Laura Pausini racconta Io Sì (Seen), colonna sonora del film La Vita Davanti a Sé: “Mi sono messa a disposizione totalmente”

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Laura Pausini torna con un EP legato al nuovo film Netflix con protagonista Sophia Loren, l’attrice che farà parte anche del videoclip della canzone. «Durante il lockdown mi sentivo persa e bloccata, questo film mi ha sbloccata e adesso sogno l’Oscar», ha detto. Poi ha confessato di essere indietro con la lavorazione del nuovo album e che vuole scoprire come la sua voce si sposa con altri generi musicali

Laura Pausini è pronta a girare nuovamente il mondo, ma questa volta mettendo il suo talento a disposizione di un progetto cinematografico. Infatti, Io Sì (Seen) è la original song di La Vita Davanti A Sé (The Life Ahead ), il nuovo film di Edoardo Ponti che segna il ritorno alle scene di Sophia Loren dopo 10 anni di assenza. La pellicola sarà proiettata al cinema solo per tre giornate: dal 3 al 5 novembre. Dal 15, invece, sarà disponibile su Netflix.

Durante la videoconferenza stampa di presentazione dell’EP “Io si (Seen) [From The Life Ahead (La Vita Davanti A Sé)]”, che esce domani – 23 ottobre 2020 – in tutto il mondo, Laura Pausini è stata generosa, come sempre, e ha risposto senza filtri alle molte domande che le sono state poste, tra cui anche una di Shockwave Magazine. Infatti, durante la chiacchierata, ho avuto modo di chiedere all’artista quanta responsabilità ha nell’essere parte di un grande progetto cinematografico come questo:

«La responsabilità la sento forte e sinceramente credo di essere attratta dalle cose più complicate. Forse perché non conoscevo questo tipo di emozione e mi sono buttata a capofitto, ovvero mi sono messa a disposizione totalmente. Non ti nascondo che in questi anni ho ricevuto delle altre proposte e a volte ho detto di “no”, pentendomene. E sinceramente, quando è venuta fuori questa canzone, questo film e questo messaggio ho capito che ho fatto bene a dir di “no” prima.

Perché, mentre gli anni passano, mi sono resa conto che non devo aver paura a dire dei “no”, anche se c’è un progetto grande dietro, però che magari non mi appartiene. E quando questo è arrivato, qualcuno mi ha detto “forse con questo film Sophia potrà avere una nomination o avere l’Oscar alla carriera”, però chiaramente non è che ti viene così spontaneo pensare ad un premio del genere. Poi quando ho saputo che i produttori avevano proposto, non solo il film, ma anche la canzone è stata una bella botta nuova

Laura Pausini torna con un EP legato al nuovo film Netflix con protagonista Sophia Loren, l'attrice che farà parte anche del videoclip della canzone.

La canzone Io Sì (Seen) è nata dalla collaborazione di Laura Pausini con Edoardo Ponti e con Diane Warren la scorsa estate.

Il brano, ha confessato Laura, è nato in lingua inglese. Inizialmente la Warren l’aveva chiamata per farglielo ascoltare, ma il “sì” determinato della Pausini è arrivato solo dopo aver visto il film ed essere identificata con il personaggio della Loren che interpreta «una donna forte che si prende cura dei figli delle prostitute e sviluppa un legame speciale con Momo, un bambino musulmano con un carattere difficile».

Il testo, che vede la firma anche di Niccolò Agliardi, è proprio un dialogo immaginario tra la donna e il ragazzino protagonisti del film: «Ho inciso varie versioni della canzone, in lingue diverse. Edoardo ha scelto di includere nella colonna sonora quella in italiano. Sarebbe bello poter permettere alla canzone e al film, che profuma molto d’Italia, di fare il giro del mondo».

Il brano di Laura Pausini è stato prodotto dal canadese Greg Wells, mentre la produzione esecutiva è di Bonnie Greensberg. La cantante ha registrato le voci nella casa dei suoi genitori in Romagna, durante il lockdown dello scorso marzo, mentre la parte della FILMharmonic Orchestra di Praga, diretta da Richard Hein, è stata registrata separatamente dal produttore Petr Pýcha e dal fonico Jan Holzner.

Il nuovo progetto e il lockdown

Per quanto riguarda il nuovo album, bisognerà attendere almeno dicembre 2021. Laura Pausini ha confessato che aveva pensato di ascoltare i provini dei brani, che ad oggi ne sono 528, a marzo. Tuttavia, in seguito alla pandemia che ha coinvolto il mondo mi sono sentita per la prima volta persa.

«Mi sono domandata se interessasse davvero a qualcuno che io cantassi ancora. Ho attraversato una crisi e rimandavo sempre, come per paura. Questa canzone mi ha sbloccata. Mi piacerebbe riuscire a finire le lavorazioni dell’album per Natale 2021. Sono molto indietro, perché le canzoni che per ora ho ascoltato non mi piacciono.

Ho vari testi già scritti, ma voglio fare qualche esperimento. Sto pensando di prendere basi di canzoni famose non del mio genere e provare a cantarci sopra per sentire come suona la mia voce sopra un altro stile. Non perché io voglia cambiare stile, ma per conoscere nuove sfumature delle mie corde vocali».

Laura Pausini torna con un EP legato al nuovo film Netflix con protagonista Sophia Loren, l'attrice che farà parte anche del videoclip della canzone.

Tra le altre cose, Laura Pausini ha risposto anche all’idea di Fedez che ha proposto a cantanti e agenzie di istituire un fondo per aiutare i lavoratori dello spettacolo attraverso la restituzione dell’anticipo garantito delle tournée spostate a causa della pandemia.

La cantante romagnola ha detto: «La proposta di Fedez si può sviluppare in tanti modi. Ma faccio fatica a immaginare alla gestione di questi fondi. Meglio affidarsi al governo, noi non possiamo farcene carico». Anche se ha detto che, nonostante l’appello lanciato sui social da lei e dai suoi colleghi in cui si invitava le istituzioni a sostenere le maestranza che lavorano nell’ambito della musica e dello spottacolo, non hanno ricevuto risposte da Palazzo Chigi:

«I cittadini del nostro paese non hanno ben capito quante sono le maestranze che lavorano nel settore: 570mila esseri umani di cui non possiamo prenderci cura noi 50 cantanti italiani. Possiamo farlo a livello privato e personale con quelli che conosciamo. Noi cantanti non abbiamo bisogno di un aiuto economico e neppure le agenzie, ma le maestranze sì».

Isabella Insolia
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