Lo Hobbit a fumetti: un viaggio nella Terra di Mezzo

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In una caverna sotto terra viveva uno Hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, pieni di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna hobbit, cioè comodissima”.

Con queste parole J. R. R. Tolkien, nel lontano 1937, dava il via al suo celebre romanzo “Lo Hobbit” scritto in origine per i suoi figli. E che racconto!

Tolkien, detto anche il Professore, descrisse dunque le magiche avventure nella Terra di Mezzo di Bilbo Baggins, lo stregone Gandalf il Grigio e ben 12 nani capeggiati dal fiero Thorin Scudodiquercia con un’impresa, anzi, per meglio dire, di un’avventura da compiere.

Quale? Solo recuperare il tesoro dei nani nella loro antica dimora sotto Erebor. Peccato che la ricchezza nanica è sorvegliata dal feroce drago Smaug e bisogna anche raggiungere la meta prima di una specifica data. Il drago avrà anche del “tempo da perdere”, ma con la porta è tutto un altro paio di maniche!

Durante il viaggio la compagnia, non quella dell’Anello, ma quasi, si troverà ad affrontare numerosi pericoli e creature di ogni sorta. Basti pensare ai tre Troll che verranno ben gabbati, o “trollati” che dir si voglia, Beorn l’uomo dei boschi, lo sventurato Gollum, i re dei sovrani elfici Elrond e Thranduil, l’avido Governatore della Città del Lago, il prode Bard l’Arciere ed il violento orco Bolg.

Non mancheranno poi la consueta dose di orde di goblin, di lupi feroci, di elfi al massimo della simpatia, di ragni giganti, di aquile guidate dal loro Signore delle Aquile delle Montagne Nebbiose, delle armi incantate, come Pungolo o Glandring, e, naturalmente, dell’Anello.

Esatto, l’Anello che si rivelerà essere un vero e proprio “fardello” sia per Bilbo che per il nipote Frodo, ma questa è un’altra storia.

Il preziosissimo gioiello, simbolo del potere di Sauron, verrà dunque “vinto” da Bilbo sconfiggendo Gollum in una gara di indovinelli. Del resto,

“Bilbo sapeva che il gioco degli indovinelli era sacro ed estremamente antico e che perfino le creature più malvagie avevano timore d’imbrogliare quando ci giocavano”.

Ma l’Anello, purtroppo, non è l’unico oggetto prezioso pronto a far perdere la ragione agli uomini ed a tutti gli altri abitanti della Terra di Mezzo come il povero Thorin scoprirà a sue spese.

Tutte queste avventure verranno infatti narrati dal mitico Professore con la pipa sia ne “Lo Hobbit” che ne “Il Signore degli Anelli”. Delle opere che hanno ispirato, oltre al buon Peter Jackson con le sue due trilogie, non pochi artisti come Led Zeppelin, Cirith Ungol, Blind Guardian, Isengard, Burzum e tanti altri ancora.

lo hobbit fumetto

Ma un altro modo per godersi tutta la magia e la dolce fanciullezza che traspariscono dalle pagine de “Lo Hobbit”, è il fumetto pubblicato tra il 1989 ed il 1990.

Infatti, prima della tanto contestata traduzione di Ottavio Fatica ed ancora prima della trilogia de “Lo Hobbit” firmata da Peter Jackson (una magnifica occasione mancata secondo il mio modesto parere, ma che comunque si finisce sempre per guardare), c’era dunque un fumetto.

Illustrato da David Wenzel, già “avvezzo” ai magnifici mondi di Tolkien, e con i testi curati da Charles Dixon e Sean Deming, “Lo Hobbit a fumetti” riporta subito il lettore nelle atmosfere fatate della Terra di Mezzo grazie ad un sapiente uso dei testi semplificati, dell’acquarello e delle vignette stesse.

Infatti, oltre ad essere ricche di didascalie come era solito fare il Professore, “Lo Hobbit a fumetti” vede i personaggi delle vignette “invadere” le altre andando leggermente a scombinare l’ordine precostituito tipico di alcuni fumetti.

Una scelta che rende la sua lettura ancora più piacevole e fluida sia per i più piccoli che per quelli un po’ più cresciuti.

Il volume, pubblicato per la prima volta in tre volumi, venne poi pubblicato in Italia dalla Rusconi nel 1997 e ristampato nel 2000 dalla Bompiani. Quest’ultima poi è la stessa edizione in possesso di chi vi sta scrivendo queste righe, al pari di quella de “Il Signore degli Anelli”, e di chissà quanti altri lettori.

Se cercate dunque il modo per uscire da quella porta rotonda ed affrontare un’avventura in compagnia di uno hobbit, o uno scass – hobbit a seconda dei casi, qualche nano agguerrito ed un saggio stregone, allora “Lo Hobbit a fumetti” è quello che fa al caso vostro.

Lasciatevi dunque cullare dalle placide acque dei torrenti, magari senza botti per le mele, dall’aria che scuote le fronde degli alberi, dalle parole di antichi incantesimi e da quella voglia di libertà che giace nel cuore di ognuno di noi. La porta è lì, a soli pochi passi di distanza, sta a voi dunque decidere se varcarla o meno!

Potete dunque trovare “Lo Hobbit a fumetti” sul sito della Bompiani, esatto non c’è solo Amazon, costa solo 17 €. Che vi sia di aiuto e di conforto per ogni momento cupo o nostalgico. E, citando gli elfi tanto cari ai Baggins ed al prode Samwise Gamgee, elen síla lúmenn’omentielvo.

Vanni Versini

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