Urla dal confine è l’album d’esordio degli Osso sacro pubblicato dall’etichetta bolognese Zoopalco, l’album è stato anticipato dall’uscita del singolo Pruserpina.
Gli Osso Sacro sono un trio sannita che unisce i fratelli Carlo e Corrado Ciervo, musicisti e polistrumentisti beneventani con il poeta e performer sannita Vittorio Zollo. Il progetto degli Osso Sacro unisce la ricerca delle radici tradizionali con la sperimentazione sonora. Un modo nuovo di fondere la tradizione musicale con l’elettronica, la ricerca di testi tradizionali, improvvisazione teatrale e slam poetry con la composizione musicale che ha sempre contraddistinto il percorso musicale di Corrado e Carlo Ciervo.

Osso Sacro ha vinto il Premio Dubito di Poesia con Musica nel Dicembre 2021, il più importante riconoscimento italiano nel campo della poesia ad alta voce (spoken word, poetry slam) e della poesia con musica (spoken music, rap), dedicato alla memoria di Alberto ‘Dubito’ Feltrin, uno dei più noti e raffinati esponenti delle giovani generazioni.
Urla dal confine è l’esordio musicale con un album di inediti di questo progetto che nei mesi passati ha saputo seminare con degli anticipi dal vivo, l’album è ricco di riferimenti alla mitologia, alla religione, alle tradizioni che da secoli danzano sul margine tra il sacro e il profano; attinge sia dal mondo popolare (Roberto De Simone, iMusicalia, Nuova Compagnia di Canto Popolare) sia dall’universo elettronico e rock, tra indie, folktronica e world music trasfigurata.
A questo lavoro hanno dato il loro contributo vari ospiti, da Dennj De Nisi ad Alfredo D’Ecclesiis, voce de La terza classe; dal flauto traverso dell’Orchestra Filarmonica di Benevento Vittorio Coviello al poeta bolognese Toi Giordani. Quest’ultimo è artefice anche della copertina, con un’anziana signora e una processione sannita che evocano riti e memoria.
Immaginatevi i Massimo Volume che si mescolano con Vinicio Capossela e Peppe Lanzetta. Un esperimento, quello degli Osso Sacro, che apre una strada nuova in un’epoca musicale in cui tutto sembra già scritto e già suonato. Corrado e Carlo Ciervo insieme a Vittorio Zollo hanno saputo trovare una strada nuova, poco battuta, in un momento dove le classifiche e le playlist sembrano affollate come un’autostrada all’ora di punta. Davanti agli Osso Sacro si aprono praterie, come i paesaggi che la loro musica e la tradizione da cui attingono richiama. Un disco che è ossigeno ma che sa anche essere storia e memoria, senza mai per questo suonare stantio, ma anzi estremamente innovativo.
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