Realismo Magico in Adriatico è il terzo album di Colombre, esce per Bomba dischi e segna il ritorno di uno dei cantautori più interessanti della nuova scena italiana.
Giovanni Imparato, al secolo Colombre, deve il suo nome d’arta ad un mostro marino uscito dalla penna di Dino Buzzati, la rappresentazione del tempo che fugge, l’angoscia dell’attesa, l’assurdità dell’esistenza, il senso della sconfitta. Buzzati, appunto, uno dei maggiori esponenti italiani del realismo magico che tanto famosi ha reso scrittori sudamericani come Cortàzar, Borges e Allende e che in Italia annovera penne come quella di Paola Masino e Anna Maria Ortese oltre allo stesso Buzzati. Ebbene le canzoni di Colombre sono dei nuovi racconti che seguono questo flusso, storie all’apparenza pacificate e semplici ma che nascono doppi fondi, fughe verso mondi immaginati e storie invisibili agli occhi dei distratti.
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L’album è stato anticipato dai singoli Niente è come sembra e Durerebbe un’ora, e si avvale dalle collaborazioni con Maria Antonietta e Franco 126, è un disco che segue emozioni lontane tra loro. Una calma apparente rotta da un dettaglio, una piccola porta d’entrata in modi sommersi e profondi come oceani. Abissi che si celano in uno specchio d’acqua come quello adriatico, consdierato sicuro e conosciuto. È il parallelo con i mondi che ognuno di noi si porta dentro, cone le storie che raccontiamo in modo smussato me che ancora nascondono spigoli capaci di graffiare la bocca di chi le racconta.
Realismo magico in Adriatico ha un sound etereo e solido, che nasconde grande attenzione ai dettagli sonori, i testi sono cesellati con meticolosità e con un linguaggio scorrevole riescono a parlare di storie sbagliate e amori intensi. Anche in questo disco ritroviamo l’amore peri giochi e le sperimentazioni sonore che contraddistinguono la produzione di Colombre.
La carriera di Colombre è relativamente breve, tre album sono molto ma anche poco, eppure ascoltando la sua musica si ha l’impressione di conoscerlo da sempre. Le atmosfere che ha saputo creare ed il suo timbro musicale lo identificano come un artista capace di proiettare fuori da sé un’identità concettuale ben definita. Realismo magico in Adriatico è l’ennesima conferma di questa consapevolezza musicale declinata stavolta con la morbidezza della fantasia che aumenta una realtà che spesso sembra non bastarci. Nove canzoni che afferrano altrettante storie sospese tra cielo e mare, tra realtà ed immaginazione, tra silenzio e musica.
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