ph: Ryan Clemens, Chappell Roan in foto
Con Good luck, babe ed Espresso stanno dominando le classifiche, con le loro estetiche diametralmente opposte stanno dividendo i fandom tra chi le ama e chi le odia. Se ve le state perdendo, è tempo di parlarne: ecco chi sono le ragazze del pop di domani. Chappel Roan e Sabrina Carpenter
Qualcosa in comune ce l’hanno. Un passato nel Sud degli Stati Uniti, un’educazione severa, cristiana e tradizionale. La voglia di fare pop leggero ma non troppo, farsi portavoce di una generazione (di ragazze). La gavetta come openers ai due tour più cool del pop del momento: quello di Olivia Rodrigo e quello di Taylor Swift (che, tra l’altro, non sono mai state così antagoniste). Per tutto il resto, sono il diavolo e l’acqua santa.
Chappell Roan: il femme-fenomeno
Ha cominciato a fare musica nel 2017 con un EP che non ha fatto successo, ma ha continuato a lavorare con (e per) la musica fino al rilascio, nel 2022, di Pink Pony Club. Il singolo ottiene successo e porta al rilascio del suo primo album, l’anno successivo.
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Con lo stesso produttore di Olivia Rodrigo, una voce “espressiva” che ricorda Stevie Nicks e tematiche da angry teenage, The Rise and Fall of a Midwest Princess è un capolavoro per la sua target audience – le ragazze che vivono di TikTok e piangono cantando in macchina Good 4 u.
Cos’ha di diverso rispetto alle colleghe? Ha 25 anni ma ha vissuto in una roulotte, si è trasferita in una grande città per suonare e si è scoperta queer, canta di sesso, povertà, perdita dell’ingenuità, sottonaggine. Tutte le cose di cui ci si vergogna un po’ a parlare. In Casual parla apertamente di un ragazzo che la usa solo per il sesso e sparla di lei con gli amici, in Red Wine Supernova dice “I don’t care that you’re a stoner”.
Sabrina Carpenter: she can’t relate
Se Roan si mostra esagerata e racconta tutto – ma proprio tutto – Sabrina Carpenter invece vuole essere esattamente quello che sembra: una bambola. La ragazza perfect all american (pun intended). Anche se non lo è per niente.
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Ha firmato il suo primo contratto a 11 anni e ha cominciato a recitare da piccolissima (ve la ricordate forse in “Girl Meets World” su Disney Channel), fino ad arrivare al cinema con The Hate U Give e su Netflix con Tall Girl (vorrei dimenticarmelo).
Come musicista esordisce a 14 anni, ma senza troppo successo. Il successo arriva da una combinazione di timing, marketing e perfect rebranding. È andata così: Olivia Rodrigo si è lasciata con l’ex collega Joshua Basset e ha scritto per lui il suo primo singolo (Driver’s license), in cui parla di un ragazzo che la lascia per una ragazza bionda e più grande che la rendeva insicura. È bastato poco perché i fan trovassero le prove che la ragazza a cui ci si riferiva era proprio Carpenter, che – guarda te – era pronta a fare uscire un singolo in risposta: Skin. Le due fazioni si creano, ma sono molto sbilanciate: Rodrigo è un fenomeno internazionale, ha dalla sua non solo il successo discografico ma Mamma Taylor; Sabrina è la tipica bellissima bionda che ruba i fidanzati (Hey Google, cerca Regina George).
Nel frattempo, esce emails I can’t send (2022), in cui Sabrina diventa un’altra: nei suoi testi appare una personalità – ironica, sbarazzina, ma anche riflessiva e profonda. Comincia a cotonarsi i capelli e piastrarsi la frangia, il suo stylist o cambia o viene pagato drasticamente di più (perché comincia a LAVORARE) e, nel frattempo, a Mamma Taylor non conviene più supportare Olivia (che è stata nominata a fin troppi Grammy e sembra averle “rubato” un sample). Le manca solo una cosa: la hit.
Espresso e Good luck, babe
Non c’è dubbio che entrambe le stelle nascenti della musica pop di domani abbiano rilasciato le loro prime hit: Espresso di Sabrina Carpenter e Good luck, babe di Chappell Roan sono il perfetto biglietto da visita per chi non le conosce, hanno tutte le carte in regola per ossessionare e consacrano le rispettive gavette sui palchi più desiderati del pop.
Espresso è leggera, per molti versi stupida, ma irresistibile. Racconta di come Sabrina non sia interessata a nessuno ma non possa fare a meno di fare innamorare tutti e non mente, perché il ritornello è già mixato e remixato su TikTok. La sua prima esibizione al Coachella, interamente registrata da un euforico Barry Keoghan (che non nasconde minimamente di essere il ragazzo in questione), è già meme.
Good luck, babe è profonda e triste, racconta di nuovo di Roan che non riesce ad essere messa al primo posto e dichiarata come fidanzata ufficiale, ma senza autocommiserazione. Non serve che tu lo dica, ma quello che c’è tra noi è troppo forte, puoi provare a stare con mille altre persone ma so che alla fine della giornata – anche se non vuoi dirlo a nessuno – pensi a me.
Due donne diverse, due effetti diversi (sui partner, sugli ascoltatori, sul mercato) – ma ugualmente inebrianti. Sicuramente, presto, due dive. Non dite che non ve l’avevamo detto.
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