L’attesissima serata dedicata ai 70 anni di Sanremo ha visto protagonisti tutti i 24 big in gara alle prese con la reinterpretazione dei più grandi successi del Festival in duetto con ospiti d’eccezione. Niente Fiorello, ma Lewis Capaldi, Roberto Benigni e Mika.
Archiviata anche la terza serata della settantesima edizione del Festival di Sanremo, probabilmente la più attesa ad esclusione della finalissima, ovvero quella dedicata alle canzoni che hanno fatto la storia della kermesse. dei duetti. È soltanto l’orchestra diretta dal maestro Leonardo De Amicis a votare le canzoni e la classifica influisce su quella definitiva di sabato, giorno della proclamazione del vincitore.
Ma veniamo alla gara, è toccato a Michele Zarrillo rompere il ghiaccio con “Deborah“, accompagnato proprio dall’interprete del brano Fausto Leali, in gara nel 1968 con Wilson Pickett. A differenza delle prime due uscite, in cui i contendenti alla vittoria finale si sono esibiti a singhiozzo, vista anche l’enorme mole di artisti che nel corso della lunga serata si avvicenderanno sul palco del Teatro Ariston, lo show sembra almeno inizialmente procedere più spedito. Il secondo big è Junior Cally, accompagnato dal duo romano Viito nell’esecuzione di “Vado al massimo“, pezzo con il quale Vasco Rossi destò scalpore al Festival nel 1982.
Ad affiancare Amadeus questa sera è Georgina Rodriguez, la quale si rende subito protagonista di una gag a tema calcistico, con il direttore artistico che sotto la giacca indossa una maglia double-face, per metà bianconera (Georgina è la compagna di Cristiano Ronaldo, presente in platea) e per metà nerazzurra (colori sociali della squadra per la quale tiene il conduttore). È proprio la star della moda spagnola ad introdurre Marco Masini (o meglio “Masaini”), che duetta con Arisa sulle note de “Vacanze romane“, una delle canzoni più sofisticate e popolari, ricca di riferimenti cinematografici, portata al successo dai Matia Bazar nel 1983.
Sono le ventuno e venticinque quando in scena irrompono a sorpresa Laura Pausini, Elisa, Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Alessandra Amoroso, Emma e Giorgia per annunciare “Una, Nessuna, Centomila”, il concerto-evento (a scopo benefico) contro la violenza sulle donne, sabato 19 settembre all’Arena Campovolo sette grandissime artiste saliranno insieme sullo stesso palco per raccogliere fondi destinati ai centri anti-violenza. Riprende la gara, è il turno di Riki in compagnia di Ana Mena, regina della scorsa estate con Fred De Palma: la cover scelta dai due è “L’edera” (Nilla Pizzi e Tonina Torrielli, 1958).
Dopo tanti anni ecco che si rivedono i tipici fiori di Sanremo, ad arricchire i quindici gradini che conducono al palcoscenico. Segue Raphael Gualazzi, rigorosamente al piano e accompagnato dalla raffinata voce di Simona Molinari per una rivisitazione in chiave jazz di “E se domani”, brano portato al successo da Mina nel 1964. Ritmo frenetico, dopo una piccola pausa pubblicitaria si riparte subito da Anastasio insieme alla Premiata Forneria Marconi: la loro reinterpretazione di “Spalle al muro”, commovente brano di Renato Zero datato 1991, è un mix esplosivo di rock e rap.
Intanto prosegue il siparietto calcistico tra la Rodriguez e Amadeus, con la prima che regala un gagliardetto della Juventus al conduttore, il quale a sua volta lo porge a Ronaldo in prima fila: la gag termina (finalmente) con l’abbraccio tra i due. La gara riprende da Levante e in particolare dall’inno “Si può dare di più“: se nel 1987 a trionfare con Umberto Tozzi c’erano Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri, oggi la raffinata cantautrice siciliana ha scelto due amiche prima ancora che colleghe, Francesca Michielin e Maria Antonietta.
Arriva il turno del tenorino Alberto Urso, accompagnato dalla veterana della musica italiana Ornella Vanoni per l’interpretazione de “La voce del silenzio” (Tony Del Monaco e Dionne Warwick, 1968): a fine esibizione arriva la prima standing ovation. È il momento dell’altra co-conduttrice di questa terza serata, la presentatrice albanese Alketa Vejsiu, che già a primissimo impatto appare decisamente più spigliata di Georgina: è proprio lei a introdurre Elodie, accompagnata al pianoforte dal maestro Aeham Ahmad per l’esecuzione di “Adesso tu”, brano di Eros Ramazzotti vincitore nel 1986.
La gara prosegue con Rancore, che per l’occasione reinterpreta a modo suo, ma in compagnia del produttore Dario Faini, in arte Dardust, e il duo La Rappresentante di Lista (Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina), la prima canzone scritta in italiano da Elisa, vittoriosa a Sanremo nel 2001: “Luce”. Poco dopo le 22:30 tocca al primo superospite, Lewis Capaldi, il talentuoso cantautore scozzese divenuto celebre grazie alla sua “Someone you loved”.
Ancora una guest e che guest, super presentazione di Amadeus e ingresso in pompa magna per il premio Oscar Roberto Benigni, questa volta non a cavallo, bensì un’intera banda a scortarlo. “È la serata delle cover, possiamo anche riproporre la scena in cui palpo ‘i soliti ignoti’ di Pippo Baudo!”, il regista e attore parte immediatamente in quarta e ne ha per tutti, da Matteo Salvini (“…da quest’anno si può votare anche con il citofono…”) allo stesso direttore artistico (“…Rossana Fratello ha sette fratelli, con lei c’è da stare attenti, bisogna stare un passo indietro…”), anche se il suo vero e proprio monologo è incentrato sul “Cantico dei Cantici”.
Riprende finalmente la musica, in occasione del settantesimo anniversario del Festival, i Pinguini Tattici Nucleari hanno deciso di fare un viaggio attraverso la storia della kermesse reinterpretando ben otto brani – “Papaveri e papere“ (1952), “Nessuno mi può giudicare” (1966), “Gianna” (1978), “Sarà perché ti amo” (1981), “Una musica può fare” (1998), “Salirò” (2002), “Sono solo parole” (2012) e “Rolls Royce” (2019) – in un medley dal titolo “70 volte” che ha strappato parecchi sorrisi e applausi scroscianti: il frontman della band Riccardo Zanotti si rivela uno showman a tutto tondo.
Breve parentesi di stampo cinematografico quello che vede salire sul palco le due attrici protagoniste della serie-evento “L’amica geniale”, la cui seconda stagione andrà in onda dal prossimo 10 febbraio. Gaia Girace e Margherita Mazzucco presentano anche il dodicesimo artista in gara Enrico Nigiotti, che esegue “Ti regalerò una rosa” proprio insieme all’autore del brano Simone Cristicchi, vincitore di Sanremo nel 2007. Lo spettacolo subisce un’ulteriore battuta d’arresto, stavolta a essere protagonista è un’altra forma d’arte, con il tango targato Georgina Rodriguez.
Anche se è mezzanotte e manca all’appello ancora la metà dei big in gara, c’è ancora spazio per un altro superospite, Mika: “Ciao Sanremo e ciao Italia, grazie per avermi invitato!”. Dopo aver eseguito due pezzi del suo repertorio, il cantante elogia il cantautorato italiano, da Tenco a Battiato, passando per Dalla e fino ad arrivare a De Andrè, del quale interpreta dignitosamente “Amore che vieni, amore che vai”. Con Giordana Angi si ritorna alla gara, ad accompagnarla nella rivisitazione de “La nevicata del ‘56” di Mia Martini è i Solis String Quartet.
Ospite fisso tutte e cinque le sere è Tiziano Ferro, rieccolo dunque anche stasera eseguire “In mezzo a questo inverno” e, per la prima volta dal vivo, il nuovo singolo “Amici per errore” estratto dal suo ultimo album “Accetto miracoli”. Riecco anche Alketa Vejsiu, per introdurre due rock band di tutto rispetto, Le Vibrazioni e i Canova: grande affiatamento tra i due leader Francesco Sarcina e Matteo Mobrici sulle note di “Un’emozione da poco” di Anna Oxa (1978).
Il tempo stringe, dunque si volta subito pagina e si passa al quindicesimo artista, Diodato duetta con Nina Zilli in “24mila baci” di Adriano Celentano (1961). A questo punto la gara non conosce più interruzioni (quasi, spot pubblicitari a parte), è il turno di Tosca con la cantante spagnola Silvia Perez Cruz per la reinterpretazione di “Piazza Grande” di Lucio Dalla (1972). È solo la pubblicità a spezzare brevemente quella che è a tutti gli effetti una corsa contro il tempo, tocca a Rita Pavone, accompagnata al piano e alla voce da Amedeo Minghi sulle note di “1950”.
Ancora una cover di Mia Martini, stavolta si tratta de “Gli uomini non cambiano” (1992), eseguita in maniera molto teatrale da un Achille Lauro sempre più David Bowie (almeno nel look) e Annalisa. Nessun ospite, invece, per Bugo e Morgan, anche se quest’ultimo sale in cattedra ricoprendo anche il ruolo di direttore d’orchestra: il pezzo scelto dai due amici è “Canzone per te” (1968) di Sergio Endrigo. Ventesima artista in gara Irene Grandi insieme a Bobo Rondelli con “La musica è finita” (Ornella Vanoni e Mario Guarnera, 1967).
Neanche il tempo di un saluto ai partner di Radio2 che Piero Pelù è già in scena per rivisitare in solitaria “Cuore matto” di Little Tony (1967). Il tema della tossicodipendenza è centrale in “Se me lo dicevi prima” (Sanremo 1989) di Enzo Jannacci, interpretata dal figlio Paolo e dell’attore Francesco Mandelli. Penultimo big è Elettra Lamborghini, la sua esibizione sulle note di “Non succederà più” (Claudia Mori, 1982) con la co-conduttrice de “L’altro Festival” Myss Keta rappresenta a mani basse la parentesi più trash della serata.
A calare il sipario sulla gara è Francesco Gabbani vestito da astronauta mentre sbandiera il tricolore, con una canzone che ci rappresenta nel Mondo, “L’italiano” di Toto Cutugno (1983). Ma le sorprese non sono finiti qui, oltre ad avere una parlantina niente male, la Vejesiu dimostra di essere anche abbastanza intonata, e allora eccola duettare con Bobby Solo in “Una lacrima sul viso”.
Sanremo 2020, terza serata: conclusioni
Terza serata del Festival di Sanremo 2020, quella dedicata alle cover e ai duetti, che non è riuscita a ottimizzare la fluidità della scaletta, anche oggi davvero troppe le interruzioni, tra ospiti e siparietti più che evitabili. Complici anche i ventiquattro artisti in gara, le esibizioni sono iniziate puntuali subito dopo il “Prima Festival”, dunque sembrava quasi impossibile andare oltre l’orario delle prime due serate e invece siamo stati smentiti (purtroppo).
La classifica della terza serata di Sanremo 2020
Tosca – Piazza Grande
Piero Pelù – Cuore matto
Pinguini Tattici Nucleari – 70 volte
Anastasio – Spalle al muro
Diodato – 24mila baci
Le Vibrazioni – Un’emozione da poco
Paolo Jannacci – Se me lo dicevi prima
Francesco Gabbani – L’italiano
Rancore – Luce
Marco Masini – Vacanze romane
Raphael Gualazzi – E se domani
Enrico Nigiotti – Ti regalerò una rosa
Rita Pavone – 1950
Irene Grandi – La musica è finita
Michele Zarrillo – Deborah
Achille Lauro – Gli uomini non cambiano
Levante – Si può dare di più
Giordana Angi – La nevicata del ’56
Elodie – Adesso tu
Alberto urso – La voce del silenzio
Junior Cally – Vado al massimo
Riki – L’edera
Elettra Lamborghini – Non succederà più
Bugo e Morgan – Canzone per te
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