La Ferrari arriva ai 1000 GP in F1: storia di una tela in continua creazione

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Ci siamo, la Ferrari è arrivata allo, storico, traguardo, dei 1000 Gran Premi in Formula 1, e la millesima gara sarà corsa al Mugello, proprio sulla pista di proprietà della Scuderia di Maranello. Un evento che va celebrato, a prescindere dal brutto momento della Ferrari.

“Date a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un’automobile, sicuramente la farà rossa”

Questa citazione appartiene ad Enzo Ferrari, il “Drake”, il creatore della Scuderia Ferrari ben 90 anni fa. Sembra scontato l’aver cominciato un articolo sulla Rossa con una frase di colui che la fece nascere, ma non è così. Quando si parla della Ferrari nulla è scontato, anche quando si usa una frase del Commendatore. Infondo cosa c’entra la Formula 1, in particolare La Scuderia di F1, in un magazine che tratta di musica, cinema, libri ed arte? Beh, “semplice”. Il tutto gira intorno alla frase del Drake, intorno a quel “disegnare un’automobile”, perchè, nel suo piccolo, anche un disegno di un bambino può essere considerato “arte”.

Ferrari

Ed ecco quindi che questo articolo comincia ad avere un senso nell’essere pubblicato su shockwave, perchè, per celebrare il millesimo Gran Premio della Ferrari, parleremo di quanto, la storica scuderia di Maranello, sia arte, di quanto in quelli che saranno, tra pochi giorni, 1000 Gran Premi, possano essere considerati una tela in continua creazione, a cui hanno, stanno e parteciperanno tantissime persone, dagli ingegneri che si occupano della creazione della macchina, passando per i piloti, arrivano ai tifosi che, come il sottoscritto, hanno come unica ragione di vita la Ferrari.

Per parlare dell’arte che è presente nei 1000 GP e nei 90 anni di storia della Ferrari dobbiamo immaginare, come da titolo, una tela, un’enorme tela all’interno di un’altrettante, grande, mostra d’arte.

Immagino questa tela all’interno di questa mostra d’arte della Formula 1, in cui ci sono tante altre tele, alcune sono finite, altre sono incomplete, altre sono appena cominciate ma c’è scritto che finiranno o che rimarranno incomplete, ma infondo alla sala, anzi, più piani di questa mostra sono occupati da una tela in particolare, una tela che rappresenta la Ferrari, e alla “fine” di questa tela c’è un sacco di gente che continua a dipingerla, a renderla sempre più bella e storica, anche in un momento buio.

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Una tela che presenta diversi stili di disegno, infondo oltre ad essere passata per le mani di tante persone, è passata per epoche diverse della Formula 1, o meglio, esiste fin dalla nascita della F1, quindi ogni parte dell’opera d’arte è disegnata a seconda del periodo. Per completezza, ed anche per far sì che questa mostra possa essere più “reale”, immaginiamo che ogni piano corrisponda ad un periodo storico della F1, ed in certi periodi la Scuderia di Maranello non se la passò bene, come quello che stiamo vivendo attualmente.

Soprattutto con quest’ultima cosa, questa “non passarsela bene”, viene da pensare che in certi casi non sia la “tela della Ferrari” ad essere l’attrazione principale di quel piano, ma è proprio in questo caso che la Scuderia di Maranello diventa arte. Infatti La Rossa rimane, in qualsiasi piano, che siano anni stupendi o anni bui, sempre l’attrazione principale, magari vi troverete nella stanza in cui ci sono quadri che rappresentano la storia del dominio McLaren/Williams degli anni ’80/’90 o degli anni attuali del dominio Mercedes, e magari la gente vedrà quelli, entrerà in quel certo piano e andrà a vedere quei quadri che rappresentano la storia di altre scuderie, ma l’attrazione principale sarà sempre la “tela della Ferrari”, anche se rappresenterà momenti “no”.

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Infondo guardare la storia fatta in questi 1000 GP della Ferrari vuol dire guardare anche la storia di tante persone presenti magari anche in altri quadri, ma che in Ferrari hanno lasciato il segno, che sia negativo o positivo. Voi sarete lì, davanti a questa tela, divisa in tante parti a seconda degli anni della Formula 1, e vedrete magari i primi due titoli mondiali vinti dalla Ferrari con Alberto Ascari, quando la Rossa vinse praticamente tutti i Gran Premi delle stagioni 1952 e 1953, quando le gare erano solo otto e la vettura in dotazione ad Ascari era la F500 F2. Oppure potrete ammirare quella Ferrari 312 B che non vinse nessun campionato ma fu rivoluzionaria per i suoi tempi.

Ma usciamo da questa “mostra”, anzi no, rimaniamoci dentro, ed andiamo oltre questa “tela”. Perchè, anche nella sua complessità, la Formula 1 è arte, e la Ferrari è quella scuderia che ha sempre dato molto a questa “arte”.

Per parlare di Formula 1 c’è bisogno di saperle le cose, c’è bisogno di “masticarla”, di certo non è uno sport di cui si può parlare così a caso, ma anche nel suo essere complicata può essere considerata una forma d’arte che tutti possono ammirare. Il creare un pezzo per la macchina che a seconda di come verrà fatto andrà ad influenzare le prestazioni della macchina, il come il pilota guiderà la macchina e come verrà fatta la livrea della macchina, tutto fa arte, anche se non ci accorgiamo di tutto questo, e la Ferrari è da sempre La Scuderia che mette in campo tutto questo, nel bene o nel male (ovviamente non è la sola).

Partiamo proprio dall’arte di creare una livrea e da quella di citazione di Enzo Ferrari, perchè la Ferrari, nella maggior parte di questi 1000 Gran Premi ha sempre corso con una livrea rossa. Una livrea semplice, “decorata” negli anni con gli sponsor, ma è sempre stata rossa (tranne che in casi particolari in cui fu gialla), mentre le altre scuderie cambiavano colore a seconda degli sponsor (livree che comunque, in certi casi, sono entrate nella storia), la rossa rimase La Rossa.

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Quella rossa che poi cominciò, insieme ad altre scuderie, l’arte della progettazione, quando, con la Ferrari 312 B portò per la prima volta in Formula 1 le ali che diventarono, negli anni seguenti, parti MOLTO importanti delle auto di F1, tanto che ormai la loro presenza su una vettura da corsa è praticamente scontata. E infine c’è l’arte dei piloti, piloti come Michael Schumacher o Gilles Villeneuve, che fecero, a modo loro, la storia della Scuderia di Maranello.

In 1000 Gran Premi per la Ferrari sono passati molti piloti storici della Formula 1, piloti che in certi casi sono diventati storici proprio grazie alla Ferrari, piloti che quasi sembravano dipingere un quadro a bordo della Rossa.

Quando guardate una gara di Formula 1 provate a prestare attenzione alle inquadrature dall’alto o dal fronte/retro della macchina, e guardate per bene le traiettorie che seguono sulla pista, sono delle traiettorie ben precise, che i piloti seguono creando delle linee curve sulle piste, come se fosse un quadro, un quadro unico per ogni pista, a seconda del pilota e della vettura che guida. Ed ecco che, anche in questo caso, in questo 1000 GP della Ferrari esce allo scoperta un altro tipo di arte.

In tutti questi GP i piloti che si sono seduti sul sedile di una Ferrari hanno fatto, a loro modo, la storia, grazie a quelle traiettorie che per ben 16 volte ha portato la Scuderia di Maranello a vincere il mondiale costruttori (maggior numero di mondiali costruttori vinti nella storia della Formula 1 e per 15 volte un campionato mondiale piloti (l’ultimo con Kimi Raikkonen nel 2007). L’arte di vincere, l’arte anche di perdere negli anni di Gilles Villeneuve o in quelli più attuali con Sebastian Vettel. Perchè se ogni bambino disegnerà una macchina rossa, ogni pilota ha il sogno di guidare una Ferrari, e ne sarà sempre felice anche se andrà male, ed ogni tifoso lo amerà, a modo suo, perchè in Ferrari, tutto fa “arte”.

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E quindi arriveremo a questo 1000esimo Gran Premio, sperando che ce ne siano altri mille, rimanendo con la consapevolezza che sarà sempre “arte” e “storia”.

Immaginate ora di arrivare agli ultimi piani di questa mostra, ultimi piani in cui c’è, ancora una volta, una Ferrari che non vince, e che delude, molto, ma rimane comunque l’attrazione principale, senza la quale quella mostra rimarrebbe sì aperta ma non avrebbe mai gli stessi risultati che si avrebbero tenendo la “tela della Ferrari” in continua creazione, le gente entrerebbe, guarderebbe altri quadri e se ne andrebbe subito, e probabilmente senza farne ritorno. Perchè, ancora oggi, anche senza vincere, la “macchina da corsa” per una persona che si avvicina per la prima volta alla Formula 1 rimane la Ferrari, anche se poi tiferà altro, ma la Scuderia di Maranello sarà sempre lì.

Dobbiamo celebrare questo 1000esimo GP della Ferrari, a prescindere dal momento, senza vergognarci di dire “amo la Ferrari” di fronte a quel tifoso che magari ha sposato la causa del “la Ferrari non è importante”, perchè l’arte e la storia della Rossa infondo appartengono a tutti noi, anche a chi magari non la tifa, e quella tela messa lì, sempre in perenne creazione, ha un parte dipinta da noi. La Ferrari per celebrare i 1000 GP userà una livrea celebrativa, con il rosso scuro usate durante i primi Gran Premi.

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