John Wick è tornato, e non ha nessuna intenzione di lasciare nulla di incompiuto. Diretto da Chad Stahelski, già regista degli altri titoli, questo nuovo quarto capitolo di una delle saghe più amate degli ultimi anni porta sullo schermo esattamente quello che lo spettatore si aspetta per John Wick 4: un film d’azione spettacolare ma lineare, in cui la trama si mescola felicemente con una regia diretta e senza fronzoli e restituisce un film che, seppur della durata di quasi tre ore, sembra durare molto meno.
John Wick 4 inizia esattamente dov’era finito il terzo capitolo: John Wick, dopo esser stato scomunicato per aver ucciso un membro della Tavola, sta cercando un modo per porre fine ad una situazione che di fatto lo vede ricercato a livello internazionale. Chiunque cerci di aiutarlo viene affrontato dai sicari della Tavola guidati da Caine (Donnie Ye), vecchio amico di John Wick, e agli ordini del Marchese (Bill Skarsgård), appuntato dagli alti membri della Tavola per risolvere la “questione John Wick” una volta per tutte.
Nel cast troviamo Keanu Reeves, ormai volto indissolubile di questa grandiosa saga iniziata ormai quasi 10 anni fa: rispetto ai primi capitoli, il personaggio appare un po’ meno agile e sicuramente più vulnerabile – sia fisicamente che psicologicamente. Stavolta John Wick deve accerchiarsi delle persone di cui si fida, e solo grazie al loro aiuto riuscirà a sfuggire ai sicari della Tavola. Tra i fidi compagni di John ritroviamo King Bowery (Lawrence Fishbourne), Winston (Ian McShane), nonché Charon (interpretato dal compianto Lance Reddick, scomparso pochi giorni fa, cui sarà dedicato il film). Fanno invece la loro prima comparsa Shimazu (Hiroyuki Sanada), manager dell’Hotel di Tokyo, e la figlia guerriera Akira (Rina Sawayama).
Il film procede su un filone narrativo ben consolidato: John Wick è l’antieroe per eccellenza che cerca di sopravvivere in un mondo che ormai sembra troppo stretto per includere sia lui stesso che i membri della Tavola. La sceneggiatura, pertanto, non si disturba nel cercare nuove soluzioni più innovative: certo ci sono alcune sottotrame che rendono il prodotto meno – per così dire – standard (ad esempio i personaggi di Akira e del cacciatore di taglie interpretato da Shamier Anderson sono molto interessanti ed aprono a vari scenari per una possibile continuazione della serie), ma, come scritto sopra, è un film che lo spettatore già si immagina come si svilupperà. Bravo quindi il regista a mantenere alta la tensione e continuare a spingere l’acceleratore nelle scene d’azione, vero e proprio fiore all’occhiello della saga: i combattimenti sono realizzati magistralmente e il sangue non si risparmia – nemmeno quello sulla telecamera, piccola chicca presente in ogni capitolo della saga.
Per concludere, John Wick 4 è un film che i fan della saga apprezzeranno sicuramente e che non possono lasciarsi sfuggire. Forse non è all’altezza del primo capitolo – a mio parere certamente il migliore – ma è prodotto completo che coniuga bene forma e sostanza, e questo sicuramente lascerà lo spettatore soddisfatto.
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