Persuasione, Netflix rivisita in chiave moderna il classico di Jane Austen

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L’ultimo adattamento di Persuasione, romanzo postumo della scrittrice Jane Austen con Dakota Johnson nei panni della protagonista, Anne Elliot è finalmente disponibile su Netflix. Il risultato, che porta la firma di Carrie Cracknell, delude le aspettative, peraltro altissime.

Senza tempo (timeless in inglese) è la parola chiave per leggere ed interpretare qualsiasi cosa sia stata scritta dalla penna geniale di Jane Austen. Eppure in Persuasione a rimanere intatto è soltanto il grande insegnamento che la scrittrice ha voluto fare alle donne di ieri, di oggi e di domani: non lasciate che qualcuno vi dica come vivere o chi amare.

Persuasione, la trama

Persuasione
Dakota Johnson è Anne Elliot in Persuasione.

Scritto tra il 1815 e il 1817, Persuasione ripercorre le vicende di Anne Elliot, una giovane di 26 anni che non si è ancora sposata. La sua “particolare condizione”, che è motivo di sofferenza per lei e di vergogna per la sua famiglia, è dovuta ad una scelta fatta otto anni prima: Anne si è infatti lasciata persuadere a interrompere la relazione amorosa che la legava a Frederick Wentworth (Cosmo Jarvis) a causa della sua inferiorità sociale e della prospettiva di un futuro incerto.

Intanto le sue sorelle – Mary ed Elisabeth – sono impegnate a vivere le loro per nulla appaganti vite e suo padre è ben felice di sperperare il proprio patrimonio fin quando non è costretto a trasferirsi con la sua famiglia nella più economica Bath e ad affittare la sua lussuosa residenza. Lady Croft, la nuova affittuaria, si rivela essere la sorella di Frederick Wentworth che intanto è diventato un ricco e stimato capitano della Marina.

Da qui seguono una serie di incontri, alcuni casuali altri meno, in cui è evidente che i due sfortunati amanti continuano ad amarsi ma entrambi hanno paura di dichiararlo apertamente. Colpa dell’imbarazzo di lei dopo averlo rifiutato e dell’orgoglio ferito di lui.

Dialoghi e azioni del terzo millennio

Anne appare troppo sicura di sé, consapevole del proprio corpo e della propria intelligenza che però, a differenza di Elisabeth Bennet, non ostenta quanto piuttosto nasconde. Come se per le nuove generazioni i pensieri di una giovane dell’Ottocento fossero troppo difficili da comprendere.

Anne/Dakota si consola con tanti, forse troppi, bicchieri di vino rosso. Si vanta di ballare Beethoven da sola, in camera, come se all’epoca esistesse già Spotify. E poi parla con la bocca piena, alza gli occhi al cielo e si avvicina al tronco di un albero per fare pipì. Tutte cose che difficilmente avremmo visto in una ragazza perbene d’inizio Ottocento.

Come se non bastasse è la protagonista a raccontare tutto ciò che accade, in real time. Per di più commenta, ammicca, cerca solidarietà e complicità nello spettatore. La rottura della quarta parete può funzionare a teatro (in cui la regista ha particolare esperienza) ma non in un film di matrice ottocentesca in cui lo spettatore è costretto ad entrare ed uscire dalla narrazione di continuo.

Perché guardarlo

Persuasione
Dakota Johnson (Anne Elliot) e Henry Golding (Mr. William Elliot) in una scena del film.

Di non fuori luogo c’è poco, ma per fortuna c’è. Per esempio la scelta dei costumi. È vero che non rispecchiano del tutto la moda dell’epoca, eppure li ho trovati adatti alla storia e alle ambientazioni. Chi ha detto che c’è bisogno di mettere lustrini, gioielli sfavillanti e colori esplosivi praticamente ovunque?

A proposito di location, tra scogliere, case patronali, ville immerse nella natura, c’è da restare senza fiato. Quello che non ho apprezzato sono invece le scritte in sovrimpressiome a caratteri cubitali che mi ricordano tanto i film Marvel e che cozzano con i panorami raffinati della campagna inglese.

Persuasione si lascia guardare anche solo per scoprire come va a finire. Dopotutto le storie d’amore affascinano praticamente da sempre. Saranno gli sguardi, i piccoli gesti, le unioni impossibili a causa della differenza di ceto, la paura di esprimere i propri sentimenti e di seguire il proprio cuore. Ma è proprio questo che la scrittrice vuole dimostrare: cosa accade quando non si ha il coraggio di decidere per se stessi.

Lode a Jane Austen, icona della letteratura e incolume al perdurare dei secoli.

Persuasione oltre il libro

Una commedia targata Netflix difficilmente avrebbe potuto reggere il confronto con non uno ma addirittura due versioni cinematografiche. Entrambi i precedenti, Persuasione del 1995 e del 2007, erano stati apprezzati dalla critica e dal pubblico per aver mantenuto l’atmosfera e l’attitudine malinconica e raffinata tipica dell’epoca Regency (1811-1820).

La scelta di interpretare Persuasione in chiave moderna e anticonformista, “alla Bridgerton” sperando di imitarne il successo si è rivelata fatale. A brillare infatti è soltanto la presenza di una Dakota Johnson straordinaria che suo malgrado si è dovuta adattare ad uno script che la mortifica.

Jane Austen sul grande schermo

Se siete appassionati dei film d’epoca e del romanticismo d’altri tempi, Jane Austen è pane per i vostri denti. Negli anni, tra grande e piccolo schermo, in tanti hanno voluto renderle omaggio.

Ragione e sentimento (1995)

Ang Lee dirige un cast d’eccezione composto da Emma Thompson, Kate Winslet, Alan Rickman e Hugh Grant nel film basato sul romanzo d’esordio della Austen. Impoverite dalla morte del padre, le tre sorelle DashwoodElinor, Marianne e Margaret – devono selezionare i possibili pretendenti per assicurarsi un futuro.

Orgoglio e pregiudizio (1995 e 2005)

Che sia la miniserie BBC con Colin Firth, al cui fascino non si resiste o il più recente adattamento dell’allora esordiente Joe Wright con una straordinaria Keira Knightley, non ci stancheremo mai di guardare Orgoglio e pregiudizio. Nonostante il pregiudizio di lei e l’orgoglio di lui, i due protagonisti non potranno fare a meno di innamorarsi e di regalarci una tormentata ma bellissima storia d’amore.

Mansfield Park (1999 e 2007)

Ognuno si crea il proprio destino. Mansfield Park si potrebbe riassumere così. La protagonista è la piccola Fanny che viene allontanata dai genitori per essere cresciuta dalla ricca zia da cui viene trattata come una serva. Ciononostante, Fanny dimostra ben presto di essere ricca di spirito.

Emma (1996 e 2020)

Gwyneth Paltrow e Anya Taylor-Joy sono impeccabili nel ruolo di Emma Woodhouse, una moderna ed irriverente Cupido. La protagonista si impegna a combinare matrimoni tra le persone che conosce fin quando anche lei si innamorerà.

L’abbazia di Northanger (2007)

Una giovanissima Felicity Jones interpreta Catharine Morland, una ragazza appassionata di romanzi gotici e dalla fervida immaginazione. Una volta introdotta in società s’invaghisce del giovane Henry Tilney e darà libero sfogo alla sua fantasia.

Tamara Santoro
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