Intervista ai La Crus: passato e presente

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A vent’anni di distanza dalla prima presentazione del loro spettacolo “Le Ombre si allungano”, tornano insieme per una serie di date i La Crus, lo storico duo milanese che ha fatto la storia della musica alternativa italiana. Abbiamo incontrato Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfatti per una chiacchierata.

Innanzitutto da dove nasce la voglia di riportare sui palchi questo spettacolo?
MEG : Certe cose nascono anche un po’ per caso, e spesso sono quelle che alla fine, senza tante strategie, hanno un risultato migliore. Ad Ancona ho avuto dall’assessore alla cultura l’incarico come direttore artistico di pensare ad un festival sugli anni ‘90. Idea che gli era venuta ascoltando il mio ultimo disco, La Mia Generazione, dove racconto attraverso le canzoni di Casinò Royale, Marlene Kuntz (qui la nostra intervista), Afterhours, CSI, Ustanamò, Bluvertigo etc etc quella stagione unica ed irripetibile che sono stati appunto, gli anni ‘90. E nei 5 appuntamenti giornalieri del festival, ce n’è uno che si chiama “A quasi mezzanotte un film” pensato come un momento dove musica e immagini vanno a braccetto, in simbiosi. L’anno scorso invitai i Marlene con due sonorizzazioni diverse, in due serate diverse. Per cui pensando a chi potessi invitare per la seconda edizione, per quel l’appuntamento ho realizzato che i La Crus con lo spettacolo “Mentre Le Ombre Si Allungano” erano stati i primi a mettere in scena una cosa così avanguardista, da far convivere insieme musica, cinema, teatro, poesia, con una regia precisa e con un impianto così wagneriano, diciamo. E ne parlai con Cesare che fu subito entusiasta di riprendere in mano quell’esperienza. 

Rispetto alla prima versione avete apportato delle modifiche o delle novità? Degli aggiornamenti?
CM : Rispetto a quanto facevamo vent’anni fa abbiamo sostituito solo un brano, Dov’è finito Dio, con Nera Signora La scaletta è la stessa  perchè legata all’ordine dei brani sui due vinili che vengono utilizzati per le basi dello spettacolo. Anche alcuni video sono diversi come alcune letture tra i brani. MEG : si alcuni video erano andati persi, ma ritrovando la registrazione di uno degli spettacoli dove venne Cataweb a riprenderci, abbiamo ricostruito il tutto, perché i materiali di partenza Francesco Frongia, del Teatro dell’Elfo che ha curato anche la regia, li aveva ancora tutti.


Vi è mancato, in questo tempo, abitare la casa “La Crus”?
CM : Si,  questi concerti mi hanno fatto ricordare il periodo dei primi album dei La Crus quando tutto era novità e freschezza, sicuramente il periodo migliore.

Che emozioni vi hanno dato le date fino ad ora? Potete fare già un bilancio di questo tour?
CM : Il bilancio e’ sicuramente positivo, a me ha fatto molto piacere tornare ad essere apprezzati per quello che facevamo vent’anni fa ed inoltre ricevere complimenti dai ventenni di oggi.

MEG : Le emozioni sono state fortissime. Io alla prima in alcuni brani facevo fatica a cantare. L’energia in teatro era pazzesca. Ma la cosa più bella era sentire dopo il concerto la gente incredula, che non lo aveva visto a suo tempo, che ci diceva :“ ma voi 20 anni fa facevate ste cose? Ma è attualissimo. Sembra scritto e pensato oggi”.Ecco, queste sono le soddisfazioni vere. 

la crus intervista mentre le ombre si allungano


Come è cambiato rispetto a vent’anni fa lo scenario in cui si muove un musicista in questo paese?
CM : Purtroppo è cambiato molto, ora c’è internet e si vive la musica in un modo completamente diverso, questo mestiere è sempre più difficile e si deve lavorare più per promuoversi che per comporre o suonare
MEG : Sì, Cesare ha ragione quando dice che fondamentalmente vale più un post o una bella foto, che una bella canzone. Per me è davvero triste e frustrante. Comincio ad odiare questo mezzo chiamato “Social”. Effimero e superficiale. 


C’è ancora spazio per riuscire a proporre qualcosa che si distacchi dal Mainstream? 
CM : Si se si fa musica per il piacere di farla e senza cercare il ritorno economico immediato ma bisogna poterselo permettere…


C’è qualche artista giovane che ha destato più di altri la vostra attenzione? 
CM : Dipende da che cosa si intende per giovane…sono più giovani di noi Motta, Di Martino, Colapesce, Iosonouncane e mi piacciono, ma ormai non sono così giovani…MEG : Giovane giovane direi Lucio Corsi, come spirito, approccio e background. A me piace molto anche Brunori, ma ormai il suo primo disco è di 8/9 anni fa.


Dopo questo tour possiamo aspettare qualche cosa di nuovo, magari inedita, a firma La Crus?
CM : Per adesso non bolle niente in pentola ma mai abbandonare la speranza, prima o poi riusciremo ad accendere il fuoco sotto la pentola, spero…
MEG : Fai conto però che i La Crus sono 3, c’è anche Alex Cremonesi, l’uomo invisibile ma fondamentale quanto noi, almeno per la nostra storia. E dobbiamo essere tutti e 3 convinti e d’accordo. Fossimo più scaltri faremmo uscire ora, dopo questi spettacoli, qualcosa. Ma le scelte difficili e non banali (e non acute dal punto di vista economico/strategico) sono sempre state il nostro forte. Per quello che abbiamo seminato, avremmo dovuto raccogliere di più, sicuramente. Diciamo che abbiamo perso diversi treni. Ma noi aspettavamo l’aereo 😉 

Ecco le date di Mentre le ombre si allungano dei La Crus:

  • 23 novembreb Mezzago (MB)–Bloom–NUOVA DATA E NUOVA LOCATION
  • 6 Dicembre Pordenone-Capitol
Raffaele Calvanese
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