Tom Ellis è tornato nei panni dell’affascinante caos diabolico di Lucifer Morningstar. La seconda parte della quinta stagione della serie tv è stata rilasciata da Netflix il 28 maggio in tutto il mondo
Azioni celestiali, rivelazioni inaspettate e quella punta di comedy e dramma insieme sono tutti ingredienti che ritroviamo negli otto episodi della seconda parte di Lucifer 5. A dir la verità, le prime sei puntate risultano piuttosto noiose, dove per tutto il tempo ti fai la stessa domanda: “perché?”, dove sembra che quello che stai vedendo non ha senso, compresa quella parte musical che è stata inserita non so con che criterio. Tuttavia, le cose cambiano con gli episodi finali.
La prima parte di Lucifer 5 ci aveva lasciati con uno dei più grandi cliffhanger che la serie tv scritta da Mike Carey abbia mai visto: l’arrivo di Dio. La seconda parte – ricordo che lo spettacolo è stato spezzato a causa del coronavirus, in quanto la produzione è stata interrotta prima della fine della quinta stagione – inizia proprio da questo gigantesco colpo di scena. E vediamo Dio (Dennis Haysbert) entrare nelle vite terrene dei figli Lucifer (Tom Ellis) e Amenadiel (DB Woodside).
Il problema Michael (interpretato lo stesso da Tom Ellis), il gemello identico di Lucifer arrivato sulla Terra con lo scopo di rovinare la vita al fratello, è più vivo che mai, soprattutto perché adesso i due sono l’uno contro l’altro per sostituire il padre e quindi diventare Dio. Ma l’obiettivo di Michael è davvero diventare Dio oppure ha in serbo altre malvagità dopo il rapimento di Chloe? Lo scoprirete solo guardando gli episodi.
Per quanto riguarda il “tira e molla” tra Lucifer e Chloe Decker (Lauren German), vediamo i Deckestar più uniti che mai. Finalmente, direte voi. Ma vi confesso una cosa: la loro relazione è la parte meno interessante, ormai hanno perso tutto quel fascino che avevano nelle prime quattro stagioni. Infatti, per tutta la durata di Lucifer 5 non riescono a trasmetterci del tutto quella chimica oggettiva che abbiamo percepito fin dall’inizio. E’ come se il loro fascino si sia spento alla fine della quarta stagione, quando Lucifer gli ha rivelato di essere il Diavolo, mostrandosi per quello che è realmente.
Infatti, secondo il mio punto di vista, l’interesse dello spettatore viene catturato principalmente dagli altri personaggi. Gli eventi che hanno mostrato a Dan (Kevin Alejandro) la faccia diabolica di Lucifer lo hanno spinto al limite e nella seconda parte di questa stagione si farà protagonista di un plot twist – che non vi dico – che la serie meritava per dare quel pizzico di brio, altrimenti avrebbe continuato con quella scia banalizzante.
Se nella prima parte abbiamo visto Amenadiel nel pieno della sua attività genitoriale, nella seconda il rapporto con il figlio semi-celeste avuto con la psichiatra Linda (Rachael Harris) è messo da parte, mentre il suo ruolo è quello di braccio destro di Lucifer nell’appoggiarlo a prendere il posto di Dio. Un po’ mi è dispiaciuto non vedere l’evoluzione della famiglia felice che ha creato, ma speriamo di rivederli nella sesta stagione.
Uno dei personaggi che ho amato di più è quello di Mazikeen (Lesley-Ann Brandt). Nel corso delle stagioni ha avuto l’evoluzione più interessante di tutti. Scava più a fondo nell’aspetto emotivo di Maze, in cui da demone aggressiva, dovuta all’abbandono di sua madre, sperimenta nuovi sentimenti che la portano ad inseguire un’anima che pensava di non avere. A questa sua metamorfosi contribuisce l’amore per Eve (Inbar Lavi) che ritroviamo nella seconda parte di Lucifer 5.
Un bellissimo excursus l’ha avuto anche Ella (Aimee Garcia) che da collega spensierata la troviamo alle prese con il suo “lato oscuro”. Una parte che si è manifesta a causa delle relazioni sbagliate con noti criminali, tra tutti il fino bravo ragazzo che si è rivelato un serial killer. Ma speriamo che per lei gli sceneggiatori hanno in serbo un meritato lieto fine.
Nonostante i casi di omicidio in cui Lucifer e Chloe sono coinvolti come partner non hanno presa più sullo spettatore – almeno su di me – e nonostante la noia dei primi episodi, la seconda parte di Lucifer 5 si riprende sul finale. Dove colpi di scena e il pathos degli ultimi minuti, che tengono con il fiato sospeso, reggono completamente l’intera stagione.
(Photo by FOX Image Collection via Getty Images)
Ovviamente ad aiutare una sceneggiatura che spesso si dimena tra cliché, dialoghi stridenti e banali, il carattere irrealistico di alcuni personaggi e il ghigno – fastidioso – ogni volta che qualcuno esclama: “che diavolo” oppure “oh mio Dio”, c’è l’interpretazione degli attori. Dove, tra tutti, c’è Tom Ellis che si supera nelle doppie vesti di Lucifer e Michael, regalando ai personaggi diverse posture e accenti differenti.
Sebbene la seconda parte – come la prima – di Lucifer 5 abbia dei difetti ben evidenti, continua ad essere piacevole e godibile nel suo complesso. Dove non manca divertimento, spensieratezza e qualche, inevitabile, lacrimuccia.
Non ci resta che aspettare la sesta stagione per vedere il gran finale di una delle serie tv di punta di Netflix.
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