Addio a Federico Salvatore, il suo cabaret-canzone e quella compilation con Tony Tammaro

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È morto a 63 anni Federico Salvatore, cantautore e cabarettista napoletano. La notizia è stata diffusa, in una nota, da sua moglie Flavia D’Alessio: «La cosa più complicata è gestire il dolore. Federico è andato via in un’ora. È successo tutto velocemente» ha spiegato.

Il 13 ottobre del 2021 fu colto da un’emorragia cerebrale in seguito alla quale aveva iniziato un percorso di riabilitazione. «Sono stati i mesi più difficili e dolorosi della nostra storia d’amore. Mesi in cui ho pregato e sperato che lui tornasse a casa da me e dai ragazzi e che tornasse tra le persone che lo amano e che in questi mesi ha pregato e sperato con me» ha spiegato la moglie Flavia. Che ha voluto condividere il suo dolore con i fan del marito.

Federico Salvatore è stato uno degli ultimi grandi esponenti del filone del cabaret musicale. Già da piccolo ha dimostrato di avere la musica nel sangue, il suo primo 45 giri fu infatti inciso a otto anni quando con il coro del suo collegio di Padri Barnabiti incide Bianco Natale, poi crescendo comincia ad esibirsi a Roma, dove studiava giurisprudenza, in alcuni dei locali più noti negli anni 80 per quel genere di artisti, come il Fellini. Grazie a quella gavetta ottiene un buon riscontro e degli ingaggi per il teatro e la televisione.

Addio a Federico Salvatore, il suo cabaret-canzone e quella compilation con Tony Tammaro 1

Nel 1987 torna a Napoli dove incide il suo primo LP Na tazzulella ‘e Ca…baret. A quel periodo è legato un episodio singolare che lo vide intrecciarsi con l’altro grande esponente partenopeo della canzone parodia: Tony Tammaro. Infatti in quegli anni, grazie al celeberrimo Mixed By Erry, la musica di artisti emergenti come Tammaro e Salvatore era veicolata in tutto il paese tramite le cassette pirata e le compilation messe a punto dall’etichetta più famosa tra i falsari di musica. Mixed By Erry diede alle stampe una compilation intitolata appunto Tony Tammaro e complici in cui mescolò pezzi di Tony Tammaro e di altri tra cui Federico Salvatore non accreditato sulla copertina. Il risultato fu che ai concerti di Tony Tammaro molti cominciarono a chiedere i brani di Federico Salvatore credendo che fossero la stessa persona. Solo dopo il cantautore nato vicino  Via Santa Teresa degli Scalzi riuscì ad ottenere il meritato riconoscimento.

Nel 1995, infatti, Maurizio Costanzo dedicò tre serate del suo show alla nuova musica napoletana invitando parecchi artisti tra cui Federico Salvatore che da lì divenne uno degli ospiti fissi delle serate al Teatro Parioli di Roma. La sua Azz divenne un tormentone a metà anni novanta e così i suoi album ottennero ottimi successi di vendite portando il cantautore cabarettista napoletano fino al palco di Sanremo dove nel 1996 porta il famoso brano Sulla Porta in cui affronta il tema dell’omosessualità.

Lo stesso Federico Salvatore, in un’intervista a Simona Frasca, autrice del libro sulla storia di Mixed By Erry, ha raccontato che deve all’etichetta alternativa partenopea un bootleg mai inciso ufficialmente che gli diede molto successo. Infatti durante le sue esibizioni al Maurizio Costanzo Show Salvatore eseguì un rifacimento in chiave comica di Don Raffaè di Fabrizio De André che non avrebbe mai inciso. Furono proprio i Fratelli Frattasio a registrare e ripulire l’audio delle esibizioni televisive creando una nuova compilation dedicata a lui che gli restituì molto di quello che la precedente con Tony Tammaro aveva contribuito a toglierli.

Quando si è diffusa la notizia della scomparsa dell’artista napoletano molti di noi sono tornati a quegli anni, e alle estati a metà anni 90 quando gli album di artisti come Federico Salvatore, con la coda di cavallo à la Fiorello, suonavano negli stereo e nei falò sulla spiaggia. Quando un amico veniva con una nuova cassetta e te la passava, tu la copiavi e a tua volta contribuivi a diffondere la musica che ti aveva colpito. Forse è questa la vera eredità che la musica si lascia dietro e che anche Federico Salvatore ha contribuito a lasciare a noi col bagaglio di ricordi che a quella musica si è legata.

Raffaele Calvanese
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