Ieri sera sono stata in trasferta a Pesaro per Shockwave, per seguire dal vivo uno degli artisti più dinamici nonostante la sua età. Renato Zero. Ecco la recensione!
Per raccontarvi del concerto di ieri sera devo partire dal viaggio in pullman. Avete presente i viaggi organizzati? Bene, il pullman era pieno di sorcini che pur essendo sconosciuti erano più uniti che mai. Da un’unica cosa in comune: l’amore per Renato. Come qualsiasi altro fan club, non si fanno problemi a dimostrarlo e non ne creano ad altri.
Ecco, l’atmosfera è la stessa che ho respirato anche una volta entrata nel palazzetto.
Vista lato palco, quello che mi colpisce di più è l’allestimento. Sembra quello di un teatro, con tanto di maschere appese. Di quelle bianche, tutte uguali, che mi ricordano Pirandello. E poi Stefano Senesi al pianoforte, che domina la scena.
Prima di cominciare, Renato invita tutti a godersi lo spettacolo senza riserve, facendo appello ai soli occhi e al cuore, e dimenticando solo per una volta il cellulare.
E allora senza ulteriori indugi…
Durante tutto il concerto Renato dà libero sfogo alla sua poliedricità. Nel vero senso della parola. Ben 18 cambi d’abito, o forse dovrei dire costumi, iconici.
Ma nella seconda parte si aggiunge anche l’orchestra, guidata dal maestro Danilo Madonia, da sempre al suo fianco.
Non manca una dedica a coloro che sono scomparsi, del mondo della musica, del teatro, della televisione.
A livello di scaletta, avrei fatto alcune scelte diverse, ma nonostante questo, parla da sé. Ci sono i singoli dell’ultimo album, come anche quelli di un secolo fa. Ma anche quelli meno conosciuti, e le colonne sonore di tante persone, vite, storie.
Eccola:
Il mercante di stelle
Per non essere così/Niente trucco stasera/Artisti/L’equilibrista (medley)
Mai più da soli
Viaggia
Cercami
Emergenza noia
Sogni di latta
Che fretta c’è
Dimmi chi dorme accanto a me
Questi anni miei
La culla è vuota
Magari/Ho dato/Mentre aspetto che ritorni/Ed io ti seguirò/La tua idea/Nei giardini che nessuno sa (medley)
Figli tuoi
Madame
Chi
Via dei martiri
Vivo/ Uomo, no! / Non sparare/ Il carrozzone (medley)
Ufficio reclami
Triangolo
Si sta facendo notte
Rivoluzione
Quanto ti amo
Tutti sospesi
Quattro passi nel blu
La vetrina
Amico assoluto
Casal de’ Pazzi
Zero il folle
Il cielo
Via dei Martiri semplicemente da brividi, rimane la mia preferita.
L’unica pecca? La scelta di far cantare al coro due mostri di canzoni come Madame e Triangolo, e di conseguenza non riuscendo a rendergli giustizia.
Sicuramente dopo questa serata, mi auguro che tra 50 anni sarò sempre in prima fila, sotto lo stesso palco, con la stessa energia, pronta a fare follie per il mio idolo.
Se dovessi scegliere una frase per descrivere questo concerto sarebbe questa, di Robin Williams: “Ti viene data solo una piccola scintilla di follia, non perderla”.
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