Ivan Cotroneo, 53 anni oggi, è la perfetta incarnazione del tuttofare: scrittore, sceneggiatore, regista, autore televisivo e persino traduttore. La sua intera carriera si divide tra tre passioni: scrittura, cinema e televisione.
Nel cinema Ivan Cotroneo collabora alla sceneggiatura di alcune delle pellicole entrate nella memoria collettiva degli appassionati della settima arte al fianco di alcuni dei registi più acclamati del panorama italiano. Qualche esempio? Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, Dillo con parole mie di Daniele Luchetti, Questo piccolo grande amore di Riccardo Donna e Io sono l’amore di Luca Guadagnino.
Per di più nel 2016 Ivan Cotroneo condivide con Francesca Marciano e Maria Sole Tognazzi il Nastro d’Argento per il Migliore soggetto per il film Io e lei, pellicola che vede protagoniste due donne, Federica (Margherita Buy) e Marina (Sabrina Ferilli), coinvolte in una delicata e alquanto intricata storia d’amore. Dopo cinque anni di convivenza, infatti, la relazione fra le due si incrina sotto il peso dei dubbi e di un ingombrante passato.
Da due dei suoi libri invece sono tratti due film meravigliosi di cui ne ha curato la regia. Sto parlando di La kryptonite nella borsa e Un bacio.
La kryptonite nella borsa (2011)
Il primo film di Ivan Cotroneo nelle vesti di regista ha successivamente ottenuto cinque candidature ai David di Donatello 2012 e tre nomination per il Nastro d’argento nello stesso anno, per aggiudicarsi infine ben tre Ciak d’oro.
La storia di una numerosa e variegata famiglia sullo sfondo della Napoli del 1973, una città in cui suggestioni, musiche e mode provenienti dall’estero si fondono con le certezze della tradizione.
È questo il calderone in cui vive gli anni della sua infanzia il piccolo Peppino, un sensibile bambino di 9 anni impacciato e occhialuto, vive in una famiglia alquanto bizzarra e sopra le righe, respirando gioie, lacune e turbamenti dello scontro generazionale in atto.
Nel cast anche Luca Zingaretti, Valeria Golino, Cristiana Capotondi.
Un bacio (2019)
Quello che forse è il film più emblematico di Ivan Cotroneo, è una vera e propria denuncia del bullismo e delle sue conseguenze.
Ricordo ancora oggi quando assistetti alla presentazione del libro qualche anno fa e poi alla proiezione del film in anteprima, e poi ricordo di quando tornai a casa quella sera e non riuscii a trovare le parole giuste per descrivere quanto avevo visto. Ne ero rimasta sconvolta.
In una scuola di Udine, gli adolescenti Lorenzo (Rimau Grillo Ritzberger), Blu (Valentina Romani, che di recente abbiamo apprezzato in Mare Fuori) e Antonio (Leonardo Pazzagli) sono costretti a fare i conti, ognuno per motivi diversi, con il disagio dell’emarginazione da parte dei propri compagni.
Lorenzo è un sedicenne orfano di entrambi i genitori, apertamente gay che, dopo aver vissuto in un orfanotrofio a Torino viene adottato da Renato e Stefania, e trasferito a Udine.
Blu, una ragazza chiusa e riservata, bravissima a scrivere, emarginata dalla classe e considerata “di facili costumi”: lei stessa minimizza il fatto di avere avuto un rapporto sessuale di gruppo con quattro ragazzi, tra cui il suo ragazzo, ma solo in un secondo momento si renderà conto di essere stata ubriacata a scopo di stupro.
Antonio, invece, è un ragazzo atletico e bravissimo a basket, ma introverso, e per questo considerato quasi ritardato: la verità è che è rimasto sconvolto dalla morte del fratello maggiore in un incidente stradale.
Il bullismo, quindi, assume molteplici forme ed Ivan Cotroneo ha saputo metterle in scena con grande coraggio ed empatia. A rendere ancora più struggente l’intera rappresentazione è anche la colonna sonora, di cui Mika è il portabandiera.
Hurts è infatti una canzone che sembra essere stata scritta appositamente per il film. E per fortuna la collaborazione tra Mika e Ivan Cotroneo continua ancora oggi, dopo tanti anni.
Per quanto riguarda la sua terza ed ultima passione, Ivan Cotroneo ha curato la sceneggiatura di numerose serie tv, prevalentemente di produzione Rai come Un’altra vita, È arrivata la felicità, Sorelle, e Sirene. Uno degli ultimi lavori a cui si è dedicato, peraltro di grande successo, è La compagnia del Cigno.
La compagnia del Cigno (2019 – in produzione)
La serie narra la storia di sette ragazzi musicisti tra i 15 e i 18 anni che frequentano il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. I ragazzi, che inizialmente suonano ognuno per proprio conto, saranno costretti a esercitarsi insieme dal maestro e direttore d’orchestra Luca Marioni (Alessio Boni), soprannominato “il bastardo” per la sua eccessiva severità, per supportare il nuovo studente Matteo, che viene dalla città terremotata di Amatrice e deve integrarsi nell’orchestra a metà anno. I ragazzi quindi stringono un patto di amicizia fondando la “Compagnia del Cigno“, in onore di Giuseppe Verdi che era soprannominato il Cigno di Busseto.
Grazie a questa collaborazione, i ragazzi si ritrovano a condividere problemi personali, vicende familiari difficili, questioni di cuore e paure profonde, fino a unirsi sempre di più.
La messa in onda della seconda stagione è attesa per la primavera del 2021 ma il racconto ripartirà due anni dopo il finale della prima stagione mentre i ragazzi della Compagnia si preparano all’ingresso al Conservatorio, dove le sfide si fanno più alte, la competizione più forte così come la tentazione di cedere al tradimento. I ragazzi infatti ora entrano in un contesto universitario, quindi vedremo come la loro amicizia verrà messa a repentaglio.
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