoni ma che provano ad essere qualcosa di più. Cristiano Cosa, musicista pugliese, polistrumentista e autore prova col suo album d’esordio a compiere un percorso non scontato. Se ci guardiamo attorno non sono tanti gli artisti contemporanei del panorama italiano che riescono a resistere alla corrente delle classifiche e dei facili incasellamenti.

Cosa sono io si muove tra pop, riferimenti alla canzone d’autore e influenze brit rock. Cristiano affida la sua carta d’identità artistica a un album che mette in scena la resa alla vita stessa e il conseguente affidarsi all’istinto e alle forme più profonde del nostro essere. Indaga la propria identità, guardando il passato, interpretando il presente e immaginando il futuro, alla ricerca di un modo autentico e consapevole di vivere. Le emozioni emergono senza filtri, sostenute da una dimensione sonora, guidata dal pianoforte, che amplifica, colora e abita le parole.

Cristiano Cosa, un album d'esordio per guardarsi dentro 1

Questo disco prende forma con la collaborazione tra Cristiano e LuckyHorn Entertainment, casa di produzione italoamericana guidata da Davide Ippolito e Simone D’Andria, il disco è prodotto, infatti, proprio daSimone D’Andria insieme a Francesco Gaudio. A completare il suono, definendo l’identità del disco, Roberto Angelini, con chitarre e lapsteel. L’album è stato anticipato dai singoli “Come Mi Viene”, “La Vita Cos’è”, “Girandola” e “La Voglia”, e accompagnato dal video di “Per Non Morire” in un’extended version che include “EXISTO”, preludio per pianoforte solo che prepara all’intensità del brano e dell’intero lavoro. 

Un viaggio dentro le tante sfaccettature musicali e non solo dell’anima dell’artista. Un percorso che ognuno dovrebbe fare quando si approccia alla scrittura di musica ma non solo. Partire dalla propria identità, dal riconoscimento del sé è solo il primo passo di un percorso artistico che non può che essere molto lungo.

Raffaele Calvanese
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