L’ex batterista degli Slipknot, Joey Jordison, si è spento all’età di 46 anni. La sua morte segna la fine di quella rabbia adolescenziale che insieme ai suoi ex compagni di band teneva continuamente accesa, anche quando uscì dalle scene pubbliche.
Sinceramente mi viene difficile parlare delle sensazioni che sto provando per la morte di Joey Jordison, anzi, a dir la verità potrei limitarmi allo scrivere una semplice news, tenendomi come “tributo” una foto pubblicata su facebook. Ma cerco di combattere quel rimanere fermi davanti ad un evento del genere ed esternare tutto quello che vorrei dire per quanto riguarda la morte dell’ex batterista degli Slipknot.
E’ quasi “inutile” dire quanto Joey Jordison abbia dato alla scena metal, soprattutto a quella composta dai giovani che si avvinarono al metal proprio grazie agli Slipknot ed ai suoi fill di batteria (strumento che lui stesso ha rivoluzionato). Quegli stessi giovani che ora lo piangono, di chi ora, “ultra-ventenne” come me, si sta rendendo conto che qualcosa stia cambiando, per sempre, insomma, purtroppo è tempo di diventare “grandi”.
Insieme a lui se ne va qualcos’altro, quel qualcosa che probabilmente tanti di noi si ricordavano di avere dentro. E fa male rendersene conto, purtroppo, a causa della morte di Joey Jordison
C’è qualcosa dentro di me che si è riacceso appena letta la news della morte di Joey Jordison, quasi come se aspettasse un avvenimento del genere, purtroppo. Ma ha ricominciato ad ardere non per rimanere e continuare a farlo dentro di me, ma per andarsene via insieme a Joey, come se lui fosse venuto a chiedere di essere ripagato dopo tutto quello che ci ha dato. Parlo della rabbia adolescenziale, che quasi non credevo che fosse ancora dentro di me, una rabbia tanto pura, quanto, in certi casi, infantile.
E’ facile descrivere la “rabbia adolescenziale”, era qualcosa di puro, che quando si accendeva non aveva pietà di nessuno, e ci faceva pensare al fatto che veramente grazie all’essere arrabbiati avremmo potuto cambiare qualcosa in quell’adolescenza passata a sfogarsi. Bastava poco, ti arrabbiavi ed andavi subito a cercare una canzone degli Slipknot in cui ogni bacchettata di Joey Jordison era uno di quei pugni sul muro o in faccia a chi, in quel momento, ti aveva fatto star male.
La morte di Joey Jordison segna quasi un rito di passaggio, sofferente e duro da sopportare, soprattutto quando ci si rende che il momento è vicino
Qualcosa sta cambiando, anzi, probabilmente è già cambiato, ma nessuno si è reso conto di nulla. La “rabbia adolescenziale” ha ricominciato ad ardere ma è pronta ad andarsene insieme a Joey Jordison, lasciando spazio a quella rabbia più adulta, debole ed inutile, perchè troppo “stanchi” per arrabbiarsi. Sarà dura rendersene conto, ma non so quanto arriverà quel momento, per ora preferisco ricordarmi dei “bei” momenti passati ad arrabbiarmi e sfogarmi ascoltando, per dirne una, “People=Shit”.
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