Disney+, Netflix, Youtube – Lo streaming risponde alle richieste europee per l’emergenza Coronavirus

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Disney+, Netflix, Youtube: si sono rincorse in questi giorni molte notizie legate ai servizi di streaming e alle richieste, da parte di diversi personaggi dello istituzioni europee, di cercare di limitare il consumo dello streaming sulle infrastrutture di rete dei Paesi del Vecchio Continente. Questo perché l’emergenza Coronavirus ha portato buona parte dei Paesi europei a varare misure simile a quelle italiane, con i cittadini chiusi in casa, lontani dal lavoro e dalle solite occupazioni.

Ciò ha portato inevitabilmente a un maggiore consumo dell’intrattenimento via streaming, con colossi quali Netflix e Youtube, e la neonata Disney+, principali mete per trascorrere il fin troppo tempo libero che si ha in questi giorni. Cosa sta succedendo? Quali sono le proposte arrivate dalle istituzioni? Cerchiamo di comprendere insieme quale sia il problema e come hanno risposto le aziende operanti in questo settore.

Coronavirus e streaming: le richieste europee

L’eccessivo consumo di streaming sta gravando enormemente sulla rete internet europea, con le infrastrutture vicine alla saturazione. Saturazione che non può e non deve essere raggiunta: la rete è infatti il sistema che oggi ci permette di proseguire con il lavoro telematico, il cosiddetto smart working, ma anche di proseguire nelle lezioni scolastiche da casa, assicurando una continuità di insegnamento a tutti gli alunni, di ogni ordine e grado. Una situazione quindi da preservare, in cui l’intrattenimento, per ovvi motivi, deve essere messo in secondo piano.

Per questo ai principali fornitori di servizi, come Netflix e Youtube, è stato chiesto di limitare la qualità video, eliminando la possibilità di fruire di contenuti in 4K e mantenendo la standard definition. Il tutto mentre in questi giorni è al debutto anche Disney+ (in buona parte d’Europa dal 24 Marzo), che già al debutto statunitense aveva portato a un livello di accessi davvero impressionante. Per questo dalla Francia si è alzata una voce affinché avvenisse un rinvio del lancio del servizio, così da evitare di pesare sulle infrastrutture francesi.

disney+

Coronavirus e streaming: la risposta dei servizi di streaming

Le risposte non si sono fatte attendere, con una straordinaria collaborazione da parte delle aziende in questione. Sia Netflix che Youtube si sono infatti impegnate in un abbassamento della qualità, cercando così di non gravare sulle infrastrutture già messe così tanto sotto stress dall’emergenza Coronavirus. Il risultato non è comunque negativo per l’utente finale: non si tratta infatti di tornare a una visione fatta di buffering e pixel in evidenza, ma semplicemente un utilizzo di una qualità non eccessivamente alta.

Non temete, dunque: potete continuare a vedere serie tv e film in una qualità più che buona. Netflix infatti già da anni utilizza un costante riadattamento della qualità del video in base alla banda disponibile, e ciò si rivela oggi un notevole vantaggio non solo per l’azienda, ma anche per l’utente finale. Stando alle risposte date da Netflix, infatti, si tratta di un minor carico del bit-rate, che potrebbe permettere comunque la visione in 4K.

Disney+ ha invece accolto la richiesta delle istituzioni francesi, posticipando il lancio in Francia al 7 Aprile. Non solo: a livello europeo si impegna a prendere misure simili agli altri servizi, abbassando la qualità massima disponibile ma senza danneggiare la visione per l’utente finale, garantendo quindi uno standard decisamente buono. Una difficoltà non da poco per Disney+, al lancio europeo, ma la risposta è stata decisamente positiva per la sua immagine.

Le aziende si sono quindi poste, ognuna nella sua individualità, come un fronte unito, in grado di rispondere con comprensione e prontezza alle richieste dei vari Paesi, le cui istituzioni sono impegnate in quella che è, a tutti gli effetti, una crisi senza precedenti. Il nostro intrattenimento, un modo per fuggire dalla triste realtà di questo periodo così cupo, non ne esce minacciato, ma semplicemente viene limitata la qualità massima, un qualcosa di assolutamente superfluo: ben venga la Standard Definition, se ciò può aiutare l’intera rete a resistere a uno stress davvero non da poco.

Andrea Prosperi
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