Robert Zemeckis – dietro la macchina da presa dei cult del cinema

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Con i suoi 69 anni Robert Zemeckis può considerarsi una delle colonne portanti del cinema contemporaneo.

Scoperto e lanciato da Steven Spielberg, il vero e proprio successo di Robert Zemeckis arriva con il film All’inseguimento della pietra verde, ma non dimentichiamoci che Robert Zemeckis è anche lo stesso regista della di pellicole cult del cinema contemporaneo come la trilogia di Ritorno al futuro, Polar Express, La leggenda di Beowulf e di A Christmas Carol, tutti girati secondo la Performance Capture: tecnica che prevede che sia l’attore in carne ed ossa a fornire la registrazione dei propri movimenti ad un computer.

Forrest Gump, 1994

Robert Zemeckis

“La vita è come una scatola di cioccolatini. Non sai mai quello che ti capita.”

È probabilmente il capolavoro di Robert Zemeckis ed è il film che regala la consacrazione definitiva a Tom Hanks e che ha ottenuto anche un notevole impatto sulla cultura popolare. Frasi come ‘corri, Forrest, corri’ sono diventate parte del linguaggio comune. Lo stesso Tom Hanks riadatterà una frase del suo personaggio nel suo discorso alla cerimonia degli Oscar.

Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Winston Groom del 1986, il film narra l’intensa vita di Forrest Gump, un uomo dotato di uno sviluppo cognitivo inferiore alla norma, nato negli Stati Uniti d’America a metà degli anni quaranta e, che grazie a una serie di coincidenze favorevoli, diventa il diretto testimone di importanti avvenimenti della storia statunitense.

Il film spazia su circa trent’anni di storia degli Stati Uniti d’America: Forrest, seduto su una panchina, comincia a raccontare la propria storia, che inizia quando egli stesso era un bambino e si conclude approssimativamente nel 1982. Durante questi anni Forrest conoscerà importanti personaggi della seconda metà del XX secolo come Elvis Presley, John F. Kennedy, Lyndon B. Johnson, John Lennon, George Wallace e Richard Nixon, stabilirà un nuovo clima di pace tra Stati Uniti d’America e Cina, diventerà una stella prima del football e poi del ping-pong, parteciperà alla guerra del Vietnam e a un raduno hippy, senza tuttavia rendersi realmente conto di quanto tutto questo fosse straordinario.

Cast Away, 2000

Robert Zemeckis

In Cast Away Robert Zemeckis torna ancora a lavorare con Tom Hanks, in quello che sarà il suo ultimo film prima di una lunga pausa durata quattro anni.

Il titolo Cast Away significa in inglese “naufrago”. Il modello della vicenda d’un uomo che si ritrova su un’isola deserta solo, senza nulla, e deve sopravvivere, ha oltre due secoli e mezzo: il primo fu Robinson Crusoe, protagonista dell’omonimo romanzo di avventure scritto nel 1719 da Daniel Defoe.

Tom Hanks interpreta un ingegnere informatico, unico sopravvissuto dopo un incidente aereo avvenuto al largo di un’isola deserta del Pacifico e che deve fare di tutto per sopravvivere e tornare a casa dalla famiglia.

Allied, 2016

allied

Siamo nel 1942, nel pieno del secondo conflitto, ma non si tratta del solito film sulla cruda violenza della guerra e sui suoi retroscena, piuttosto intende dimostrare come le radici dell’amore possano crescere anche in territori colmi di odio.

Un comandante di aviazione franco-canadese, Max Vatan (Brad Pitt), viene inviato in Marocco, per incontrarsi con l’agente Marianne Beausejour (Marion Cotillard) facendo finta di essere suo marito. Una finzione che presto diventerà qualcosa di più.

La loro missione è quella di tentare di introdursi al ricevimento tenuto dall’ambasciatore tedesco del posto con lo scopo di assassinarlo. Conclusa l’operazione con incredibile successo, tra le due spie nasce il più inaspettato e pericoloso dei sentimenti. Riescono così a rientrare a Londra, dove convolano a nozze. Qualche tempo dopo la famiglia si allarga con la nascita di una figlia, Anna, e si adattano a vivere come una famiglia qualunque.

Tutto cambia però quando un giorno Max viene convocato dai suoi superiori, che gli fanno una rivelazione a dir poco sconcertante: sua moglie è sospettata di spionaggio per conto dei tedeschi.

Il suo ultimo film è Le streghe, secondo adattamento cinematografico del masterpiece di Roald Dahl in cui Zemeckis cura regia, sceneggiatura e produzione insieme ad altri due giganti del calibro di Alfonso Cuaron e Guillermo del Toro. Le inquadrature sono infatti perfettamente studiate e ritagliate, i colori caldi e brillanti, anche se a volte risultano un po’ effimeri, si vede che le ambientazioni sono ben studiate. E in un periodo in cui il cinema e l’arte cinematografica stanno soffrendo, ogni sforzo è da apprezzare.

Ambientato alla fine del 1967 ed è la storia di un giovane (Jahzir Bruno) che, rimasto orfano, è costretto a trasferirsi a Demopolis, paesino di campagna dell’Alabama, per essere accolto in casa della nonna materna (Octavia Spencer). Il loro però è un mondo dove le streghe sono reali.

Tamara Santoro
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