“Feat” è il titolo del nuovo lavoro con cui, a due anni dall’uscita di “2640”, torna la ormai cresciuta ex piccola vincitrice di X Factor Francesca Michielin. Un album di 11 brani e 11 collaborazioni (duetti o “featuring”) con gli artisti più in voga del momento tra i giovani e non solo. Un prodotto che strizza l’occhio al mercato discografico e che riserva qualche sorpresa.
L’abbiamo conosciuta a 16 anni con il suo timbro particolarissimo, giovane vincitrice del reality più famoso della musica, l’abbiamo vista crescere e fare scelte anche molto mature ed ora eccola qua, Francesca Michielin, al suo quarto album, a 25 anni suonati, con quel timbro che graffia ancora e che nonostante interpreti brani più o meno azzeccati emoziona quasi sempre.
“Feat” ha come sottotitolo “Stato di natura” e si ispira all’ultimo viaggio della Michielin in Brasile. Ha in sè la natura come tema portante che l’ha caratterizzata negli anni e che ritorna proprio adesso che l’artista, veneta di nascita, ha deciso di trasferirsi a Milano. Natura non più come rifugio o evasione ma come termine universale che include anche l’uomo e l’individuo. L’altra tematica affrontata nel disco è quella della sperimentazione (cara alla Michielin), ogni artista è stato invitato a partecipare giocando e allontanandosi dalla propria zona comoda:
<<Mi è piaciuto giocare molto con il confronto e i contrasti, in particolare prendere alcuni aspetti dei generi musicali e metterne in altri e invitare a una festa eterogenea tanti artisti e staccarli dalla loro comfort zone>>.
Il progetto si basa proprio sul lasciarsi sorprendere da cosa succede nell’incontro con l’altro. L’arte e la musica che possono scaturire da due mondi diversi che si incrociano, che si incontrano e scontrano allo stesso tempo a favore della musica. Alcuni brani risultano più accattivanti e radiofonici mentre altri sono delle piccole stelle che spiazzano anche i meno fan della cantante.
Ecco la tracklist:
- STATO DI NATURA feat. Måneskin
- MONOLOCALE feat. Fabri Fibra
- SPOSERÒ UN ALBERO feat. Gemitaiz
- GANGE feat. Shiva
- YO NO TENGO NADA feat. Elisa & Dardust
- RISERVA NATURALE feat. Coma Cose
- ACQUA E SAPONE feat. Takagi&Ketra e Fred De Palma
- LA VIE ENSEMBLE feat. Max Gazzè
- STAR TREK feat. Carl Brave
- CHEYENNE feat. Charlie Charles
- LEONI feat. Giorgio Poi
Si parte a bomba con i Maneskin e “Stato di natura” testo impegnato e non banale per un rock duro per poi passare al primo singolo estratto dall’album, la collaborazione con Fabri Fibra in “Monolocale”. Attraversiamo un reggaeton elettronico con Gemitaiz in “Sposerò un albero” la canzone più Hippie dell’album che ha anche degli echi del passato. Il merito infatti della Michielin, in questo album, è di saper dosare la modernità con un pizzico di passato per consegnare un prodotto non scontato ma intelligente.
In “Gange”, la collaborazione con il giovane rapper Shiva (appena ventunenne con all’attivo due singoli disco di platino) è riuscitissima e ci consegna un brano ballabile e nostalgico. “Yo no tengo nada” è l’immancabile collaborazione con Dardust (quando non lo troviamo negli album di qualche giovane interprete ci preoccupiamo). Brano abbastanza scontato abbellito dalla sempre meravigliosa voce e interpretazione di Elisa.
“Riserva naturale” racconta il dualismo tra una natura “urban” e la realtà più naturale dell’amore. I Coma Cose aggiungono quel pizzico di critica sociale poetica e di hip hop che non guasta. Arriva “Acqua e sapone” con Tagagi & Ketra e Fred De Palma un altro dei brani a mio parere meno riusciti dell’album. Si perde nell’originalità degli altri e non aggiunge nulla. Per fortuna la “Vie Ensemble” cantata in francese con Max Gazzè, con un inizio quasi simile ai Noir Désir. Il Feat. con Max ci regala il brano più nostalgico e coinvolgente dell’intero disco.
“Star Trek” è una canzone fresca ed orecchiabile grazie a Carl Brave. “Cheyenne” con Charlie Charles è l’altro singolo tratto dall’album, è un brano molto simile allo stile più conosciuto della Michielin con lo zampino di Mahmood e, quindi, il più giusto da far uscire come singolo per invogliare il pubblico ad acquistare l’intero album. La vera sopresa è il feat. con Giorgio Poi in “Leoni”.
Insomma in “Feat” troviamo di tutto dall’indie al rap, dal pop al rock passando per il reggaeton, il cantautorato italiano e il latin. Il disco ha anche il merito di non essere pretenzioso ma umile: la durata intera di tutti i brani sfiora la mezz’ora.
Francesca ha scelto e contattato personalmente ogni singolo artista e collaborato con ognuno di loro alla stesura e alla realizzazione dei brani, dando prova di maturità e senso artistico. E, nonostante non tutto il disco sia un capolavoro, a lei va il plauso di aver rischiato mettendosi in gioco in prima persona anche affrontando generi e sonorità a lei non affini.
<<Ogni volta che fai un disco avverti l’energia del momento. Dopo un album personalissimo, quasi colloquiale, volevo esprimere il senso di collettività e lo stare insieme in un momento di egoismo e prevaricazione in cui sembra che abbia ragione chi urla di più. Un disco collettivo per un momento, non solo questi giorni del coronavirus, ego-riferito>>.
Unica data, per ora, il 20 settembre al Carroponte di Sesto San Giovanni (Mi).
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