Giunta alla sua 26esima edizione, anche quest’anno il Meeting del Mare di Marina di Camerota si è affermato come il punto nevralgico in cui migliaia di appassionati di musica e arti si sono raccolti per assistere a quello che ormai è diventato uno degli eventi musicali italiani più seguiti.
Una tre giorni di musica che non si è fermata neppure la scorsa estate, quando il contingentamento e le distanze di sicurezza rendevano tutto più complicato. Ed è continuata quest’anno in grande stile, in una location d’eccezione, la spiaggia di Lentiscelle, ma una costante: l’energia ed il carisma di Don Gianni, il vero protagonista che tiene in piedi questa rassegna sin dagli esordi.
Un palinsesto costruito in maniera certosina: la serata di apertura ha visto come protagonisti i Nu Genea, band napoletana indie-folk, baluardo della Campania nel resto della nazione. A seguire un Tananai, fresco di un “ultimo posto” nell’ultima edizione del Festival di Sanremo, ma già indiscusso leader delle classifiche discografiche; a chiudere la rassegna un artista divisivo come Willie Peyote, ad abbracciare un target più di nicchia, giusto per non tagliare nessuno fuori.
Meeting del Mare: diario della prima sera
Grande attesa per i Nu Genea che – come nel loro stile – si sono fatti attendere, un ritardo colmato sapientemente dalle parole di Don Gianni che hanno lanciato messaggi di pace, prendendo spunto da un’istallazione che rappresentava le diverse galassie, ricordandoci che l’unico confine che vale la pena difendere è quello della propria umanità.
Al momento del loro arrivo, senza tanti fronzoli, la band ha rotto il ghiaccio con Vesuvio; la cantante Fabiana Martone indossa un vestito lungo con alle spalle un mantello azzurro che agita spesso, una grande corona in testa, che la accomuna alle altre coriste: tuttavia è innegabile, è lei la grande trascinatrice di gruppo e pubblico, la sua estensione vocale non ha paragoni nel panorama attuale.
Una grande partecipazione del pubblico, ma sono le note e radiofoniche Marechià e Tienatè a far alzare in alto i telefonini e rendere instagrammabile il concerto.
Una serata all’insegna di un melting pot di musica, cultura e strumenti che ti fanno sentire perfettamente adeguato all’ambiente cilentano: in vacanza.
Meeting del Mare: Tananai il teen-idol della seconda sera
Tananai è stato definito il Vasco Rossi dei giorni nostri, per la sua sciagurata partecipazione a Sanremo 2022.
Tuttavia dal vivo il 27enne già star dei teenager (e non solo) è una vera rivelazione. Un’ora e mezza di concerto in cui l’artista flirta con il pubblico, rinfresca la platea con un super-liquidator e “divide” il pubblico, letteralmente attraversandolo.
Nel suo live-show Tananai porta quasi tutto il suo repertorio muovendosi in un territorio che mette insieme ritmo, funk, melodia e rock (la versione di “Bear grylls” ne è un buon esempio). Il suono che propone è robusto, potente basato su una chitarra che spesso si lancia anche in assoli.
Occorre ammettere che la sua presenza scenica non passa inosservata e che, al netto delle solite banalità tipo “Ohi, questa è la mia tappa al Sud, che figata essere qui”, ma la sua energia è contagiosa. Più volte scende nello spazio tra palco e pubblico e arriva addirittura a percorrere tutta la platea che si apre al suo passaggio per poi cantare alle spalle di parte dei presenti.
Willie Peyote: una chiusura impegnata
Due serate all’insegna della spensieratezza, ma unite dal filo rosso di un messaggio importante: la pace è e deve essere alla base della nostra società; tapparsi occhi e orecchie davanti alle ingiustizie del mondo non è la soluzione.
E quale migliore esponente della scena italiana scegliere come portavoce di questo messaggio? Willie Peyote.
L’anima del concerto è doppia: da una parte c’è la voglia di far muovere il culo, di ballare e divertirsi, dall’altra c’è sempre un richiamo al pensiero e alla sua profondità. Non mancano anche riferimenti alla politica e all’attualità, allo scegliere il lavoro dei propri sogni e non aver paura di osare. Decisamente toccante il tributo a Libero Di Rienzo.
Una nota a margine sul concerto di Willie Peyote, spesso tacciato di essere un artista distante dal suo pubblico, schivo e fin troppo sabaudo. Siamo testimoni che a Marina di Camerota ha stravolto questo paradigma, dedicandosi completamente al suo pubblico, firmando autografi anche in fila davanti al camerino e concedendosi in maniera totale a tutti. Ricordando sempre e comunque che la fortuna di un artista la fa il suo pubblico.
Concludendo questo report su questa ventiseesima edizione del Meeting del Mare va sottolineato probabilmente l’ovvio. La verità è che si può essere credenti o meno – e a dirlo è un’agnostica – ma quando si incontrano persone come Don Gianni, che hanno un senso della comunità così radicata, un’abnegazione verso il futuro dei propri giovani; che investe così tanto nel prodigarsi per creare contaminazioni umane attraverso l’arte – vero volano di tutti i popoli – il domani diventa subito più lucente, anche nei più pessimisti come la sottoscritta.
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