Vasco Rossi ci ripensa e così, dopo quello che doveva essere il suo ultimo album Sono Innocente Ma…, torna in campo con il suo nuovo lavoro Siamo Qui, che è stato anticipato dall’omonimo singolo. Vediamo come il Blasco ci farà passare l’attesa per il tour del 2022.
Nel 2014, Vasco Rossi, fece uscire Sono Innocente Ma… che fu definito come quello che sarebbe stato il suo ultimo album in carriera per dedicarsi, poi, completamente ai live ed alla rivisitazione delle sue vecchie canzoni. Un lavoro che non ebbe grande successo, anche se ci fu qualche pezzo che riuscii a ritagliarsi uno spazio tra i classici (uno di questo fu appunto “Sono Innocente Ma…” che rimase in scaletta molto più tempo rispetto agli altri singoli), un album che però risultò molto più “puro rock” rispetto ai suoi predecessori, che personalmente fatico sempre ad apprezzare, ma con delle eccezioni.
Ora invece il Blasco decide di cambiare la storia facendo uscire Siamo Qui, senza però parlare di ultimo album, insomma sembra che Vasco Rossi voglia ricominciare a fare musica senza limitarsi, al non tanto semplice lavoro, di riadattare le sue vecchie canzoni. Ma a questo punto, visto che molto probabilmente le canzoni di questo nuovo lavoro finiranno nelle scalette delle nuove date, è lecito chiedersi se saranno all’altezza di essere al posto di grandi classici che, rivisitati, sono diventati ancora più “intoccabili” (addirittura parte del fandom comincia a preferire i classici alle nuove canzoni, magari pezzi storici che non sono mai stati suonati spesso).
So che non si dovrebbero mai avere pregiudizi in questi casi, ma visto la piega presa da Vasco Rossi negli ultimi decenni è veramente difficile evitarlo. Per Siamo Qui parto già deluso, ma lasciando che le varie tracce possano ribaltare il tutto
Smarchiamoci subito dalle due canzoni che possiamo definire come un vano tentativo di Vasco Rossi di riprendere le parti strumentali delle sue vecchie canzoni e “rinnovarle”. Si tratta della title-track “Siamo Qui” e “Un Respiro in Più”, con la prima sembra di ascoltare “I Soliti”, uscita come singolo inedito nel 2012, nal caso della seconda traccia delle due si va ancora più indietro nel tempo scomodando “Tango della Gelosia”, presente in Liberi Liberi, ma nel caso di quest’ultima si è molto vicini ad una vera e propria cover in cui a cambiare è solo il testo.
Passiamo ora alle tracce presenti in Siamo Qui che forse rappresentano al meglio la carriera di Vasco Rossi negli ultimi anni, quella dal 2014 ad oggi, insomma questo suo periodo in cui i suoi concerti sono segnati da suoi vecchi pezzi riarrangiati in un rock molto più moderno. Per la precisione sono tre canzoni, una ben diversa dall’altra ma che appunto rappresentano quello detto poche righe fa.
La prima traccia delle tre, “XI Comandamento”, un singolo molto piatto sotto il punto di vista strumentale , ma che funziona bene messo come prima canzone di Siamo Qui. Le chitarre sono accompagnate dalla presenza, non molto pesante, dei sintetizzatori e di altri strumenti, a seguire c’è forse la traccia più significativa. Infatti se quest’ultima traccia è messa più sotto una chiave “rock moderno”.
“L’Amore L’Amore” è molto più classica, una canzone che da spazio, come detto dallo Vasco Rossi, solo per “veri” strumenti, ed infatti le chitarre la fanno da sovrane con un giro rock-blues che insieme al solo nel finale ed ai fill di batteria rendono questa traccia una delle più riuscite dell’album. Ultima di questa triade musicale è “Tu Ce L’Hai Con Me”, che possiamo inserire tranquillamente tra quelle canzoni che rappresentano la famosa “svolta metal” del Blasco, anche se è molto al di sotto delle sue colleghe metal.
Non è un caso che le canzoni che meritano di più in Siamo Qui siano anche quelle che, spero, Vasco Rossi porterà anche live. Si poteva far tranquillamente uscire tre singoli, sarebbe stato uguale o potevamo farne a meno
Una parte di me pensa che forse di Siamo Qui ne avremmo potuto fare a meno rimanendo in attesa di quei vecchi classici rifatti in chiave più moderna. Però ora che è qui dobbiamo comunque accettarlo, ovvero un album che si regge solo ed unicamente su tre tracce, le stesse che probabilmente andranno in scaletta visto che, comunque, sotto il punto di vista concettuale non sono molto lontane dalla piega, positiva, che il sound di Vasco Rossi ha preso da qualche anno a questa parte. Di certo non si può parlare di capolavoro e neanche di album accettabile. Il Blasco si è voluto giusto togliere lo sfizio di far uscire un album per far diventare ancora più serio il suo cambiamento sonoro.
Chiudo dicendo che anche in Siamo Qui si ripresenta un problema che ormai attanaglia Vasco Rossi da molti anni a questa parte, ovvero l’aver perso per strada il suo talento da paroliere, con però delle eccezioni. Anche in questo album i testi non sono il pezzo forte, tranne che per “Ho Ritrovato Te”, che rimane comunque molto al di sotto del livello di altri testi scritti dal Blasco in questo millennio.
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