Ultimamente di Alex Baroni: un album fondamentale [Recensione]

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Ultimamente è stato il penultimo album in studio di Alex Baroni, cantautore di successo che è venuto a mancare giovanissimo nel 2002: un’eredità che ancora si fa sentire.

La musica italiana ha dei canoni ben definiti. Nessuno lo ammette, ma ci sono. C’è qualche cantautore che ne fuoriesce – la triade Gazzè, Fabi e Silvestri – ma in linea di massima la musica generalista ha dei canoni ben precisi.

L’amore, bisogna parlare d’amore. Di rapporti struggenti.

Alex Baroni non esulava da tale regola, non l’ha mai fatto. Non ha mai preteso di rivoluzionare una scena, ma l’ha fatto – all’atto pratico – passando dal più tradizionale dei percorsi. Sanremo Giovani, 1997, scovato fra i tanti da Pippo Baudo, presentandosi col brano Cambiare, divenuto uno dei suoi più iconici. Ah, anche Alex Baroni, come tanti artisti, era un chimico.

Ultimamente è stato, forse, il suo album migliore. Liberatosi dalle influenze di Eros Ramazzotti, che produsse il suo primo album – con i Metrica, Fuorimetrica – Alex Baroni raggiunge un sound personale, raffinato e catchy, dando massima libertà alla sua voce perfetta. Curiosa è la storia legata al titolo, che effettivamente c’entra ben poco col contenuto del disco: inizialmente, anche questo album doveva essere lanciato da un singolo sanremese, ma quell’anno Fabio Fazio, alla sua prima direzione artistica nella città dei fiori, cassò il brano. Per dire, quell’anno vinse Anna Oxa con Senza Pietà.

Tracklist e Artwork di Ultimamente di Alex Baroni (BMG)

ultimamente recensione alex baroni

1. Pavimento liquido
2. Quando l’amore se ne va
3. Perché
4. Sali On
5. Viaggio
6. Fuori di qua
7. Solo per te
8. Fuori dalla mia finestra
9. Non ci pensare
10. Voci di notte
11. Everything
12. E il cielo mi prese con sè
13. Mother Nature’s son

Erano anni gioiosi. Un po’ meno per Alex Baroni che, passato il grande successo dei primi album, si ritrovò con l’album della conferma – quello maturo – che non ebbe la stessa risonanza mediatica di Alex Baroni e Quello Che Voglio. Eppure, come spesso accade, il lavoro più bistrattato è quello della consacrazione – almeno per noi umili critici.

Devo ammettere di aver scoperto Alex Baroni solo di recente: proviene da un’epoca lontanissima alla mia, e, onestamente, credevo che non avrei apprezzato la retorica, ora, forse, un po’ verbosa e sentimentale, di cui fa spessissimo uso. Già a partire da Pavimento liquido, brano pop modernissimo che dà risalto alla vocalità di Baroni. Ad un primo ascolto, i testi possono apparire un po’ astrusi ma, poi, ascoltando e riascoltando Ultimamente, si comprendono i molteplici rimandi allo spazio, allo spostamento ad alta velocità: in una parola, al Viaggio, quinto brano di Ultimamente. Caratterizzato, nella sua interezza, da una produzione eccellente, fatta di suoni electro-pop che ora manderebbero in visibilio le folle e arpeggi neo-soul – altra recente scoperta della musica italiana e imputata all’influenza della scena londinese; come sempre, non ci accorgiamo mai dell’oro che abbiamo, neanche troppo nascosto nelle miniere, a casa nostra – , sound che si deve a Marco Rinalduzzi e a Massimo Calabrese. Sail on, quarto brano, ci ricorda un Marco Mengoni ante litteram: suoni minimali e delicate intelaiature che lasciano spazio al vagabondare raffinato in un mare immaginario.

Altro brano di spicco di Ultimamente è l’intensissima E il Cielo mi Prese con Sé, scritta da Renato Zero, di cui conserva lo spirito operistico e da performance: il compimento di un viaggio iniziato pochi anni prima.

In Ultimamente si passa dal pop funk di Fuori di Qua – altro rimando al viaggio, alla fuga, di un uomo che si sente oppresso nella sua vita provinciale – alla cover di Mother Nature’s Son dei Beatles, passando per il soul bianco dalle tinte lounge di Non ci pensare. Voci di Notte, ritmi quasi tribali da giungla urbana bagnata di pioggia e synth a là Pet Shop Boys, riprende la solennità dei suoi inediti successivi: la splendida La Distanza di un Amore.

Fa male pensare che l’Italia abbia perso un cantautore simile. Fa male pensare che dietro alle poltrone dei giudici dei tanti, troppi, talent, che hanno costellato la nostra scena musicale ci sarebbe potuto essere un cantautore vicino agli ideali sì tradizionali, ma col buonsenso di innovare dal di dentro un mondo già incancrenito su se stesso. Ultimamente è un album tutto da scoprire, e assolutamente fondamentale per comprendere i successivi (pochi) capolavori che la musica italiana ci ha regalato, quali Tradizione e Tradimento di Niccolò Fabi o Possibili Scenari di Cesare Cremonini.

Buon riposo, Alex.

Giulia Della Pelle
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1 commento su “Ultimamente di Alex Baroni: un album fondamentale [Recensione]”

  1. Da notare che nel brano “Fuori di qua” ci sono i cori di Giorgia, all’epoca sua compagna. Stupende le due voci che si univano all’unisono.
    Buon compleanno Alex, ovunque tu sia, noi non ti dimenticheremo mai, tu sei “Per sempre”

I commenti sono chiusi.

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