Formula 1 d’autore: pagelle del GP d’Austria

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La Formula 1 corre per la seconda volta di seguito sul circuito del Red Bull Ring in Austria. Una gara con posizioni molto più congelate rispetto al GP della Stiria, ma comunque movimentata, segnata anche dalle penalità per molti piloti.

La seconda delle due gare al Red Bull Ring, in Austria, è agli archivi. Gara vinta, ancora una volta da Max Verstappen che rimane in prima posizione nel campionato piloti, allungando su Lewis Hamilton che finisce un altro week-end da incubo, ancora peggio dello scorso, tanto da dover cedere la posizione a Bottas (cosa rarissima in casa Mercedes). Podio, ormai non tanto inedito, per Lando Norris, proprio sulla stessa pista in cui conquistò il suo primo podio lo scorso anno.

Una gara molto diversa dalla scorsa, meno movimentata ma con diverse lotte, soprattutto tra per entrare in zona punti (ovvero i primi 10). La lotta principale però è quella tra le due Ferrari, Sergio Perez e Daniel Ricciardo, che spinti forse dalla penalità di 10 secondi data la pilota messicano (due penalitè da 5, per aver spinto fuori pista, in due occasioni, Charles Leclerc) hanno dato il massimo per sorpassi a vicenda. Da segnalare, purtroppo, l’ennesima occasione sprecata per entrare in zona punti di George Russell che si è trovato a lottare contro l’Alpine di Alonso per il decimo posto.

Visto la gara non troppo movimentata, aggiungerò, per ogni pilota, anche qualche riga sulla situazione rispetto ad un anno fa (come promesso nelle scorse pagelle). Una Formula 1 cambiata di molto rispetto al 2020

Max Verstappen (Red Bull) – Alone Again (After Hours): proprio come la scorsa gara, Max Verstappen, si ritrova da solo in prima posizione, per tutta la gara, almeno in pista. Perchè infondo il pilota olandese non è tanto solo, oltre al suo compagno di squadra (che tranne per questo GP ha sempre lavorato per aiutare a far vincere Max), ci sono anche i suoi tifosi che formano la così detta “Orange Army”. Questa vittoria è anche loro, che hanno invaso le tribune del Red Bull Ring, dando anche un assaggio di normalità (visto che non c’era nessun tipo di limitazione per il pubblico). Lo scorso anno era la Red Bull sola contro la Mercedes che dominava, quest’anno è Verstappen ad essere solo e dominare, con la scuderia anglo-tedesca che soffre.

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Valtteri Bottas (Mercedes) – Liberi Liberi (Vasco Rossi): probabilmente dal prossimo anno Bottas non avrà più il suo sedile in Mercedes, al suo posto andrà George Russell (molti sperano che sia lui). Si può dire che il pilota finlandese, quindi, sarà libero, ma dopo questi due week-end ho capito che probabilmente lo sarà anche nel correre contro il suo compagno di squadra Lewis Hamilton (che la scuderia lo voglia o no). Rispetto allo scorso anno è sicuramente peggiorato, ma era prevedibile, ma che peggiorasse così in fretta, in una stagione in cui ci sarebbe bisogno di lui non era prevedibile.

Lando Norris (McLaren) – La Zona Morta (Kaos!): è appurato come, a causa della sfida per il mondiale, tra Red Bull e Mercedes, tra loro e le altre scuderie ci sia una “zona morta”. Quella zona però viene, spesso, occupata da qualcuno, quel qualcuno in questo GP d’Austria risponde al nome di Lando Norris che in qualifica si prende il secondo posto e poi, in gara, il terzo, andando a mettere ancora più difficoltà Lewis Hamilton. Non c’è più da stupirsi di vedere una McLaren sul podio, un anno fa fa era ammissibile, ma ora no, è normale.

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Lewis Hamilton (Mercedes) – Che Fantastica Storia è la Vita (Antonello Venditti): la fantastica storia della vita, anzi, carriera, di Hamilton. Dal 2014 al 2018 si ritrova a lottare per vincere i mondiali, prima contro Nico Rosberg (che poi vinse nel 2016), e poi contro Sebastian Vettel (che non riuscì a vincerne). Ma Lewis era sempre lì, a mettere pressione, spesso, anche dietro alla sconfitta passava lo stesso come “dominatore”. Nel 2019 e 2020 domina e vince tutto, arrivando a battere certi record che sembravano impossibili da battere, diventando così, ancora di più, uno dei piloti più forti in Formula 1. Poi invece arriva un “ragazzo qualunque”, e a partire dall’ultima gara della scorsa stagione comincia a batterti, e tu, Lewis Hamilton lotti per un mondiale in cui soffri praticamente da inizio mondiale, rimanendo sempre invisibile. E questa è la fantastica storia, in cui, passi dall’essere quello forte, sempre al centro dell’attenzione, di un anno fa, a quello forte ma invisibile di quest’anno.

Carlos Sainz & Charles Leclerc (Ferrari) – A Mano a mano (Rino Gaetano): a mano a mano qualcosa torna, poi magari si torna indietro, ma poi torna quell’amore. Molto probabilmente per tutta la stagione sarà così, una di quelle che ci porterà via per poi ridarci l’amore e l’emozione nel vedere una Ferrari andare forte. Ma intanto ci “godiamo” il pensiero che la scorsa stagione fu solo un brutto sogno.

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Marco Mancinelli
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