Si sa, la madre degli idioti è sempre incinta e, anche in tempi di pandemia ufficialmente dichiarata dall’Oms, il genere umano sta continuando a dimostrare la sua inadeguatezza. Molti sono i casi infelici che possono venirci in mente ma, in questa sede, punteremo i riflettori (brevemente) su uno in particolare. Quello dei Magnum
In primis, chi diamine sono i Magnum?
Band più o meno nota (io, sinceramente, non avevo idea di chi fossero fino a stamattina) i Magnum sono una band hard rock britannica con influenze metal e prog che bazzica la scena musicale più o meno dal 1978. Degli omaccioni, quindi. Musicisti navigati con esperienza 40ennale che, a breve, avrebbero dovuto tenere e, a quanto pare, terranno un tour europeo a supporto di The Serpent’s Rings, nuovo album rilasciato a gennaio.
Come? Un tour in piena emergenza sanitaria da Coronavirus?
Qualcuno di voi dirà “beh, sicuramente sarà annullato”. O almeno è quello che potrebbe generare la mente di un’entità pensante che sia in grado di produrre nel proprio cervello qualcosa che vada oltre le condizioni di immobilità unicamente garantite dallo zero assoluto che, a momenti, non è riproducibile nemmeno nel vuoto cosmico. A quanto pare, però, per gente come i Magnum il concetto è a dir poco complesso.
Di fatto, come riportato nella giornata di oggi dal noto magazine online Prog, la band ha annunciato l’intenzione chiara e limpida di proseguire il tour nonostante l’emergenza sanitaria con il chiaro motto di:
“Fuck coronavirus. See you on the road”.
Cit, le solite teste dure del metal
Mentre molte della band più note al mondo, dai Pearl Jam agli Slipknot passando per gli italici Lacuna Coil, hanno deciso di rinviare i rispettivi tour a causa della grande diffusione del virus che ha convinto l’Oms a dichiarare lo stato di pandemia, i Magnum decidono di proseguire per la loro rotta, mettendo a rischio non soltanto la loro salute ma anche quella di eventuali fan che, altrettanto ingenuamente ed in maniera scapestrata, decideranno di presenziare ai loro eventi.
La band ha dichiarato chiaramente di non voler cadere nella “trappola di permettere alla paura e della disinformazione che sta circondando il virus di impedire alle persone di vivere la loro vita pienamente”. Quello che forse queste teste dure del metal non hanno ben capito è, evidentemente, la gravità della situazione.
Tra le dichiarazioni viene fatto riferimento anche al loro contratto che prevede la realizzazione di ogni data del tour, senza esclusione alcuna
Possibile che, anche in tempi di emergenza globale come questi, una casa discografica non sia disposta a dei parametri di flessibilità e di sensibilità ad un tema ormai scottante sul piano sanitario e sociale? Molto più facile pensare che, per l’ennesima volta, qualche attempata testa dura abbia deciso di non voler capire la dimensione delle cose, unendosi al coro delle tante, troppe persone che hanno deciso di prendere sotto gamba la situazione.
Per tornare a quanto detto in precedenza, purtroppo la madre degli idioti è sempre gravida. La sola speranza è che siano in pochi (se non nessuno) a seguire il loro esempio. Al di la dell’arte, al di la della musica ed al di la delle passioni, la salute viene prima di ogni altra cosa. Lascia allibiti, piuttosto, che una band composta da adulti fatti e finiti tendenti per la terza età non sia in grado di comprendere dei concetti così basilari.
Ne approfittiamo in questa sede per invitare tutti voi agli atteggiamenti più responsabili possibili. Rimanere in casa, se possibile e consentito da necessità lavorative non impellenti, tutelandosi e limitando all’estremo i contatti con le persone e con il mondo esterno. La situazione, insomma, è tutto meno che uno scherzo e non va assolutamente presa sotto gamba. Solo prendendo le giuste misure possiamo sperare di tornare, quanto prima, alla vita di tutti i giorni. E anzi, forse a quella vita non dovremmo tornarci proprio del tutto perché se c’è una cosa su cui questo virus può e deve darci una possibilità, è proprio quella di riflettere.
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Poi gli show sono stati cancellati. Ovviamente sono d’accordo con l’autore: folle pensare di suonare ugualmente. Però vorrei sottolineare che le offese fatte alla band denotano scarsa conoscenza musicale perché è gravissimo (per chi ascolta musica e Rock) non conoscerli. On a storyteller’s night é per quanto mi riguarda uno degli album più belli della storia della musica. Un album di questo vale il triplo di tutta la discografia di Vasco Rossi, per dire.