Era il tre dicembre del 1994. Sbarcava in Giappone uno di quei prodotti destinati a cambiare, per sempre, intere generazioni di ragazzi, influenzando inevitabilmente il mercato dell’intrattenimento e non solo: la PlayStation.
Nata sotto il marchio della Sony, oggi la console più diffusa in tutto il mondo compie ben venticinque anni. Molte le memorie di gran parte di noi che sono legate alla “magica scatolina” mangia CD.
A ridosso del 2020, e in procinto di veder nascere la sua quinta reincarnazione, ad oggi la PlayStation risulta essere uno dei prodotti più venduti al mondo. Milioni le copie vendute, migliaia i titoli che hanno tenuto generazioni di adolescenti e non solo attaccate a uno schermo.
La prima generazione della PlayStation ha avuto una vita longeva, giungendo fino al 2000 prima di essere sostituita dalla PlayStation2. Da quegli anni il progresso nel campo videoludico ha visto raggiungere vette inedite. Dettagli grafici sempre più curati, game play on line e non sempre più approfonditi e complessi puntando a un realismo sempre più tangibile.
Come ogni prodotto, ovviamente, anche la PlayStation non è stata esente da diatribe e complicazioni. Spesso è stata denunciata la dipendenza data ai ragazzi, tanto da essa quanto dal PC, che sempre più frequentemente spendevano le loro ore chiusi in casa con il joystyck tra le mani.
Per molti è uno svago, un momento di incontro e raccoglimento con i propri coetanei. Per altri, il mondo videoludico, è stato (ed’è tutt’ora) una porta sbarrata verso il mondo esterno. Un mondo spesso non gradito, non compreso, portando (giustamente o quasi) alla ricerca di una seconda dimensione, diversa, vivibile in modi differenti. Quella del virtuale.
Una delle madri del nuovo modo di interfacciarsi al mondo dei giovani d’oggi, nel bene e nel male la PlayStation rientra tra quegli elementi del nuovo mondo mediatico che hanno cambiato per sempre le menti e le attitudini di milioni di noi.
Che dire, tra luci e ombre, tra gioie e dolori e soprattutto tanti, tanti ricordi, non possiamo far altro che fare gli auguri a questo colosso del mondo ludico che, ancora oggi, continua a vivere e proseguire il suo lungo, lunghissimo percorso.
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