La solita “classica” pazza Inter non muore mai.
Conte aveva promesso, appena immerso nella realtá nerazzurra, che non ci sarebbe stata più follia. Convinto lui.
Immagino che ora sia più consapevole del fatto che a questa squadra certe cose non puoi cancellarle con uno schiocco di dita.
Un’Inter particolarmente italiana scende in campo forte: vantaggio al 1º con uno spettacolare tiro da fuori di Lautaro Martinez. Ottimo, tutto in discesa, si potrebbe pensare, ma il mister salentino, invece, in una partita iniziata nei migliori dei modi, ha avuto il piacere di sedersi al tavolo con tutti noi tifosi della beneamata e degustare il menù a disposizione:
ANTIPASTI
-Speriamo bene alla nerazzurra
PRIMI
-soddisfazione e compiacimento
-“Dai, Lukaku, svegliatiiiii!”
-“Seeeeee, Lukaku!”
-rilassamento
SECONDI
-estasi
-1:4 Asens… ah no, El Toro.
Quindi i cambi in vista della Champions di mercoledì aspettando dolce, caffè e amaro.
Ecco, appunto!
Entra Lazaro. Finalmente. Esordio in serie A. Vediamo di cosa è capace.
10 secondi, 2-4.
Lo stomaco si contorce.
DOLCI
-Sofferenza in agrodolce
-Tachicardia su letto di fragole
ll divano a casa è un ammortizzatore di imprecazioni. Quasi si smonta.
La solita vecchia storia.
Magia:
15 minuti di sofferenza.
Arriva il caffè e il 3-4.
Assedio del Sassuolo. Manco fosse il Barcellona della semifinale 09/10.
E allora Berardi diventa Messi.
Peluso il Piquè dell’Emilia.
Consigli sale in area per gli ultimi minuti.
Ma gli estremi tentativi dei neroverdi non vanno a segno.
Lo spauracchio Sassolo è battuto.
La partita finisce.
Doppio Martinez, doppio Lukaku.
L’Inter ha vinto e si riporta a meno 1 da quelli lì.
Anche stavolta si sopravvive, infartuati, al match.
21 punti e settima vittoria in campionato.
Ora testa alla Champions e al Borussia Dortmund.
Caro Mister Conte, vieni a tavola.
E’ arrivato l’amaro.
E ricorda, la solita “classica” pazza Inter non muore mai.
#amala