Bella da morire è una miniserie televisiva andata in onda su Rai 1 per 4 settimane. Al centro della trama c’è una storia di femminicidio, tema tragicamente attuale. Noi di Shockwave Magazine ve la raccontiamo.
Diretta da Andrea Molaioli, già forte della sua esperienza come regista per la serie Suburra, Bella da morire vede come protagonista una straordinaria Cristiana Capotondi, non estranea a ruoli di spessore. Stavolta veste i panni di Eva Cantini, un’ispettrice di polizia che lascia la sua vita per fare ritorno a Lagonero, il tranquillo paesino dove è cresciuta per stare accanto alla sorella Rachele, giovane ragazza dal carattere esuberante, madre del piccolo Matteo.
Eva è una donna dal temperamento forte e determinato e competente nel suo lavoro, come la descrive il questore Festi facendo affidamento sulle opinioni dei suoi ex colleghi. Aggiunge poi però che personalmente preferisce lavorare con gli uomini perché “ci si capisce più in fretta”.
La risposta di Eva non si fa certo attendere:
In Italia una donna su tre ha subito violenze fisiche o sessuali;
Riceviamo 11 denunce al giorno per stupro, più del doppio per maltrattamenti
Ogni anno circa 100 vittime di femminicidio, praticamente una ogni 72 ore;
9 volte su 10 l’assassino è un maschio;
Sono gli uomini ad avere un problema con le donne.
Episodio 1.
Appena arrivata Eva si ritrova a investigare sulla misteriosa scomparsa di Gioia Scuderi (Giulia Arena) modella dalla bellezza disarmante ed aspirante showgirl, incontrata per caso pochi giorni prima.
Ad affiancarla nelle indagini ci saranno il collega Marco Corvi, interpretato da Matteo Martari, il procuratore capo Giuditta Doria (Lucrezia Lante della Rovere) e il brillante medico legale Anita Mancuso (Margherita Laterza).
Il primo ad essere indagato è Graziano Silvetti, suo agente ed anche ex fidanzato, che si dimostra essere il perfetto imbecille, ma forse incapace di commettere un omicidio.
Nonostante la procuratrice sia una donna tosta, è restia a concederle ciò che serve per dare una svolta alle indagini, così Eva convince il padre a fare la denuncia in televisione, per darle una spinta, convinta che il tempo sia essenziale. Eva continua a pensare che la ragazza che sia ancora viva, ma la sua esperienza in casi simili non lascia ben sperare. Una volta ottenuti i tabulati telefonici, quest’ultimi conducono lei e Marco al lago del paese che nasconde non poche insidie nei suoi fondali. Dopo un primo tentativo andato male, sarà la stessa Eva a immergersi nel lago a fare una scoperta raccapricciante: il cadavere di Gioia.
Episodio 2.
Il medico legale trova le unghie di Gioia spezzate e schegge di legno e frammenti di vernice gialla, segni di soffocamento inferti da una mano maschile, ma non ci sono segni di violenza sessuale. Nel frattempo viene anche ritrovata la sua macchina completamente carbonizzata.
Scopriamo intanto che Eva e Marco in realtà non sono estranei, sono stati infatti compagni di scuola alle elementari. Dopotutto il paese è piccolo. Tra i due una sera scoppia la scintilla.
Dopo aver parlato con il vicino di casa, attraverso i filmati di una delle videocamere di sorveglianza di stazione di servizio, i due ispettori scoprono che l’ultima persona ad aver parlato con Gioia è Amir, un pregiudicato di origini marocchine. Sembra il colpevole perfetto, tesi supportata anche a causa del colore della sua pelle, ma la sera della scomparsa di Gioia stava lavorando in nero per un amico di Marco. Al termine della puntata Anita rivela ad Eva e a Giuditta che al momento della morta Gioia era in dolce attesa.
Episodio 3.
Facciamo la conoscenza di Lorenzo, che sostiene di aver avuto una storia con Gioia, seppur breve. Ma si sottopone al test del DNA e quando questo risulta positivo, ammette di aver nascosto la verità alla moglie non vedente per non ferirla perché avevano deciso di tenere il bambino. Graziano Silvetti però racconta una versione diversa, sostenendo che Gioia si era rivolta a lui per abortire.
L’assunzione continua di un medicinale però stabilisce che Gioia è morta prima delle 21, e ciò scagiona Lorenzo.
Intanto Marco rivela ad Eva di essere un uomo violento e che arrivò a picchiare la sua compagna 2 anni prima perché aveva paura di perderla. Inoltre ammette di provare qualcosa per la bella ispettrice.
Nel frattempo Eva tenta di ricucire il rapporto tra la sorella Rachele e suo padre, usando il compleanno del figlio di Matteo come la scusa perfetta. Eva però è all’oscuro di una triste verità che ha portato padre e figlia a non parlarsi per 10 anni e che verrà rivelata nell’episodio successivo.
Episodio 4.
In un primo momento Eva non riesce ad ammettere di provare qualcosa per Marco, ma poi gli rivela che anche lei si sta innamorando di lui. Eva però è decisa a lasciare il suo paese natale e tornare a Milano, convinta di aver fatto il possibile per aiutare la sorella, finché a seguito di un incidente fa una scoperta raccapricciante. Scopre che sua sorella è stata stuprata, e che il frutto di quella violenza è proprio Matteo. Suo padre ne era a conoscenza e quando lei ha scoperto di essere incinta, lui le ha consigliato di abortire, ma è chiaro che lei non gli abbia dato retta. Motivo per cui non lo vuole accanto a suo figlio. Così Eva si vede costretta a restare quando la sorella le chiede un po’ di tempo per pensare.
Veniamo a sapere che Giuditta e il sostituto procuratore hanno una storia e che Graziano era solito picchiare Gioia. Assistiamo anche al suo funerale, a cui Silvetti si presenta ma viene cacciato da Eva. Convinta della sua colpevolezza, riesce a far crollare il suo alibi estorcendo con la forza la sua versione della verità alla donna delle pulizie. Così Silvetti viene arrestato.
Bella da morire continua..
Episodio 5.
Eva tenta di porre rimedio al suo errore, rilasciando il video dell’interrogatorio su Internet e viene sospesa dal suo superiore, che però nutre un vero rispetto nei suoi confronti. Ma Giuditta se ne assume la piena responsabilità e si dimette, con l’intenzione di ricucire il rapporto con il marito, e lasciando il posto al suo ex amante, Ignazio Iurini.
Nonostante i metodi non convenzionali, Eva viene riammessa sul caso, perché guidata dalla passione, e soprattutto dopo che la donna delle pulizie non ritratta la sua versione, anzi aggiunge di essere stata pagata per fornire un alibi a Silvetti. Intanto Eva affronta il padre dopo aver scoperto della violenza subita dalla sorella, e riallaccia i rapporti lavorativi con Marco che intanto scopre che alla figlia del suo migliore amico fu chiesto di portare della droga a Graziano il giorno della morte di Gioia ed è quindi innocente. Quindi Graziano esce di prigione, con le scuse di Eva a cui chiede di trovare l’assassino di Gioia.
Episodio 6.
Quando suo marito Paolo e sua figlia Camilla escono di casa, Sofia incontra il suo amante Guido Branciamani.
Eva e Marco ripercorrono i loro passi e si focalizzano sulle tracce di vernice gialla trovate da Anita sotto le unghie di Gioia, scopriranno poi che si tratta di una vernice lavabile color giallo canarino, usata comunemente nelle scuole.
Intanto Eva viene convocata in palestra dall’istruttrice poiché Camilla ha accusato Matteo di averla baciata senza volerlo, ma Eva non ci vede giusto. Così una volta a casa Matteo rivela che è stata Camilla a baciarlo e che lui l’ha difesa per evitare che la colpa ricadesse su di lei. Vanno così a casa dei Bonsini per chiarire la situazione ed Eva trova una foto di Camilla e Gioia in camera sua, con le pareti gialle, mentre adesso le pareti sono rosa.
Nel frattempo, Rachele ha affrontato Edoardo, il padre di Matteo, e comincia a nutrire dei dubbi sulla violenza subita. Decide quindi di tornare a casa e di ricominciare da capo.
Qualche giorno dopo, coperta da Marco, Eva entra di nascosto in casa loro e trova delle tracce di intonaco giallo che fa analizzare da Anita, scoprendo che si tratta della stessa identica vernice. Così Giuditta si offre di convincere Iurini ad ottenere un mandato di perquisizione. Eva e Marco si baciano durante un bagno nel lago in notturna e passano la notte insieme. Una coppia che scoppia da tutti i punti di vista.
Una volta ottenuto il mandato, Eva consiglia a Sofia di uscire di casa e di portare Camilla con sé con una scusa, in modo da parlare con Paolo senza ripercussioni, ma quest’ultimo ascolta la telefonata e dopo averla aggredita, scappa a piedi diventando ufficialmente ricercato per l’omicidio di Gioia.
Episodio 7.
Eva impiega tutto il commissariato per le ricerche di Paolo Bonsini, ma senza ottenere risultati. Sofia è sconvolta solo all’idea, tanto da non riuscire a stare a casa dei suoi, rifugiandosi dall’amante Guido, che però l’aveva considerata solo come una scappatella.
Intanto alla porta di Rachele bussa Edoardo, il padre di Matteo. Giuditta invece prova a recuperare il suo matrimonio con Michele, ma non è facile. Così torna da Iurini.
Un nuovo episodio di violenza domestica da parte di Marco che è diventato geloso dopo essere venuto a conoscenza del passato ricco di amanti di Eva, la turba molto. Marco vedendo Sofia sconvolta al volante decide di seguirla, entrando in casa sua e trovandosi in trappola.
Episodio 8.
Paolo Bonsini viene trovato morto vicino al lago, il caso quindi può dichiararsi chiuso. Ma ad Eva qualcosa non quadra.
Marco viene legato e gli viene somministrato del sonnifero in una stanza nascosta e insonorizzata mentre Sofia gli rivela di non aver mai subito violenze di alcun tipo da Paolo e di essersi innamorata di lui soltanto con il tempo, mentre da giovane aveva una cotta per il cantante della band che invece aveva preferito Gioia a lei. Come tutti del resto.
Intanto Iurini ha intenzione di comunicare a tutti l’esito delle indagini, ma viene fermato da Giuditta. L’autopsia conferma infatti che Paolo è stato ucciso e che gli è stato somministrato un tranquillante dalla schiena.
Eva bussa a casa di Sofia con la scusa di farsi offrire un caffè. Scopre così che Sofia è mancina e che quindi la ragazza bionda del video di sorveglianza del distributore di benzina era lei e non Gioia.
Sofia rivela che fu Paolo a tentare di violentare Gioia e di averla soffocata quando non ci è riuscito. Quando però Eva aveva scoperto della sua colpevolezza, lei lo aveva ucciso facendolo sembrare un suicidio.
Grazie a fischietto di Eva, Marco viene ritrovato. Ormai senza pensieri e con il caso finalmente chiuso, Eva nuota tranquilla nel lago dove tutto è cominciato.
Eva si è dimostrata una persona onesta, diretta, che dice la verità anche quando fa schifo. L’ottimo istinto e la sua esperienza maturata nel campo fanno di lei la migliore nel suo mestiere. Nonché una perfetta sorella maggiore, quella di cui tutte avremmo bisogno.
Bella da morire è la storia di donne forti, coraggiose, pronte a tutto pur di fare la cosa giusta e rendere giustizia ad altre donne più fragili.
Nel caso vorreste rivedere le puntate oppure guardarle per la prima volta, sono disponibili sulla piattaforma digitale della Rai.
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