Partigiana a sedici anni, sindacalista in difesa delle operaie, prima donna a ricoprire la carica di Ministro nel 1976, Presidente della Commissione di inchiesta sulla loggia massonica P2. La vita di Tina Anselmi è stata quella della nostra democrazia e verrà trasmessa in prima serata su Rai 1 il prossimo 25 aprile.
Se vuoi cambiare il mondo devi esserci, diceva. Tina Anselmi aveva capito di non poter restare a guardare mentre la guerra sconvolgeva l’ordine mondiale e di dover agire quando, neanche maggiorenne, decise di aderire alla lotta partigiana. E da quel momento in poi non si è più fermata: ha speso la sua vita in difesa della democrazia – che considerava la forma di governo più bella ma anche la più faticosa – e delle donne.
La Commissione per le Pari Opportunità, il Servizio Sanitario Nazionale, la riforma Basaglia, la legge sull’aborto: tutte idee che senza Tina Anselmi non sarebbero mai diventate realtà. Ecco perché a lei, insieme a tanti altri, dobbiamo la nostra libertà.
In Tina Anselmi, una vita per la democrazia, il film tv diretto da Luciano Mannuzzi e coprodotto da Rai Fiction e BIBI Film, è Sarah Felberbaum a dare voce e volto ad un personaggio da cui tutti – nessuno escluso – abbiamo da imparare.
Questo progetto rientra nel catalogo delle grandi donne che hanno fatto grande il nostro Paese e che hanno aiutato la democrazia a crescere, ha affermato Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, che aveva già annunciato, in occasione della conferenza stampa di Fernanda, la lavorazione di un film tv dedicato all’Anselmi. Per motivi personali ho avuto la fortuna di incrociarla. Era una grandissima donna, un’eroina civile, con la qualità di andare incontro alle persone, caratteristica che si lega molto bene alla politica. Gli uomini e le donne di politica dovrebbero avere questa qualità che è un mix di empatia, generosità e capacità di visione.
Raccontare un personaggio come quello di Tina Anselmi è stata una grande responsabilità. C’è voluto tempo per dare vita a questo film-tv: allo stesso tempo dovevamo dare conto di quello che ha fatto e realizzare un prodotto godibile per il pubblico di Raiuno – ha sottolineato Angelo Barbagallo, produttore per BIBI Film – Sono contentissimo che vada in onda il 25 aprile, è un gesto di affetto e di rispetto per Tina. Questi biopic sono molto utili per rimettere sotto i riflettori personalità che altrimenti rischiano di essere dimenticate.
Non è stato semplice, ma molto stimolante: per raccontare un mondo di donne infatti mi sono dovuto appellare alla mia parte femminile. Facendo questo film-tv mi sono chiesto che fine abbia fatto la bellezza nella politica, oltre alla passione ed alla gioia – ha commentato il regista Luciano Manuzzi – Oggi il terreno politico si è inaridito e intendere la politica come uno strumento al servizio degli altri è la lezione che ancora oggi possiamo cogliere da Tina.
La vera sfida è stata riuscire a non lasciare indietro nessuno perché la cosa straordinaria è che in ogni fase della sua vita Tina ha sempre fatto qualcosa di importante – ha spiegato la sceneggiatrice Monica Zapelli – Non c’è stato niente che abbia attraversato e affrontato come un momento di routine. Il fil rouge dell’intera sceneggiatura è stato non dare per scontato nulla di quello che abbiamo e considerare la democrazia come un dovere.
Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza la “fonte” Anna Vinci, che nei suoi libri – Storia di una passione politica e La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi – ha raccolto l’essenza di una donna curiosa e instancabile. Per Tina era importante che l’idea diventasse azione. È diventata quella che doveva essere: l’Italia ha un grande debito nei suoi confronti.
Luciano Mannuzzi mi ha cercato per questo film. Quando ci siamo visti mi ha detto “Pensavamo fossi meno bella”. Pensavo fosse un ostacolo e invece ho avuto la possibilità di prendere peso, di cambiare modo in cui camminavo, di lavorare sul mio corpo in modo diverso, di trasformarmi, che per un attore è un regalo straordinario – ha dichiarato l’attrice Sarah Felberbaum – Spero che la sua storia possa dare grinta e forza alle nuove generazioni per fare ancora di più.
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