Elisabetta I, donna ambiziosa, madre della Golden Age, sposa della sua nazione, ha guidato l’Inghilterra e la Scozia verso lo splendore.
“Dio ha rivelato ad alcuni in questa nostra epoca che una donna dovrebbe regnare e avere un impero al di sopra dell’uomo.”
Elisabetta I
Elisabetta I, detta “Virgin Queen”, è stata sovrana d’Inghilterra e d’Irlanda. In suo onore è stato battezzato lo Stato della Virginia e a lei sono correlati numerosi film e serie tv storiche.
Figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, è stata sin da piccola segnata da una grande diffidenza nel genere maschile. Suo padre, infatti, secondo re della dinastia Tudor, è noto per essersi sposato ben sette volte: con Caterina d’Aragona, Anna Bolena, Jane Seymour, Anna di Clèves, Catherine Howard, Caterina Parr.
Questo l’ordine delle sue spose, ma la più famosa, e senz’altro la più chiacchierata, è stata Anna Bolena, che fu la spinta per re Enrico ad aprirsi all’idea del divorzio. Caterina non aveva procurato un erede maschio e quando con varie peripezie si fece chiaro che non avrebbe avuto eredi maschi legittimi si avvicinò alla sorella di Maria Bolena, sua amante e dama di corte.
Purtroppo per lui, il processo di annullamento del matrimonio con Caterina non sarebbe stato approvato. A entrare in scena è Carlo V d’Asbrugo, re di Spagna e imperatore del Sacro Romano Impero, nonché (e quì la storia si fa intrigante) nipote diretto di Caterina.
Senza l’approvazione del papa e senza alcun annullamento, re Enrico VIII decide da sé che il matrimonio era finito. Sposa Anna Bolena e nello stesso anno, il 1533, arriva la scomunica per il re che di tutta risposta fonda una sua Chiesa: nasce la Chiesa Anglicana.
Con l’Act of Supremacy del 1534 divenne ufficialmente “l’unico Capo supremo della Chiesa d’Inghilterra.” Ma con il tempo, il re si stancò anche di Anna Bolena e per liberarsene la accusò di stregoneria.
Nessuna meraviglia che la regina Elisabetta I, sapendo della sorte della sua amata madre, sia cresciuta con il disprezzo verso il genere maschile.
Con il senno di poi, molti sono i punti di vista storiografici che si possono prendere guardando al passato. Uno fra tutti però non può essere negato ed è la forza che ha contraddistinto Elisabetta I come donna prima ancora che come sovrana, in un’epoca fortemente patriarcale in cui gli uomini si consideravano esseri razionali e le donne come creature suscettibili ed esseri dominati dall’impulso e dalla passione.
La stessa educazione differiva sostanzialmente. Gli uomini venivano addestrati all’eloquenza e alle arti della guerra mentre le gentildonne erano esortate al silenzio ed al ricamo. Negli uomini delle classi superiori la volontà di dominare era ammirata o almeno accettata, nelle donne non era considerata una qualità, bensì un lato del carattere pericoloso o grottesco.
Come fu possibile allora accettare un sovrano donna, vi chiederete? Per quanto inusuale, Elisabetta I non fu certo la prima. Prima di lei Inghilterra e Irlanda avevano conosciuto Mary I Tudor detta Maria la Cattolica o Maria la Sanguinaria. Ma la spiegazione principale risiede nell’essenza stessa del concetto di sovranità anglicana che vede il corpo umano, terreno e imperfetto, unito al corpo politico, senza tempo e perfetto, come un’unica cosa.
In secondo luogo e ancora più importante rispetto al suo sesso, era il suo status di single. Il culto di Elisabetta come la Regina Vergine sposata al suo regno è stato una creazione graduale. Il timore dell’avere una regina Vergine era la mancanza di eredi diretti.
Se Elisabetta fosse morta senza figli, la linea dei Tudor sarebbe finita. L’erede più vicino era Maria, regina di Scozia, figlia di Enrico VIII e di Caterina d’Aragona. Maria, una cattolica la cui pretesa era sostenuta dalla Francia e da altri potenti stati cattolici, era considerata dai protestanti una minaccia da incubo che avrebbe potuto essere scongiurata al meglio se Elisabetta avesse prodotto un erede protestante.
5 curiosità sulla Regina Elisabetta I
- Sopravvisse a un attacco di vaiolo, che all’epoca uccise molti in Inghilterra. Ha portato le cicatrici per il resto della sua vita.
- Elisabetta I indossava il suo anello di incoronazione al dito nuziale come segno del suo matrimonio simbolico con il suo paese e i suoi sudditi.
- Elisabetta I potrebbe essere morta per avvelenamento del sangue causato dalle tossine nel trucco pesante che indossava.
- Elisabetta I non rinunciò ad andare a cavallo fino ai suoi 60 anni.
- Elisabetta I tenne la sorellastra, Mary Tudor, imprigionata per quasi 20 anni.
La discendenza
Elisabetta II quindi discende da Elisabetta I? Tecnicamente sì, in pratica no.
Sappiamo che Elisabetta I non ha avuto eredi ma sappiamo anche che era la sorellastra di Maria I Stuart e che quest’ultima era la madre di Giacomo I, il sovrano che seguì Elisabetta I. Possiamo dire quindi che l’attuale regina d’Inghilterra è discendente di Enrico VIII, e del ramo degli Stuart che abbia in qualche modo una linea di sangue anche con Elisabetta I, sorellastra di Mary Stuart nonché figlia di Enrico.
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Mary Tudor era la sorellastra di Elisabetta I, mentre quella che tenne imprigionata per 20 anni fu la cugina Maria Stuart, regina di Scozia
La regina non ha mai fatto uso di trucco fino al 1562, anno in cui contrasse il vaiolo, malattia che lasciò il segno sul suo viso con numerose cicatrici.