Red (Turning Red) è un film d’animazione del 2022 co-scritto e diretto da Domee Shi, al suo debutto alla regia di un lungometraggio. Prodotto dai Pixar Animation Studios e distribuito dai Walt Disney Studios Motion Pictures, la pellicola è il 25° lungometraggio d’animazione Pixar.
La regista ha vinto l’oscar nel 2018 con il cortometraggio Bao che aveva come tematiche la famiglia e la difficoltà di lasciar andare i propri figli, in questo film questo tema viene ripreso ed approfondito ulteriormente.
Red è la storia delle difficoltà di affermarsi come se stessi senza vergognarsi.
La trama del film Pixar è molto semplice e lineare: la giovane Meilin “Mei” Lee è una giovane cino-canadese di 13 anni che vive a Toronto con la sua famiglia. È la figlia perfetta, il massimo dei voti a scuola e rispettosa della famiglia e soprattutto di sua madre di cui vuole con tutta se stessa l’approvazione ad ogni costo.
La giovane protagonista ha tre amiche con cui passa le giornate quando non è a casa, le quattro ragazze sono appassionate di una boy-band chiamata 4-Town e sognano di poter andare ad un loro concerto prima o poi.
La vita di Mei scorre normalmente fino a quando non scoprirà che le donne della sua famiglia sono affette da una maledizione: raggiunta la pubertà sono in grado di trasformarsi in un gigantesco panda rosso ogni qualvolta provano emozioni forti.
Come se non bastasse i 4-Town annunciano una data a Toronto, il gruppo di amiche quindi deve riuscire a raccogliere ottocento dollari per poter andare al concerto, senza però essere scoperte dalla madre iperprotettiva di Mei che non vuole assolutamente che la figlia abbia determinati comportamenti.
Red tratta temi importanti e lo fa con una certa intelligenza.
Siamo ben lontani dai temi cui la Pixar ci ha abituato in altre pellicole, comunque la pubertà e la voglia di essere se stessi è sempre attuale e mai banale, soprattutto per come viene rappresentato in questo film: un gigantesco panda rosso.
In Turning Red la voglia della giovane Mei di poter essere finalmente se stessa e scardinarsi da quella perfezione impostale da sua madre fa da perno centrale per la trama, la ragazza vuole l’approvazione della famiglia ma vorrebbe anche essere se stessa.
Le amiche della ragazza sono la sua ancora di salvezza, questo è u messaggio molto importante in tutto il film, le giovani infatti descrivono l’andare al concerto come il rito di passaggio per diventare donne e vogliono farlo tutte insieme, facendosi forza l’un l’altra.
Le figure femminili la fanno da padrone per tutta la pellicola, le uniche figure maschili di rilievo sono la boy band amata dalle amiche, il padre della protagonista ed un bulletto della scuola che prende in giro Mei. Questo film grida a girl-power ma lo fa con sapienza ed astuzia, non risulta mai banale o scontato.
Nonostante il target a cui il film è chiaramente rivolto non ci sono battute estremamente puerili, la comicità è sempre ben godibili da tutti, inoltre essendo ambientato ne 2002 la pellicola strizza l’occhio a tutti coloro che hanno vissuto quegli anni con tante piccole citazioni apprezzabilissime.
Visivamente Red è ben fatto, portando più di qualche citazione all’animazione asiatica e nipponica.
La pellicola è veramente ben fatta, non è sicuramente la migliore opera della Pixar ma come sempre dimostra che questo studio riesce sempre ad essere incredibile. I colori sono veramente magnifici, risultando un po’ spenti a tratti ma senza mai essere un difetto vero e proprio.
Le animazioni del film più volte strizzano l’occhio al sol levante, basta pensare agli occhi delle protagoniste che spesso diventano molto più grandi e con delle stelline luccicanti all’interno: un marchio di fabbrica degl’anime giapponesi.
Le poche scene d’azione presenti sono comunque ben fatte, dosando sapientemente lo slow-motion e lo stop-motion, vanno a riequilibrare i momenti di lentezza della trama.
La trama infatti è forse la cosa meno riuscita, risulta essere veramente troppo ricca ed approfondita finendo per tralasciare inevitabilmente alcune side-story sullo sfondo. Sul finale Red punta sull’esagerazione, andando forse un po’ a stonare con ciò che è accaduto prima ma risultando comunque godibilissimo.
Il messaggio del film è molto chiaro: essere diversi vuol dire essere se stessi e bisogna accettarlo, non esiste migliore o peggiore in nessun modo. La pellicola non è quindi la migliore opera Pixar degli ultimi anni ma riesce comunque ad essere un buon film con un messaggio che non è mai banale o fuori tempo.
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