Ho visto i Queen, o meglio quel che ne rimane, nella forma dei Queen + Adam Lambert, a Londra.
Anche un fandom costruito con trent’anni di dedizione può crollare di fronte alla dura realtà di un concerto, perché l’età degli artisti non perdona, il rock è giovane, e fondamentalmente, chi diamine è Adam Lambert.
Non sapevo se avrei fatto esperienza di una catarsi collettiva o di una stanca operazione nostalgia per boomer e generation xer. Avrei finalmente visto la “fantasia per vecchi bacucchi e teenager” di cui scriveva Lester Bangs? Ripenso agli amici che per anni hanno cercato di convincermi che, prestandomi cd, avrei finalmente aperto gli occhi e capito la differenza tra la vera musica (solitamente seria, americana e semplice) e quel miscuglio pop di second’ordine che erano i Queen (come se il pop non fosse la macrocategoria che contiene il sottoinsieme rock).
Ma così come ogni volta accettavo con gratitudine i dischi degli amici, imparavo, mettevo in tasca, e continuavo ad amare i Queen, così ho accettato la sfida del concerto- bismillah, no! You really need to go.
Faceva un certo effetto, l’enorme crest dorato con i leoni rampanti, preludio delle pretenziose delizie che ci aspettavano. Si solleva sulle note dell’intro di Innuendo, una delle canzoni che Freddie Mercury non fece in tempo a cantare dal vivo, ma attacca subito Now I’m Here, con Adam Lambert che appare in diversi punti del palcoscenico, come Freddie fin dai tempi di quel curioso live che è Live at The Rainbow del 1974, ovvero i Queen ante Bohemian Rhapsody. A questo punto è inevitabile, che per chi scrive cominci un turbine di ricordi a cui probabilmente nessuno è interessato.
Adam Lambert riesce a cantare nella tessitura di Freddie Mercury, anche se , curiosamente, a livello di look ricorda più Boy George. È strano cantare senza essere il protagonista, perché’ sicuramente tutti stavano facendo come me, ovvero ascoltare e guardare ma con la memoria viva della voce di Freddie Mercury e del suo fraseggio nel cuore e nella testa. Con una sorta di doppio show con memoria e occhi è anche inevitabile non pensare a John Deacon, lo schivo bassista che non si esibisce più da quindici anni e che ha regalato alla band il suo singolo di maggior successo, Another One Bites the Dust.
Tra molti classici irrinunciabili, non mi aspettavo I’m in Love with My Car e ’39, le prove soliste di Taylor e May in A Night At The Opera. Il set acustico di Brian May mi ricorda un parere espresso anni fa da Malcolm Dome – ovvero che i Queen avessero la capacità di comunicare al pubblico delle grandi arene con lo stesso raccoglimento di un piccolo club. Ovviamente, the O2 è uno spazio grande, ma non è Wembley, e questa è una band a metà, che nonostante tutto riesce ancora a fare quello che vuole con un’agilità e destrezza notevoli.
L’impressione finale è che la musica dei Queen non sia solo uno sfoggio di bravura spumeggiante (come se la bravura fosse un peccato), ma un vero cimentarsi nell’essere tutto.
Nonostante gli innumerevoli- e noiosissimi- discorsi dei critici rock su chi abbia preceduto gli altri, neanche l’arte fosse i 200 metri alle Olimpiadi, e loro pretese scopertamente didascaliche, le corse in bicicletta, i titani e troubadours, ragazzi pieni di rabbia che scalciano una lattina, ragazze callipigie, spettacoli che debbono continuare nonostante l’ombra incombente della morte continuano a rendere un gran servizio all’eminente immaterialità della musica.
Quello che i Queen sembrano confermare è la serietà del gioco e della commedia, persino nelle loro declinazioni più buffe e farsesche. Ascoltandoli tornano in mente le scene comiche di Dickens in letteratura e di Hogarth in pittura.
Credo però che le domande su di loro siano troppe, e a un certo punto dovrò alzare le mani come Jonh Ingham (qui lo storico articolo) durante il tour di A Night At The Opera. Non importa se i Queen siano stati i primi, l’importante è quanto ancora sappiano convincerti di essere gli ultimi.
Arianna Capuani Sinclair
Leggi anche
- Övergivenheten, Soilwork: recensione - Settembre 7, 2022
- Riflessione intorno a Queen + Adam Lambert - Luglio 26, 2022