Chi meglio di Diodato poteva aprire le danze della rassegna Nell’ombra della Musica Italiana, kermesse aquilana dedicata alla musica d’autore?! Una location suggestiva quella scelta dalla voce elegante e graffiante di Diodato per l’unica tappa abruzzese della sua tournee estiva iniziata lo scorso 15 luglio e che terminerà con il gran finale all’Arena di Verona previsto per il prossimo 19 settembre.
L’artista sta infatti sta girando la penisola con il suo tour “Live Estate 2021” che ha debuttato a Pistoia nell’ambito del Pistoia Blues Festival ed è passato anche da Rimini, nei luoghi cari a Federico Fellini, città in cui Diodato ha cantato a due passi dal mare. Ad attenderlo nei prossimi giorni saranno la splendida cornice del Teatro Antico di Taormina, il Locus Festival di Fasano e il Parco dei Suoni di Riola Sardo.
Ad accompagnarlo invece in questa avventura saranno i musicisti della sua straordinaria band: Rodrigo D’Erasmo, al violino, Andrea Bianchi alle chitarre, Alessandro Commisso alla batteria, Gabriele Lazzarotti al basso, Lorenzo Di Blasi alle tastiere, Beppe Scardino, sax, baritono e fiati, e Stefano “Piri” Colosimo alla tromba e gli ottoni.
La scaletta del tour è stata pensata per dare spazio a quei brani del repertorio musicale di Diodato non ancora particolarmente conosciuti mescolati ai grandi successi degli ultimi anni, quelli che lo hanno reso un artista poliedrico e amato da tutte le generazioni.
La scaletta del tour è stata pensata per dare spazio a quei brani del repertorio musicale di Diodato non ancora particolarmente conosciuti mescolati ai grandi successi degli ultimi anni, quelli che lo hanno reso un artista poliedrico e amato da tutte le generazioni.
- Di questa felicità
- Un’altra estate
- Ubriaco
- Mi fai morire
- E non so neanche tu chi sei
- Mi si scioglie la bocca
- Solo
- La luce di questa stanza
- Amore che vieni, amore che vai (Fabrizio De André cover)
- Ma che vuoi
- Babilonia
- Adesso (Diodato & Roy Paci cover)
- La lascio a voi questa domenica
- L’uomo dietro il campione
- Fino a farci scomparire
- Quello che mi manca di te
- Cosa siamo diventati
- Se non avessi te (cover Lucio Dalla)
- Gli alberi (ritornello)
- Fai rumore
- Non ti amo più
- Che vita meravigliosa
La rassegna Nell’ombra della Musica Italiana continuerà anche domani con Alex Britti e sabato con Carmen Consoli.
Antonio Diodato è uno degli artisti che in questi anni si sta facendo conoscere al grande pubblico. La sua consacrazione nel panorama musicale italiano è arrivata con la vittoria del Festival di Sanremo dello scorso anno e grazie al Nastro d’Argento, al Ciak d’Oro e al David di Donatello che hanno subito riconosciuto e valorizzato il suo talento.
Il Diodato che è venuto fuori sul palco e che mi ha stupito ancor di più non è soltanto l’animale da palco (a sorpresa!) o le sue doti da ballerino ma il suo senso dell’umorismo e la sua voglia di raccontarsi, come persona. Ci sono gli aneddoti caratteristici del lockdown, da solo col suo pianoforte, un po’ come tutti noi. C’è quell’estate strana che ha vissuto l’anno scorso e in parte raccontata da Storie di un’altra estate, la miniserie disponibile su Rai Play. C’è il suo rapporto con lo sport coronato con la colonna sonora che ha composto per Il Divin Codino, biopic su Roberto Baggio.
Ma poi c’è la cosa più importante. Posso dire quanto è bello tornare ad ascoltare musica dal vivo e respirare una certa magia?
Come inizio a scendere i gradini per raggiungere la seconda fila l’atmosfera che mi circonda è un’atmosfera intima, per pochi eletti, resa ancora più suggestiva dalla presenza di una bellissima chiesa illuminata dal chiaro di luna alle mie spalle. Poi però appena si spengono le luci e comincia la musica ecco che Diodato si scatena sul palco e ho l’impressione di essere stata invitata ad una grande festa.
È vero che indossavamo tutti le mascherine, ma per prima volta, dopo quasi due anni, mi è sembrato di vedere la luce alla fine del tunnel. C’è il pubblico, a differenza delle Olimpiadi di Tokyo, pubblico che vuole ballare, che si lascia andare, e per un attimo, anzi due ore, si dimentica di tutto il resto.
Ed ecco che mi torna in mente il motivo che mi ha spinto ad iniziare ad andare ai concerti: entri in un’altra dimensione, ti godi uno spettacolo che non si ripeterà più e poi quando torni alla tua routine quotidiana ti rendi conto di quanto la vita sia meravigliosa.
Grazie Diodato, è stato ancora più speciale. Perché dopotutto adesso è tutto ciò che avremo.
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