Questa mattina abbiamo partecipato alla conferenza stampa di presentazione di Bingo, il nuovo album di Margherita Vicario (qui potete leggere la nostra recensione).
E’ finalmente disponibile da venerdì 14 maggio Bingo (Island Records), il nuovo e attesissimo album di Margherita Vicario: 14 tracce che narrano l’immaginifico e coinvolgente mondo di una delle artiste più poliedriche della scena musicale attuale, arrivato a compendio di un percorso durato due anni. Bingo è “la raccolta della mia storia degli ultimi tempi“, come lo definisce la stessa Margherita.
Scritto tra Roma e Torino dalla stessa cantautrice, Bingo è un fantastico viaggio in technicolor, un progetto che scruta e legge il presente in maniera audace e mai banale, composto con la fiera volontà di arrivare alla radice delle emozioni narrate. Alla produzione dell’intero progetto troviamo ancora una volta Davide ‘Dade’ Pavanello, “il padre stilistico di questo nuovo disco, che ha voluto trovare per me un suono che fosse riconoscibile e mio, senza incasellarmi in un solo genere ma permettendomi di sperimentare liberamente” racconta Margherita.
“Il nome Bingo è nato quasi per caso.” – racconta Margherita – “Due anni fa Dade mi chiese di raccogliere tutti gli spunti per la mia nuova musica in una cartella del computer. Senza pensarci troppo, la rinominai proprio Bingo e quasi subito capimmo che quello poteva già essere il titolo del mio nuovo lavoro. Il bingo è un luogo multiculturale” prosegue “mi piace pensare che persone di luoghi e tradizioni completamente diverse si ritrovino in uno stesso posto, uniti a divertirsi e tentare la fortuna.
Bingo però è anche un’esclamazione che si ricollega solitamente a tutti quegli accadimenti totalmente casuali, di pura fortuna, quelli che non sai mai come va a finire: per me il progetto è stato invece la concreta realizzazione di un lavoro minuzioso, costante e attento in cui io e Dade abbiamo creduto fin dal primo giorno. E’ stato il frutto di una sana lotta gioiosa, che sono contenta di poter condividere ora con tutti i miei fan“.
Nel magico pallottoliere di Margherita ci imbattiamo in brani dal piglio energico, come Bingo, Mandela e PIÑA COLADA; ci commuoviamo con le sonorità tipiche della ballad di Come noi e con le parole piene di slancio amoroso di Fred Astaire e Pincio; veniamo rapiti dalle barre scanzonate e dal piglio catchy di Orango Tango e Romeo; entriamo a gamba tesa nel provocatorio universo femminile di Giubbottino, riviviamo le aggrovigliate dinamiche di rapporti di coppia con la sensuale XY e l’avvolgente Come va erimaniamo piacevolmente stupiti da come brani dalle sonorità leggere possano accompagnare parole intense e dal grande significato, come succede in DNA, Troppi preti troppe suore e Abauè (Morte di un Trap Boy).
“Ascoltando tutti i pezzi della tracklist mi sono accorta che, senza neanche volerlo, si rincorrono tre tematiche principali: parlo spesso di soldi, intesi come nuovo valore, a volte non del tutto positivo. C’è poi una grande attenzione per la religione, strettamente connessa per certi versi anche alla tematica del femminismo” racconta Margherita.
Un viaggio quindi, quello di Bingo, attraverso mille atmosfere, sonorità e temi completamente diversi, legati dallo sguardo curioso e audace di un’artista che non si tira mai indietro.
A fianco di Margherita in questo nuovo lavoro anche cinque artisti legati a lei da un forte rapporto di stima, amicizia e da una comune visione della musica: Elodie e Davide Petrella, con cui Margherita ha rispettivamente cantato e composto XY, i rapper Izi e Speranza, a fianco di Margherita nelle già conosciute e apprezzatissime Romeo e PIÑA COLADA e Dardust, producer multiplatino, autore e compositore, che lavora alla produzione di Giubbottino insieme a Dade.
Durante l’estate Margherita sarà impegnata su due fronti: da una parte il tour di Bingo con la sua band, organizzato da Vivo Concerti (tutti i dettagli a breve su www.vivoconcerti.com), e dall’altra sarà ospite dell’Orchestra Multietnica di Arezzo per ii nuovo spettacolo “Storie della buonanotte per bambine ribelli”, di cui abbiamo visto un assaggio al Concerto del Primo Maggio di Roma.
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