A dare il via alla nuova stagione televisiva Rai è la seconda stagione di Mina Settembre, la serie che vede protagonista una straordinaria Serena Rossi nei panni di un’assistente sociale sempre impegnata ad aiutare il prossimo.
Diretta da Tiziana Aristarco e prodotta da Rai Fiction e Italian International Film, Mina Settembre è liberamente ispirata ai romanzi di Maurizio de Giovanni, la mente (anzi, la penna) geniale dietro alcune delle produzioni di successo come I Bastardi di Pizzofalcone e Il Commissario Ricciardi.
Mina Settembre è una coccola sul cuore, una serie credibile, ricca di contenuti, che ha l’intento di raccontare un tipo di interazione tra persone che non hanno paura di manifestare i propri sentimenti e che ha gli ingredienti giusti per entrare nel cuore delle persone: empatia, sentimenti, speranza nel prossimo.
Le protagoniste sono le storie di tutti i giorni che s’incastrano con un tessuto sociale delicato. Seppur contratte dal tempo, cinquanta minuti non permettono di entrare nella profondità delle cose, riescono comunque ad intrattenere e ad addolcire il cuore del pubblico. Altro punto di forza della serie è la sua essenza, la solidarietà e la capacità di un’assistente sociale di capire, di ascoltare, con i mezzi che ha a disposizione e a volte anche facendo delle cose non propriamente corrette da un punto di vista deontologico, di aiutare le persone che hanno bisogno. È rassicurante sapere che ci sono persone come Mina Settembre nella vita reale.
Per di più una consapevolezza maggiore permette alla serie di affrontare temi importanti, dagli adolescenti alle diversità, e di trattarli con dignità e delicatezza. Ampio spazio viene dato ai giovani, che hanno particolarmente risentito le conseguenze della pandemia soprattutto dal punto di vista psicologico. Saranno loro i protagonisti di un corso di educazione sessuale e sentimentale.
Negli episodi precedenti
Se prima di guardare la seconda stagione di Mina Settembre sentite il bisogno di recap veloce, potete leggere la nostra recensione sulla prima stagione. Nella seconda stagione tutti i protagonisti si trovano a dover affrontare un importante cambiamento.
Mentre Irene (Christiane Filangieri) deve fare i conti con le conseguenze delle sue azioni e si ritrova a dover raccogliere da sola i pezzi dopo che il suo mondo le è crollato addosso, Titti (Valentina d’Agostino) ha appena scoperto di essere incinta ed è costretta improvvisamente a cambiare atteggiamento: il simbolo dell’eterna giovinezza deve diventare grande.
Intanto il triangolo amoroso tra Mina, Claudio e Domenico continua ad incuriosire gli spettatori. Dopo che una rivelazione ha cambiato per sempre la sua vita, Mina è ancora divisa tra l’affetto per il suo ex marito e la passione per il collega.
Domenico (Giuseppe Zeno) è di estrazione diversa e ha scelto di operare nel sociale essendo nato e cresciuto all’interno del quartiere di cui conosce i disagi e ne apprezza i profumi. Capisce quindi l’esigenza di Mina di mettere gli altri al primo posto e non ha paura di darsi per ricevere qualcosa in cambio.
Claudio (Giorgio Pasotti) ha uno scarto rispetto alla prima stagione: prende coscienza di sé e scopre quali dovrebbero essere le priorità nella vita dopo un’esperienza traumatica. Mentre prima era molto proiettato verso la carriera, adesso sceglie di abbandonare tutto per dedicarsi a ciò che è realmente importante e si fa portavoce del fatto che tutti meritano una seconda possibilità.
Due new entry si aggiungono al cast nella seconda stagione: Antonia Liskova nei panni della psicologa Giulia Postiglione e Marisa Laurito in quelli dell’irriverente zia Rosa, che eredita il testimone della napoletanità da Marina Confalone. A fare da cornice alle vicende dei protagonisti è sempre Napoli, ma non una Napoli qualsiasi: la Napoli perbene, la Napoli storicamente abituata
all’accoglienza, la Napoli in cui il diverso non esiste.
Nella seconda stagione di Mina Settembre
Tutti, prima o poi, hanno bisogno di una pausa dalla realtà. Dopo aver scoperto di essere stati vittime di una bugia che ha condizionato le loro vite, Mina e Gianluca si sono presi una vacanza a Procida. Intanto a Napoli un attentato coinvolge Claudio e Mina comincia a pensare che il loro matrimonio meriti una seconda chance.
Ritornata al consultorio, Domenico chiede aiuto a Mina per realizzare un corso di educazione sessuale dove quest’ultima prende a cuore il caso di Valeria, una ragazza in sovrappeso che usa la disinibizione per nascondere la propria insicurezza.
Intanto inizia il disgelo tra Irene e Mina quando insieme a Titti seguono il caso di tre operaie che dopo il licenziamento hanno iniziato a lavorare in una fabbrica dismessa. Claudio, che ha più volte espresso di desiderio di avere un bambino, ha rimesso a nuovo la barca di suo padre e le propone di partire per un viaggio. Ma Mina non può lasciare il suo lavoro, la sua priorità, che la porta a trascurare la sua vita privata ma che in questo momento rappresenta l’unica cosa a cui si può aggrappare.
Il bello di una fiction come Mina Settembre è la delicatezza con cui tratta casi particolarmente delicati come quello di Viola, una ragazza ribelle che sente il bisogno di conoscere il motivo dietro l’abbandono da parte della madre per trovare pace e quello di Angioletta, una giovane con disforia di genere e che quindi sente la propria identità di genere diversa dal proprio sesso. La semplicità delle piccole cose, della vita di tutti i giorni ha permesso al pubblico di immedesimarsi e trovare conforto.
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