La seconda stagione della fortunata serie The boys prodotta da Amazon ed ideata da Eric Kripke si è conclusa il 9 ottobre con l’ottavo ed ultimo episodio.
Comincio col dire che The Boys 2 non ha deluso per nulla le aspettative di chi l’attendeva dall’uscita della prima, i Super tornano più cattivi che mai e soltanto una banda di disadattati senza super-poteri sembra essere l’ultima speranza per il genere umano.
Questa serie è uno dei tanti prodotti che tratta il tema dei super-eroi, complice l’MCU che ha riportato in auge un genere che non aveva mai conquistato così tanto il pubblico come in questi ultimi anni.
The Boys può considerarsi un cine-comic a tutti gli effetti (anche quest’opera è tratta dall’omonimo fumetto) ma qui i veri cattivi sono proprio i super, i nostri eroi invece sono un gruppo di persone prive di super poteri con molti problemi ed un odio spropositato nei confronti dei grandi eroi che fanno un po’ quello che vogliono.
Una seconda stagione dal ritmo narrativo più pacato rispetto alla prima ma non per questa priva di emozioni e colpi di scena.
Senza fare spoiler diciamo che questi 8 episodi di questa seconda stagione sono meno incentrati sui Boys, si ha una scrittura a più ampio respiro in cui si prendono interi episodi soltanto per approfondire alcuni dei super ed il loro rapporto con il mondo.
Esattamente come nella prima stagione c’è la presenza di una violenza visiva veramente esagerata senza però che si scada mai nel banale o nell’ingiustificato. Su The boys tutto è esasperato ed ingigantito: quello che viene messo in scena non è un mondo realistico ed ordinario, ci sono esseri con super-poteri che possono fare ciò che vogliono e gli unici che sembrano volersi opporre sono tutto tranne che eroici o super.
L’arco narrativo dei protagonisti ci mette più del previsto a prendere il volo ma quando lo fa non si può che restare incollati alla propria televisione a godersi l’esagerato spettacolo che questa serie decide di offrire.
Cosa succederebbe se Super-man fosse un pazzo psicopatico e la Justice League fosse tutto tranne che eroica?
Questa serie fondamentalmente si basa proprio su questo, i Seven infatti sono la parodia della Lega della Giustizia e Homelander è un Super-man che non è affatto un eroe. Questa serie ha una premessa abbastanza semplice: i super-eroi sono individui malati con complessi di superiorità che lavorano per una multinazionale che li crea a laboratorio; infatti sono dei veri e propri marchi e sono più che altro una fonte di guadagno per la società che li governa.
Più che super-eroi sono delle macchine per soldi, infatti la Vaught (nome della società che li crea) possiede diritti cinematografici e di immagine di ogni eroe che ne fa parte (velata ma non troppo la citazione all’MCU). Insomma qui i super pensano a tutto tranne che a salvare veramente le persone, non lo fanno perché spinti da un animo nobile ma soltanto perché la loro immagine richiede questo.
Homelander: il super-villain migliore che questa serie potesse chiedere.
Un vero plauso ad Anthony Starr per l’interpretazione che offre in questa serie: il suo Patriota (Homelander in originale) è a tutti gli effetti il personaggio migliore dell’intera serie; è un vero villain con problemi con il proprio ego e la possibilità di poter fare praticamente quello che vuole visto che è al pari di un dio nel mondo in cui vive.
Sì perché lui è praticamente il Super-man di questo mondo (gli stessi identici poteri), solo che non ha nulla di eroico: è uno squilibrato con un bisogno di essere amato e di attenzione e con il complesso del messia. Il suo personaggio in The Boys viene sviscerato ed analizzato come nessun altro in questa seconda stagione, un’analisi psicologica pressoché impeccabile porta ad avere uno dei migliori cattivi mai visti sul piccolo schermo.
Super eroi malvagi contro dei disagiati che vogliono ucciderli, come andrà a finire?
Le performance attoriali dei nostri The Boys sono tutte veramente di elevato livello, superiori a tutti però Karl Urban con il suo Billy Butcher: un uomo che ha fatto della vendetta contro i super la sua ragione di vita e non ha nessuna intenzione di perdere. Veramente interessante anche il nuovo personaggio di Stormfront (Aya Cash) che porta una figura di contrasto per il patriota all’interno dei Seven, una caratterizzazione tutt’altra che scontata e con una storia che vi colpirà e stupirà a più riprese.
L’unica critica che mi sento di fare è che questa stagione ha avuto un calo dal punto di vista della fluidità, gli episodi si guardano sempre molto piacevolmente ma rispetto alla prima stagione è come se si fosse deciso di spingere meno sull’acceleratore; inoltre i protagonisti sono meno presenti sullo schermo di quanto dovrebbero, i veri protagonisti di questa stagione risultano i super.
La regia di The Boys, nonostante non brilli per guizzi tecnici, è pur sempre cristallina e permette di capire cosa sta succedendo in qualsiasi momento, anche nelle scene di azione più concitate. Ottima la fotografia che ha un leggero tono blu, senza mai però scadere nel dark e che anzi esplode in colori più accesi quando c’è l’eccesso di violenza a cui questa serie ci ha abituati. Impeccabili gli effetti speciali che vengono sempre usati sapientemente ma che risultano sempre credibilissimi al pari dei film del cinema.
Insomma questa seconda stagione di The Boys nonostante un piccolo calo rispetto alla prima è comunque un prodotto di altissimo livello, che va a riscrivere un po’ quel canone che ormai si è stagnato nel nostro immaginario dei super-eroi che salvano vite, come direbbe Billy Butcher: The Boys 2 si può definire “fottutamente diabolica”.
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