Basato sull’iconico romanzo di Agatha Christie pubblicato nel 1934, Assassinio sull’Orient Express uscito nelle sale cinematografiche nel 2017 è il secondo adattamento del libro dopo quello del 1974. Diretto da Kenneth Branagh e prodotto da Ridley Scott è uno splendido capolavoro del cinema contemporaneo.
Noi di Shockwave Magazine vi raccontiamo Assassinio sull’Orient Express.
Il protagonista di Assassinio sull’Orient Express è Hercule Poirot, interpretato dallo stesso Branagh, probabilmente l’investigatore migliore del mondo. Siamo nella Gerusalemme del 1934 e il detective viene chiamato a risolvere un caso di furto avvenuto presso la Basilica del Santo Sepolcro. Ciò che lo rende incredibilmente speciale nel suo lavoro è un dono: riesce a vedere le cose per come dovrebbero essere e non per come sono.
Risolto il caso nella capitale israeliana, il detective vorrebbe concedersi un po’ di riposo ma un nuovo caso lo attende a Londra così il suo amico Bouc (Tom Bateman) gli offre un posto sul suo treno.
Qui incontra Samuel Ratchett (Johnny Depp), losco uomo d’affari interessato ad assumerlo come guardia del corpo per i giorni successivi spaventato dalle minacce ricevute. Ma Poirot è un uomo molto intuitivo e capisce che Ratchett gestisce traffici illegali di opere d’arte, per lo più false. Cosi rifiuta.
Durante la notte Poirot vede qualcuno con un kimono rosso correre lungo il corridoio e poco dopo una valanga fa deragliare il treno, impedendogli di poter continuare il viaggio.
Il giorno successivo Poirot scopre che Ratchett è stato assassinato, ucciso dalle 12 pugnalate inferte alla cieca, alcune profonde, altre superficiali. Così con l’aiuto di Bouc, unico passeggero non sospettato, Poirot si appresta ad indagare sull’omicidio.
Ha un suo fascino un groviglio di estranei costretti insieme per giorni con nulla in comune, a parte il bisogno di recarsi da un luogo ad un altro che non si rivedranno mai più.
Prove iniziali in Assassinio sull’Orient Express vengono fornite da una passeggera, Caroline Hubbard (Michelle Pfeiffer) che afferma di aver avvertito la presenza di un uomo nella sua cabina la notte dell’omicidio.
Poirot scopre una nota parzialmente danneggiata nella cabina di Ratchett che lo collega al rapimento di Daisy Armstrong, figlia del colonnello John Armstrong. Una volta pagato il riscatto Daisy fu comunque trovata morta.
In un secondo momento Ratchett viene identificato come John Cassetti, responsabile del rapimento e dell’uccisione di Daisy. All’epoca la morte della bambina aveva causato un terribile shock alla madre, Sonia Armstrong, che incinta aveva subito un parto prematuro a cui non sopravvisse. Poco tempo dopo il padre di Daisy, il colonnello Armstrong, a seguito delle troppe perdite subite, si suicidò. Una cameriera che lavorava presso casa Armstrong, Susanne, venne arrestata e dichiarata colpevole perché era l’unica con un alibi molto debole. La donna, che in realtà era innocente si impiccò poco dopo l’ingiusto processo.
Nel frattempo, altre prove vengono trovate tra cui un fazzoletto macchiato di sangue con sopra incisa la lettera H, un bottone dell’uniforme di un conduttore trovato nello scompartimento della signora Hubbard, la stessa uniforme, ed il kimono vengono trovati nella valigia di Poirot.
Intanto la signora Hubbard viene pugnalata alla schiena, non riuscendo così a vedere il colpevole. Mentre interroga la governante Mary Debenham, il medico John Arbuthnot (si scoprirà poi essere un ex cecchino arruolato nell’esercito e amico del colonnello Armstrong) spara a Poirot colpendolo a una spalla e sostenendo di essere lui l’assassino, ma viene fermato da Bouc.
Poirot comincia a capire che i 12 passeggeri non sono poi così sconosciuti come credeva.
Mentre l’Orient Express viene riparato, Poirot incontra i 12 sospettati e gli propone due teorie da fornire alla polizia. La prima è semplice: l’assassinio si è introdotto nel treno per commettere l’omicidio ed è riuscito a scappare. La seconda è più complicata: ognuno di loro ha avuto un ruolo nell’omicidio di Ratchett perché ognuno di loro era legato alla famiglia Armstrong per un qualche motivo.
La signora Hubbard è in realtà Linda Arden, ex attrice teatrale, madre di Sonia Armstrong e quindi nonna della piccola Daisy. Si rivela essere la mente del piano geniale ed è stata lei a coinvolgere tutti gli altri. È la prima ad addossarsi la colpa e a richiedere che tutti gli altri siano lasciati andare.
12 pugnalate, 12 passeggeri.
Pilar Estravados (Penelope Cruz) è una missionaria e infermiera spagnola. Una volta bambinaia di Daisy.
Gerhard Hardman, interpretato da Willem Dafoe si rivela essere un professore sotto mentite spoglie. Un tempo era un poliziotto e si innamorò di Susanne, la domestica accusata ingiustamente dell’omicidio della bambina.
Natalia Dragomiroff (Judi Dench) è una principessa russa e grande amica di Linda Arden. A lei appartiene il fazzoletto insanguinato ritrovato sulla scena del crimine. In alfabeto cirillico la H corrisponde alla N.
Hector McQueen (Josh Gad), assistente di Ratchett. Si scopre che lo derubava e che suo padre fu l’avvocato incaricato del processo degli Armstrong e che fu deriso una volta che cominciarono ad emergere le prove incriminanti su Cassetti.
Edward Henry Masterman, interpretato da Derek Jacobi: il fidato maggiordomo di Ratchett. Ai tempi degli Armstrong era il maggiordomo del colonnello.
Mary Debenham, interpretata da Daisy Ridley: ai tempi degli Armstrong era istitutrice della giovane Helena, sorella di Sonia. Durante il complotto intreccia una relazione con il medico Arbuthnot.
Helena Andrenyi, interpretata da Lucy Boynton: moglie del conte Andrenyi. Era la sorella di Sonia Armstrong e subirà un trauma a seguito della perdita della sorella e della nipote, tanto da non poter fare a meno di barbitol, sonnifero molto potente. La sua parte nell’omicidio verrà portata avanti dal marito irascibile e protettivo.
Pierre Michel (Marwan Kenzari) è un controllore dell’Orient Express, al tempo fratello della domestica Susanne.
Biniamino Marquez (Manuel Garcia-Rulfo)si scoprirà essere l’autista degli Armstrong e che il colonnello lo aveva finanziato personalmente per aprire una catena di automobili.
Hildegarde Schmidt, interpretata da Olivia Colman: la fedele cameriera personale della principessa Dragomiroff.
Infine Poirot opta per la seconda versione e mentre sbarca in Jugoslavia viene avvisato di dover indagare su un omicidio sul Nilo.
Un cast spettacolare, una storia avvincente e sceneggiature spettacolari fanno di Assassinio sull’Orient Express un vero capolavoro.
Lo stesso Branagh ha descritto il suo personaggio come un ossessionato dall’equilibrio e dall’ordine. «Scoprire chi è stato non gli basta. Deve capire perché l’ha fatto. E una volta compresa la motivazione, la domanda successiva è: Si può chiamare giustizia questa? La vendetta è giustizia? La vendetta è chiusura del cerchio? Per un uomo come Poirot, che all’inizio pensa che esista solo il bene contrapposto al male, sarà difficile cambiare idea? Poirot ha un’idea diversa di giustizia ma a seguito del complesso omicidio è costretto a rivedere la sua posizione. Credo che questo dilemma sia l’aspetto che rende il film contemporaneo.»
Assassinio sull’Orient Express è stato girato in pellicola 77 mm, che rispetto alla tradizionale 35 mm, permette di impressionare un fotogramma più grande, riuscendo ad ottenere una maggiore definizione. Di recente lo stesso formato è stato utilizzato anche da Quentin Tarantino nel 2016 per il suo The Hateful Eight e da Christopher Nolan per Dunkirk, che vedeva lo stesso Branagh nel cast.
Atteso per ottobre 2020 il sequel del film.
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