Humphrey Bogart, la più grande star della Storia del Cinema secondo l’American Film Institute nacque a New York il 25 dicembre 1899 in una data già particolare, quasi a voler annunciare la straordinarietà del personaggio oltre che della persona.
Straordinarietà si, perché Humphrey Bogart è entrato nel cuore di milioni di cinefili di diverse generazioni, e non solo per l’indiscutibile bravura come attore, ma anche per il suo carattere, per la sua personalità che l’hanno fatto diventare un vero e proprio simbolo. Dotato di un fisico non eccezionale, da un volto non rispondente ai canoni della bellezza classica, ma virile, ha incarnato sullo schermo soprattutto il ruolo dell’outsider, dell’antieroe ribelle dotato però di orgoglio, coraggio e codice d’onore, personaggi circondati da un’aurea quasi romantica.
Un ruolo che calzava alla perfezione per Humphrey Bogart, perché anche nella vita privata era fondamentalmente un ribelle, un outsider, un uomo che si è opposto alle storture di Hollywood e non solo con grande coraggio e che non ha mai mancato di esprimere le proprie opinioni, con una disarmante e per qualcuno molesta schiettezza.
Humphrey Bogart: biografia
Nato in una famiglia benestante, dopo gli studi alla Trinity Grammar School, sembrava essere destinato a diventare medico. Le cose andarono però diversamente, perché dopo l’espulsione dal college Humphrey si arruolò in Marina e successivamente, grazie all’interessamento di un amico, figlio di un produttore, iniziò a lavorare in teatro, inizialmente dietro le quinte e poi come attore.
Da qui in poi Humphrey Bogart non si sarebbe più fermato. Dal 1921 al 1929 l’attore newyorkese lavorò in più di venti produzioni teatrali. Fino a quando all’inizio del 1930 non venne notato dalla Fox che lo mise sotto contratto e che lo fece debuttare in Up the River, accanto a Spencer Tracy, altro gigante del Cinema, a cui resterà legato da una grande amicizia fino alla fine dei suoi giorni.
Questo primo periodo a Hollywood fu però deludente, tanto da decidere di tornare a Broadway, dove nel 1935 ebbe la sua grande occasione, con la scrittura per la rappresentazione di La foresta pietrificata di Sherwood. Le repliche ebbero un grandissimo successo e aldilà dell’indubbia qualità dell’opera, il successo si dovette anche alla notevole interpretazione che Bogart dette di Duke Mantee, talmente riuscita che il protagonista e altro grande amico Leslie Howard lo impose alla Warner per la versione cinematografica.
Da qui in poi Humphrey Bogart non si sarebbe più fermato; sono di questi anni Strada sbarrata (1937), Angeli con la faccia sporca (1938), I ruggenti anni Venti (1939). Ma è con due film che si impone definitivamente a Hollywood, con due capolavori del genere noir Una pallottola per Roy (1941) e Il falco Maltese (1941). In quest’ultimo film, tratto dal romanzo di Dashiell Hammett, diede vita ad uno dei personaggi più iconici della Storia del Cinema, il detective Sam Spade, con il suo impermeabile chiaro, il suo cappello a larghe tese, la sigaretta sempre ai lati della bocca e soprattutto con la sua aria disillusa e malinconica.
Ma è il film di Michael Curtiz del 1942, Casablanca, che lo consegna definitivamente al mito e che gli frutta la prima candidatura agli Oscar come Miglior Attore Protagonista.
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