Riccardo Benassi: la sua poetica tra arte e tecnologia

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Photo: No Elevator Studio

Riccardo Benassi, artista visivo cremonese, classe ’82, che vive e lavora a Berlino, si è distinto negli anni sul panorama artistico italiano e internazionale grazie al suo approccio multidisciplinare che riflette sull’impatto che le tecnologie, che accompagnano la nostra quotidianità, hanno in relazione allo spazio e alle persone che ci circondano, e su come abbiano alterato le strutture organizzative e l’organizzazione del reale.

Benassi si muove dunque tra arti visive, scrittura, architettura, design, performance e musica. Le sue opere sono il risultato di un articolato assemblaggio di immagini, testi, suoni e diversi materiali che insieme generano installazioni, video, ambienti, performance e libri che indagano la disfunzione tecnologica e il corto-circuito semantico e associativo che ne deriva. Negli ultimi anni il linguaggio testuale è entrato sempre di più a far parte delle sue produzioni come possiamo vedere in Daily Desiderio e Dancefloorensick.

Per poter capire la produzione artistica di Benassi è anche fondamentale andare ad indagare il suo rapporto con gli spazi in cui crea e in cui vive. Sicuramente l’ambiente berlinese lo ha influenzato enormemente nella produzione delle sue prime opere. Benassi lavorato in ex spazi industriali, trovandosi a mettere in pratica gesti, comportamenti e tempistiche che appartenevano al mondo dell’industria. Il suo rapporto con lo studio d’artista  è costruito anche sui dubbi, motivo per cui diverse volte ha scelto di lavorare in uno spazio domestico. Questo si rivede nel suo progetto Techno casa del 2013: una serie di undici video-essays che contestualizzavano la digitalizzazione in corso dello spazio degli interni, rispetto alla produzione e al consumo di beni culturali e all’industria dell’intrattenimento. In queste prime sperimentazioni si trovano i germi dei progetti successivi di Riccardo Benassi.

Daily Desiderio nasce durante il primo lockdown quando Benassi inizia a lavorare ad una nuova sperimentazione legata al processo di scrittura portato avanti insieme a GPT3, il sistema di intelligenza artificiale più avanzato nell’ambito della predizione testuale.

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Daily Desiderio si presenta come un’installazione che raccoglie molte delle specificità che hanno reso nel corso degli anni la sua ricerca unica. Si tratta di una struttura metallica che ospita all’interno uno schermo LED, dove l’artista scrive e trasmette un messaggio al giorno per ogni giorno della sua vita, visibile per sole 24 ore. Quando l’artista morirà, i messaggi che sono stati trasmessi fino a quel momento ricominceranno da capo, in loop. L’opera dunque diventa un surrogato tecnologicamente all’avanguardia della presenza dell’artista e riassume le dinamiche di interazione e condivisione figlie del nostro tempo, che vanno a considerare degli oggetti inanimati come degli esseri viventi. Ci sono due versioni di quest’opera: la prima, Daily Desiderio, è installata nel cuore della City Life di Milano nel parco delle sculture ArtLine; la seconda è diventata parte della collezione permanente della Fondazione ICA di Milano e prende il nome di Daily Desiderio Domestico. Grazie ad una collaborazione con la Biennale de l’image en mouvement di Ginevra nasce l’espansione cinematografica Daily Dense Dance Desiderio ancora oggi in funzione: l’opera cambia infatti messaggio ogni giorno, per 365 giorni, e ogni messaggio è in quattro lingue.

Dancefloorensick è una serie di video essay divisi in sei capitoli, concepiti per essere visti uno di seguito all’altro in un unico flusso, come se fosse un mixtape di suoni, immagini e testi che si mischiano, accompagnando chi guarda nella memoria dell’artista grazie anche all’utilizzo di testi scritto da Benassi che emulano la poesia sapendola irraggiungibile. Ogni capitolo è un flusso in prima persona in cui l’artista ci accompagna attraverso memorie personali e sentimenti collettivi. Le immagini che compongono i video sono state registrate durante la festa di strada/protesta Tanzdemo Street Party di Berlino, l’11 settembre del 2021, contro le restrizioni alla vita notturna in concomitanza con l’annullamento delle leggi sulla tutela degli inquilini. Tuttavia le immagini sono volutamente non identificabili, potrebbe essere una festa qualunque ovunque. I testi di Benassi che si sovrappongono alle immagini con carattere definito e colori saturi, oscillano tra il poetico e il banale. Siamo dunque invitati a guardare i ricordi vissuti in prima persona dall’artista. La colonna sonora, caratterizzata da sonorità tipiche dei rave, come in Techno Casa diventa una vera e propria colonna vertebrale che concede alle parole di emergere, permettendo alle parole di emergere. Dancefloorensick è un neologismo coniato da Riccardo Benassi che fonde le parole: dancefloor, forensic e sick. Benassi nella sua poetica usa spesso dei neologismi perché, come affermato da lui stesso, lo aiutano a rendere concreta una sua idea, facendola conoscere ad altre persone liberandola dalla sua mente. Dancefloorensick sia adatta sia ad una fruizione e rappresentazione dal vivo che ad una visione online: i sei capitoli sono disponibili sudis.art, una piattaforma online attiva che offre la possibilità di guardare dei video appartenenti a vari artisti, con l’intenzione di rendere accessibile a un pubblico più ampio ciò che altrimenti rischierebbe di rimanere confinato entro una cerchia di addetti ai lavori.

riccardo benassi dancefloorsick

Ovviamente il lavoro di Riccardo Benassi non si ferma a questi tre esempi appena riportati, ma si espande anche sotto forma di libri pubblicati dall’artista nel corso degli ultimi dieci anni in cui porta avanti la sua filosofia e le idee che mette in pratica nelle sue opere. Come anticipato nelle prime righe di questo articolo Riccardo Benassi è una delle personalità più importanti del panorama artistico contemporaneo, in grado di raffigurare il rapporto sempre più fitto che la nostra società ha sviluppato con la tecnologia.

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